I Braves avevano iniziato la stagione 2017 con l’unico obbiettivo di non arrivare ultimi nella NL East ma ora dopo 100 partite e un record di 48-52 con un andamento equilibrato tra partite casalinghe e trasferte l’obiettivo della seconda Wildcard anche se abbastanza lontano potrebbe non essere così utopistico.
Il parziale successo dei Braves deriva da una scelta del management chiara ma rischiosa, quella di provare a investire su un gruppo di veterani considerati ormai finiti da altre squadre o giocatori che non sono stati in grado di esprimere il loro potenziale per completare un organico giovane.
Tra le scommesse vinte dai Braves ci sono sicuramente Matt Adams, Tyler Flower e Brandon Phillips; quelle meno riuscite sono Bartolo Colon, Jaime Garcia, R.A. Dickey e Jimmy Johnson. Proprie queste scommesse sono la chiave per leggere la stagione di Atlanta, i battitori sono quella per cui non sono ultimi nella divisione mentre i lanciatori sono quella per cui non hanno un record positivo.
I position players stanno svolgendo un buonissimo lavoro sia al piatto che in difesa guidati da un ottimo Freddie Freeman e da un rinato Matt Kemp, l’unica nota che per ora risulta negativa è il rendimento in battuta del rookie shortstop Dansby Swanson che batte .213 ma non è un grosso problema visto che la squadra ha un buonissima media di .261 in battuta anche se pecca un po’ di potenza visto che il numero totale degli homerun è solo 106.
La batteria dei partenti che ha un età media molto alta risulta anche sostanzialmente debole, contando che l’unico lanciatore che ha un ERA sotto a 4 è Foltynewicz, Julio Tehran che doveva essere il partente numero uno non è stato in grado di tenere il un rendimento sufficiente e il change-up che è il suo lancio migliore è stato facilmente battibile visto lo scarso command in particolare sulla fastball.
Il bullpen non si è comportato meglio con in primis il closer Johnson che è ben lontano dai suoi giorni migliori quando era negli Orioles visto che ha convertito solo 22 delle 29 opportunità di salvezze in stagione.
Le cifre insomma sono impietose per un reparto lanciatori su cui la società dovrà investire non prima della deadline ma nella offseason visto che un’ ERA di 4.67 con 130 homerun concessi risulta inaccettabile se si hanno ambizioni di postseason.
I Braves entro la trade deadline non dovranno fare l’errore di diventare sellers per quanto riguarda i loro prezzi pregiati, al massimo potranno vendere veterani come Phillips, Dickey e Johnson per provare ad aggiungere qualche buon prospetto per il monte di lancio.
Inoltre se l’offerta dovesse arrivare e dovesse essere buona, potrebbe partire Tehran visto che qualche squadra che è in corsa alla postseason che cerca un partente c’è.
La cosa migliore per Atlanta ora è aver pazienza e pensare al futuro godendosi un discreto presente, provando a costruire una rotazione buona da poter competere per i playoffs, anche se per i propri tifosi sarà dura essendo stati abituati a lanciatori del calibro di Maddux, Glavine e Smoltz.