Sotto 2-0 Red Sox e Yankees tentavano la rimonta disperata davanti al proprio pubblico. Solo 5 volte nella storia dei playoff lo 0-2 è stato ribaltato, ma due volte l’hanno fatto i Red Sox ed una gli Yankees… quindi chi meglio di loro?

La serie a Fenway Park inizia con Fister che deve affrontare la sua ex squadra, ma dopo appena 4 battitori affrontati è già sotto 3-0 grazie all’home run di Correia. La sua partita dura appena 4 out, e Mookie Betts deve derubare Reddick di un HR in esterno destro con una presa tra il pubblico nel secondo inning che avrebbe portato gli ospiti sul 6-0.

Per gli Astros il partente è Peacock che non ci mette molto a concedere a sua volta ben 6 valide in meno di 3 inning, anche se l’home run del 4-3 a Devers, il rookie terza base che aveva faticato fin’ora nella serie, lo concede Francisco Liriano, l’unico rilievo mancino di Houston, entrato dopo appena 58 lanci del partente.

Farrell ha nel frattempo fatto entrare David Price, il lanciatore da 217 mln che ora è relegato nel bullpen per i problemi fisici avuti nel corso della stagione. Il contributo è ottimo, con 4 scoreless innnings in cui concede 4 valide e mette a segno 4 K.

Nella bassa del settimo il bullpen degli Astros concede ben 6 punti e l’incontro si chiude 10-3. Mattatori offensivi per Boston sono Moreland con 3 su 5 e 3 punti segnati, Ramirez con 4 su 4 (terzo giocatore nella storia della franchigia con 4 su 4 nei playoff) e 3RBI e Devers con 2 su 3 e 3RBI.

In Gara 4 il giorno successivo cala la pioggia… che inizia subito a dare fastidio e che nelle previsioni dovrebbe portare intorno al terzo inning ad una interruzione anche lunga. I partenti sono Porcello e Morton, ed entrambi subiscono punti già nel primo inning.

Porcello ha bisogno di ben 70 lanci per chiudere i primi 3 inning ed a quel punto il bench coach (sì perché Farrell si era fatto espellere nel secondo inning per contestare uno strike su Pedroia) inserisce sul monte Chris Sale! Una mossa condivisibile dato che Sale aveva faticato molto a Houston in gara 1 e non avrebbe dato garanzie in gara 5, mentre in casa poteva essere diverso. Ed infatti lancia 4 inning senza concedere punti.

Dall’altro lato Morton dura 4.1 inning ed a quel punto Hicks decide di inserire Justin Verlander per affrontare Benintendi con un uomo in base. HR e vantaggio Red Sox 3-2! Scelta molto discutibile, dato che Verlander aveva lanciato così bene in casa in gara 1 e sarebbe stato un perfetto partente in gara 5, mentre non aveva mai effettuato una uscita come rilievo in tutta la carriera. In più il rischio pioggia era ancora incombente ed inserirlo non sapendo quanti lanci avrebbe potuto fare era un ulteriore incognita. La pioggia invece passa e nessuna interruzione avviene, mentre Verlander chiude 2.2 inning senza concedere altre valide.

L’ottavo inizia dunque 3-2 per i Red Sox e qui è lo skipper di Boston a tirare troppo la corda, lasciando Sale sul monte nonostante i 70 lanci già effettuati. Il mancino subisce un HR da Bregman per il pareggio poi lascia sulle basi per Kimbrel il punto del vantaggio Astros che Reddick porta a casa con una valida sul closer.

Hicks inserisce il suo closer Giles per una salvezza da 2 inning, che viene convertita non senza difficoltà, dato l’HR di Devers come leadoff nel nono inning. 5-4 finale e serie chiusa sul 3-1.

Boston chiude la serie con un’ERA dei lanciatori partenti a 12.71. Difficile vincere con tali cifre. Mattatore di questi ultimi incontri per gli Astros è il cubano Gurriel che batte 4 valide in gara 3 e 3 valide in gara 4.

La serie nel Bronx vede invece Tanaka e Carrasco sul monte. Il primo non aveva mai lanciato contro gli Indians nel 2017, mentre il secondo aveva un 6-0 con ERA di 1.27 nelle ultime 7 partenze in stagione, un 11-2 ed ERA di 2.65 in trasferta e un 3-1 con ERA di 1.40 in carriera contro gli Yankees.

Ed entrambi riescono ad annullare gli attacchi avversari con uno 0-0 che arriva fino alla bassa del settimo inning, non senza qualche rischio, come quello corso da Tanaka nel sesto, quando è Judge a derubare di un HR Lindor in esterno destro.

Nella bassa del settimo Francona si affida a Miller, che però subisce un solo shot dal mancino Bird. E pensare che Miller aveva concesso un solo HR in tutta la stagione ad un battitore mancino. Girardi a quel punto cambia Tanaka nell’ottavo e dopo un solo out guadagnato da Robertson, inserisce il closer Chapman. 2 valide (con un out nel nono) e 4 K sono la sua linea finale per la salvezza e l’1-0 conclusivo.

A questo punto gli Yankees cominciano a crederci, dato che anche nel 2001 rimontarono lo 0-2 con gli A’s partendo da un 1-0 in gara 3.

Gara 4 vede Severino sul monte per i padroni di casa, che deve farsi perdonare l’orribile partenza nella wild card. Francona invece decide di mettere in short rest Trevor Bauer, l’eroe di gara 1. Pessima idea, dato che questi ha un 8.59 di ERA in carriera lanciando con solo 3 giorni di riposo. E la sua partenza dura solo 1.2 inning, con 4 punti, anche se nessuno guadagnato su di lui.

Sì perché Urshela commette un errore che apre le porte all’attacco degli Yankees nel secondo inning. Ma è una partita storta per la difesa di Cleveland, che commette ben 4 errori e 6 dei 7 punti subiti saranno non guadagnati sul lanciatore di turno.

Severino invece lancia molto bene, subisce un paio di fuori campo nel quarto e quinto inning ma prosegue la sua avventura fino a chiudere 7 inning, con 113 lanci effettuati, 4 valide concesse, una base ball e 9 K. Girardi si affida a Betances che però concede due basi ball consecutive, a quel punto si passa a Kahnle che in 2 inning mette a segno 5 K senza concedere base runner agli avversari per la salvezza ed il 7-3 finale.

Gara 5 vede di nuovo Kluber sul monte, chiamato a far dimenticare ai suoi tifosi la brutta uscita in gara 2. Invece l’inizio è da incubo, con l’HR di Gregorius nel primo inning che porta gli Yankees in vantaggio. Nella parte bassa Sabathia, alla sua ventesima partenza in postseason, 16 anni dopo l’esordio proprio con la casacca degli Indians, lancia benissimo e in 4 inning concede solo 1 valida.

Kluber invece subisce un nuovo HR sempre da Gregorius per il 3-0 e viene sostituito nel quarto inning dal mancino Miller. Sabathia però nel quinto inning sembra aver già finito la benzina e concede 4 singoli consecutivi alla parte bassa del lineup di Cleveland, che rientra in partita con 2 RBI, e uomini agli angoli.

Entra Robertson che centra un enorme doppio gioco ed esce indenne dall’inning. Sarà l’ultima vera chance della squadra di casa, dato che Robertson lancerà per 2.2 inning concedendo appena una base ball, e poi Chapman chiuderà l’incontro con 2 scoreless inning per la salvezza. 5-2 il punteggio finale e Yankees capaci della rimonta.

Cleveland subisce l’ennesima sconfitta in una gara finale (1-7 il suo bilancio all time), nonostante Judge sia stato il primo giocatore nella storia a subire 4 K in 3 incontri della stessa serie di playoff, e lui e Sanchez insieme abbiano sommato appena 5 valide in tutta la serie.

Chiaro che ora gli Yankees hanno molto entusiasmo da portarsi a Houston per la ALCS, ma in una serie al meglio delle 7 partite servono 4 partenti veri e la rotazione al momento dovrebbe essere Gray in gara 1 (contro il già annunciato Keuchel), Tanaka in gara 2 contro Verlander, Severino in gara 3 e Sabathia in gara 4.

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