La cavalcata dei Cubs parte da lontano, da quel 20 ottobre 2011 quando proposero un quinquennale da 18,5 milioni a Theo Epstein, l’ex GM dei Red Sox, per farlo diventare presidente. Colui che aveva sfatato la maledizione di Babe Ruth e fatto vincere le WS a Boston dopo 86 anni di attesa.
Epstein, fautore del nuovo baseball, era stato scelto dai Red Sox nel 2002 dopo che Billy Beane aveva rifiutato il miglior contratto proposto ad un GM nella storia del baseball. Ed applicando le sue regole (anche se con un payroll più alto), anche il fantasma del Bambino aveva dovuto capitolare.
I Cubs speravano che il suo genio sfatasse anche il loro incubo, quello della capra, iniziato “solo” nel 1945 mentre l’astinenza dalla vittoria nelle WS è datata addirittura 1908.
Ma è dal 30 ottobre 2014 che si è iniziato a fare davvero sul serio: far firmare un quinquennale da 25 milioni a Joe Maddon, vero profeta in campo e capace di portare alle World Series perfino i Tampa Bay Rays, era chiaro indice di svolta. Ed infatti già lo scorso anno, nella sua prima stagione, ha sorprendentemente raggiunto i playoff, anche se come terzo della Division, per poi battere prima i Pirates e poi i Cardinals, arrendendosi solo ai Mets nella NLCS.
Questa stagione già li vedeva favoriti ai nastri di partenza (e per far ciò il payroll è salito di 50 milioni di dollari), ma nessuno avrebbe pensato ad una annata così facile nella NL Central.
La classifica recita 87-48, 16,5 partite di vantaggio sui Cardinals, e questo nonostante uno dei loro migliori battitori si sia infortunato in aprile e stia saltando l’intera stagione. Hanno il record migliore della MLB con un ampio margine (Texas è ad 82 vittorie) ed hanno già in tasca il vantaggio del campo nei playoff.
Miglior squadra MLB per basi ball, primi nella NL per percentuale on base, secondi solo ai Rockies per OPS, run e RBI, hanno in squadra il leader per HR della NL, Bryant con 36.
Ma è nel reparto lanciatori che sono davvero dominanti: miglior squadra MLB per WHIP, AVG. avversaria, valide concesse e punti subiti, oltre che ERA. Hanno tra le loro fila il numero 1, il 4 ed il 6 nella lista delle miglior ERA tra i partenti MLB.
Un partente mediocre come Hammel, 34 anni appena compiuti, è rinato con Maddon ed ha una ERA di più di un punto inferiore alla sua media carriera, Russell è giunto a 19 HR e 88 RBI, ed anche Baez è a 14 HR. Infine le acquisizioni di Chapman e Joe Smith hanno rinforzato il bullpen ed ora davvero non si vede un punto debole in questa squadra.
Il loro successo è scaturito soprattutto in casa, dove sono 50-20, e da due mesi non perdono una serie casalinga. E nonostante il vantaggio enorme in classifica non hanno mollato nell’ultimo periodo, anzi: in agosto hanno un record di 22-6, Bryant è stato eletto miglior battitore del mese (con .383 di AVG e 10 HR) e Hendricks miglior lanciatore del mese (1.28 ERA).
Il suo dominio nella lega è imbarazzante (2.09): ha quasi mezzo punto ERA di vantaggio sul secondo (Bumgarner), con Lester quarto (2.61) e Arrieta sesto (2.84). Quest’ultimo poi arriva all’incontro di sabato con i Giants da un dominio nei confronti delle squadre californiane che fa ben sperare per i playoff: 7-0 ed un’ERA di 0.15 negli ultimi 8 incontri, no-hitter ai Dodgers incluso.
I Cubs vengono da 6 vittorie consecutive contro i Giants e nessuno sembra poterli fermare. I Nationals sono l’unica squadra della NL ad aver mostrato solidità, ma ha costruito i suoi successi in special modo contro le squadre della propria Division, mentre i Cubs mietono vittime ovunque.
Il cammino dei Cubs sembra davvero impossibile da fermare, almeno fino alle World Series. Dove Rangers o Indians sono al momento gli avversari più probabili. Forse la maledizione sta per finire.
Visti giocare i Cubs sembrano veramente destinati a vincere. Forti in ogni reparto sembrano anche giocare con una certa tranquillità e anche quando vanno sotto non si smontano, ma continuano a battere hits e riprendersi. Il monte di lancio appare solido, il coaching staff di qualità ed esperienza, tutto pare apparecchiato per togliersi la scimmia dalla spalla. Secondo me potrebbero avere più problemi nella NL quando incontreranno Nationals (che hanno piuttosto talento, ma decisamente meno dei Cubs) o i Dodgers o i Giants che hanno molta esperienza nei p.o. Dall’altra parte nè Indians nè Texas mi sembrano al pari di Chicago, però, vale sempre la pena di ricordare che i p.o. sono un altro campionato, tutto si riazzera e la pressione di vincere sarà tutta sulle spalle dei Cubs….vedremo!