Anche i Cardinals sono stati travolti dal ciclone Cubs, e si sono ritrovati da campioni in carica della Division a viaggiare poco sopra al 50%, tra il secondo ed il terzo posto, per quasi tutta la stagione.
In queste ultime settimane la NL ha fatto chiarezza e sono rimaste solo tre squadre a lottare per i due posti della Wild Card: Giants, Mets ed appunto i Cardinals.
Sono reduci da una delle partite più difficili della stagione, nella quale sono arrivati a 3 out dal subire il primo no-hitter casalingo in 110 anni, il primo no-hitter dai Cubs dal 1960.
Hazelbaker con un solo HR ha evitato il disastro nel nono inning, ma comunque i Cubs si sono assicurati gara 1 di questa serie. Eppure i Cardinals, dall’inizio del 2015, sono l’unica squadra della National League ad avere un record positivo contro i Cubs: 18-15.
La politica dei Cardinals, lo sappiamo, è sempre stata molto attenta a rimanere in certi limiti di spesa, quindi anche se il payroll è aumentato a 145 milioni, la distanza con le corazzate è sempre elevata.
In più il 2016 è stato pieno di infortuni, con una mezza dozzina di lanciatori fuori per tutta la stagione: Marco Gonzales, Mitch Harris, Lance Lynn, Jordan Walden, Tyler Lyons, Seth Maness. E con i lunghi stop occorsi anche al closer Trevor Rosenthal, che aveva già perso il posto dati i pessimi risultati sul monte, ma che probabilmente erano collegati a questa infiammazione alla spalla destra, ed al lanciatore partente più promettente, quel Michael Wacha che tanto aveva impressionato nei playoff vinti nel 2013.
Nel reparto offensivo, anche Matt Holliday ha perso diversi incontri per una frattura al pollice, così come Matt Adams è stato in DL per una infiammazione alla spalla, Matt Carpenter, Randall Grichuk, Aledmys Diaz… praticamente ogni membro del lineup ha passato almeno 15 giorni in lista infortunati.
In queste condizioni anche un grande skipper come Mike Matheny si è trovato in difficoltà. Ed i risultati negativi si sono visti soprattutto in casa, dove i Cardinals hanno tutt’ora un record negativo, 32-40, evento veramente insolito, dato che era proprio a St. Louis che costruivano i loro successi. Comunque ora viaggiano a 75-68, appena mezza partita dietro ai Mets e 2 di distanza dai Giants. E per andare ai playoff basta superarne una.
La squadra ha trovato nuovi punti di forza a causa dei numerosi infortuni citati, ed in attacco Piscotty, Moss, Grichuk, Gyorko e Diaz hanno affiancato i soliti Carpenter, Adams e Holliday per formare un gruppo di 8 giocatori sopra i 14 HR stagionali, in netta controtendenza rispetto al 2015 dove il fuori campo era il vero assente in questo attacco (lo scorso anno solo 3 giocatori superarono quota 14 HR a fine stagione!!).
Sul monte ci sono i veri problemi per Matheny: solo Carlos Martinez è una sicurezza, con un record di 14-7 ed una ERA di 3.05. Tutto il resto della rotazione viaggia attorno al 4.50 di ERA, non certo una soglia che può rallegrare, anche se facilmente l’esperienza di Wainwright, Leake e Jaime Garcia potrebbe aiutarli in una eventuale postseason oltre i propri valori attuali.
Nel ruolo di closer il rookie coreano Seung Hwan Oh sta ben figurando dopo aver preso il posto di Rosenthal: con 17 salvezze ed un’ERA di 1.87 (ma un WHIP addirittura a 0.90) guida il bullpen dei Cardinals, nei quali si sta ben comportando anche il mancino Siegrist.
Rosenthal sembra in ripresa, mentre Bowman e Broxton hanno diversi alti e bassi. Dall’All Star Break è salito in prima squadra il rookie Luke Weaver, che ha ben figurato in 6 partenze, ma non pensiamo che possa far parte della rotazione playoff.
La lotta a 3 vede quotazioni in forte ascesa per i Mets, reduci da una striscia importante di vittorie, in ascesa per i Cardinals, che stanno pian piano recuperando tutti gli infortunati nel lineup, e sembrano aver trovato una (instabile) quadratura sul monte, mentre sono in picchiata per i Giants, che hanno il peggior record MLB dall’All Star in poi.
Pensiamo quindi che i Cardinals abbiano ancora buone chance di giocare il wild card game, ed il successivo turno di playoff li vedrebbe incontrare i Cubs, con i quali hanno pur sempre un record positivo anche in questi due ultimi anni sfavillanti per Joe Maddon e compagni.