Ed infine sarà Dodgers-Astros, le World Series forse più prevedibili alla vigilia dei playoff, fermo restando che di prevedibile nella postseason c’è sempre poco (vero, Indians?).
Dopo una battaglia da 7 partite sono dunque gli Astros a ribaltare per l’ennesima volta la situazione, vincendo le ultime due sfide della serie e sfruttando così il vantaggio di giocare 4 volte in casa: tutte e 7 le partite, infatti, sono state vinte dalle squadre che giocavano in casa. Houston approda per la seconda volta alle World Series, con la speranza di fare meglio della prima volta, quando nel 2005 furono sconfitti per 4-0 dai Chicago White Sox di Ozzie Guillén.
Vediamo un po’ più nel dettaglio cos’è dunque successo nelle ultime tre sfide della serie:
GAME 5
Dopo le due vittorie casalinghe che avevano pareggiato la serie, gli Yankees hanno fatto loro anche l’ultima sfida casalinga, con un netto 5-0 che mette molta pressione agli Astros, sull’orlo dell’eliminazione.
I pitcher di New York, Masahiro Tanaka e Tommy Kahnle hanno concesso solamente 4 valide in 9 inning, mentre in battuta ha brillato particolarmente il catcher Gary Sanchez, due valide e due RBI, tra cui l’home run nel settimo inning che ha fissato il punteggio.
Dall’altra parte, Dallas Keuchel concedeva 4 dei 5 punti nella sua apparizione, nemmeno minimamente aiutato dai compagni, totalmente azzerati dai lanciatori avversari. 3-2 Yankees e di nuovo tutti a Houston.
GAME 6
Ormai con le spalle al muro, gli Astros si sono affidati al loro lanciatore migliore, almeno in questa postseason, Justin Verlander: l’ex Detroit Tigers ha nuovamente risposto con una prestazione di qualità, 7 inning completi e zero punti concessi, ben accompagnato da Brad Peacock (l’unico a concedere punti, per un solo home run di Aaron Judge) e da Ken Giles, in ripresa dopo la blown save di gara 4. In attacco, Jose Altuve otteneva 3 RBI con un singolo ed un home run, capofila di un lineup non produttivo ma assolutamente efficace (7 unti con 8 valide).
Per gli Yankees, Luis Severino ha concesso 3 punti ma si è assistito al collasso di David Robertson: sul punteggio di 3-1, il rilievo di New York ha concesso 4 punti senza nemmeno realizzare un out ed ha compromesso totalmente la partita.
Serie dunque sul 3-3 ed arrivederci in 24 ore per la decisiva partita.
GAME 7
Eroi improbabili in rampa di lancio, o meglio sul monte di lancio per gli Astros, altro shutout e fine della serie. 5 inning di Charlie Morton (che aveva concesso 7 punti in 3.2 inning in gara 3) e 4 di Lance McCullers, con sole 3 valide concesse all’attacco Yankees sono stati mortiferi per gli Yankees, incapaci di qualsiasi produzione offensiva fuori dalle mura amiche. In 4 sfide in Texas, sono stati solamente 3 i punti segnati da New York. Eroi improbabili sono anche stati Evan Gattis e Brian McCann, autori di 3 dei 4 punti della loro squadra, accompagnati dal solito Altuve.
Per gli ospiti, forse c’è da discutere sull’uscita di C.C. Sabathia dopo soli 3.1 inning a favore di Kahnle, il quale ha subito i restanti 3 punti.
Onore comunque agli Yankees, che escono con l’onore delle armi ma, soprattutto, hanno un nucleo giovanissimo e potenzialmente devastante nei prossimi anni.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte
In effetti gli Yankees possono gioire di questi playoff: hanno eliminato la squadra più forte e completa della AL, hanno un nucleo di giovani forti e possono integrarli con veterani pronti a venire in ogni momento a New York e tagliarsi barba e capelli.
Gli Astros però hanno meritato, ribaltando una serie che si era messa male e dimostrando carattere. Anche loro, secondo me, con 1-2 pitcher di qualità dalla freeagency e se non perdono qualche pezzo pregiato del l.u. possono fare bene nelle stagioni a venire.