Dopo anni di eccellenza i St. Louis Cardinals si sono trovati a vivere un inizio di stagione molto al di sotto dei normali standard e del loro potenziale visto che con un record di 33-37 sono terzi nella NL Central 4 gare dietro i Milwaukee Brewers.
Le ragioni di questo crollo nei risultati sono tre: la prima è che dal 2011 i Cardinals non fanno acquisti all’altezza delle loro ambizioni, accontentandosi di giocatori mediocri come i vari Mark Ellis, Brett Cecil, Johnatan Broxton e Johnny Peralta.
Il management continua a motivare questa scelta col volere sviluppare i giovani ma a mio avviso qualche giocatore già affermato va preso se vuoi vincere le World Series, guardiamo ad esempio il lineup del 2011 e mettiamolo a confronto con quello di quest’anno salta subito all’occhio come 2-3-4-5 c’erano Holliday, Pujols, Berkman e Freese ora invece ci sono Fowler, Gyorko, Piscotty e Pham. Con tutto il rispetto non c’è paragone tra i due lineup e la situazione salariale dei Cardinals che è ottima non precluderebbe nessun miglioramento di esso, ma il front office sembra di diverso avviso.
Sempre per quanto riguarda gli acquisti si è preferito investire su giocatori di medio livello come Mike Leake e Brett Cecil piuttosto che puntare a free agents di alto livello come Scherzer, Chapman, Lester ecc. Però a mio avviso qua il front office ha la scusante che giocatori come Wainwright ( 5.75 ERA ), Wacha ( 4.76 ERA ) e Rosenthal ( 3.36 ERA ) non stanno rendendo come tutti si aspettavano potessero rendere.
Il pacchetto degli starter anche se con alti e bassi in alcune partite è stato solido garantendo comunque una buona affidabilità soprattutto con Martinez e Lynn, ma il bullpen con prestazioni pessime ha spesso compromesso l’andamento delle gare dei Cardinals che dopo il sesto inning faticano sempre a mantenere il risultato.
La seconda motivazione è un coaching staff non all’altezza, in primis l’incapacità di Matheny di fare i cambi al momento giusto e di evitare errori nei momenti chiave. Per non parlare di Derek Lilliquist, il pitching coach con cui nè la rotazione nè il bullpen hanno mai reso al massimo nonostante dietro a piatto ci sia Yadier Molina, probabilmente il migliore catcher difensivo di tutti i tempi capace di infondere tranquillità e chiamare i lanci giusti nei momenti chiave.
Terza motivazione la difesa, una delle peggiori della MLB e in parte responsabile del pessimo andamento di certi lanciatori. La difesa è sempre stata uno dei punti forti dei Cardinals che commettevano pochi errori e creavano un’ottima chimica con la maggior parte dei lanciatori che erano ground ball pitchers, ovvero che ottenevano out rapidi con palle rimbalzanti piuttosto che via strikeouts.
Le possibilità di andare ai playoffs ancora ci sono ma i Cardinals devono effettuare scambi di buon livello prima della dead line portandosi a casa un closer affidabile ed almeno uno o due battitori con medie attorno ai .300 che darebbero una continuità ad un lineup che negli ultimi due anni vive soprattutto di homeruns.