3 sono le storie da raccontare in questo agosto, 3 squadre che hanno monopolizzato le attenzioni in questa trade deadline. Iniziamo con Cleveland.
Gli Indians erano dati ad inizio stagione come probabili vincenti della loro Division da circa il 50% degli analisti americani; era una previsione per noi incredibile, ed infatti li avevamo messi molto lontani dalla vetta. Sbagliavamo.
Gli analisti americani avevano giustamente rilevato che la rotazione, giovane e piena di potenziale, era pronta ad esplodere ed a trascinare il team alla vittoria.
E così sta succedendo, grazie anche al flop totalmente imprevisto dei campioni del mondo Royals, ben al di sotto del 50% e mai in corsa, dei Twins, che dopo il secondo posto dello scorso anno sono subito partiti malissimo e sono rimasti ultimi tutta la stagione e dei White Sox, che nonostante una bella partenza, dovuta in buona parte a Chris Sale ed al suo inizio eccezionale, sono presto ripiombati sotto il 50%. Solo Detroit lotta ancora, ed è al secondo posto come previsto.
La rotazione è una delle migliori della MLB, con 3 partenti sotto il 3.40 di ERA e gli altri due comunque sotto il 4.00.
Gli Indians ad un certo punto della stagione sono riusciti anche a battere il loro record di franchigia per numero di vittorie consecutive, con 14, striscia terminata il 2 luglio.
A questo punto la dirigenza ha deciso di puntare forte su questa stagione, e di effettuare alcune trade anche se dispendiose per il farm system. Sono stati presi Andrew Miller, rilievo mancino, dagli Yankees (9mln all’anno per 3 stagioni, con opzione per il 2019, il suo contratto totalmente assorbito), l’esterno Brandon Guyer dai Rays (1,2mln per quest’anno, primo anno di arbitrato per lui), ed il catcher Lucroy dai Brewers…. ah no, questa trade non c’è stata perché il giocatore ha posto il veto ed ha preferito non accettare la proposta di Cleveland, che non gli dava assicurazioni sul numero di at bat che avrebbe avuto.
La trade che aveva più senso era proprio quest’ultima, con Yan Gomes infortunato e con Cleveland all’ultimo posto MLB per produzione nel ruolo di catcher in stagione. Anche Miller è un pezzo molto utile, rilievo mancino fortissimo e con gli Indians scoperti nel ruolo, dato che avevano solo Crockett, che sta andando molto male (6.00 ERA, 1.50 WHIP in 20 presenze). Anche la sua situazione contrattuale è ottima, con il controllo per altre 3 stagioni intere ad una cifra ragionevole.
Certo il prezzo pagato agli Yankees è stato altissimo: 4 prospetti, di cui 2 dei primi 3 prospetti di franchigia, presi al primo turno dei draft 2013 e 2014 (l’esterno Frazier ed il pitcher Sheffield). Per Guyer invece sono stati sacrificati due prospetti del singolo A e della Rookie league, anche se con buoni numeri al loro attivo.
In conclusione gli Indians lotteranno fino alla fine con Detroit e hanno buone chance al momento di disputare i playoff.
Secondo capitolo di giornata sono proprio gli Yankees. Dopo una stagione simile allo scorso anno, viaggiando poco sopra al 50%, ma con 3 squadre costantemente davanti a loro in classifica, questo luglio hanno deciso di vendere anziché comprare.
Una pratica a loro quasi sconosciuta in passato, ma che li ha indicati da molti come i veri vincitori di questa deadline. Ben 11 prospetti ricevuti dalle trade di Miller, Chapman e Beltran, e grazie al ritiro di A Rod che avverrà questo venerdì, la squadra di New York si è liberata in pochi giorni di più di 50mln di payroll.
Detto dei prospetti ricevuti per Miller, è andata ancora meglio con Chapman, che diventerà free agent tra 2 mesi: altri 4 giovani, tra cui il ritorno di Adam Warren, forte partente, ed il top prospect nel ruolo di shortstop Torres.
Anche i Nationals erano in corsa per Chapman, ma si sono tirati indietro per il prezzo troppo alto in termini di giovani che voleva la controparte.
Per Beltran i Rangers hanno ceduto agli Yankees tre prospetti lanciatori, tra cui la loro prima scelta del 2015, Dillon Tate, considerato un asso del futuro. Per evitare di avere un bullpen troppo debole hanno infine acquisito Tyler Clippard dai D’Backs (6mln l’anno per 2 anni il contratto assorbito).
Forse siamo ad una svolta nella storia del club, forse questi ultimi 15 anni di fallimenti (un solo campionato vinto, peggior periodo della storia degli Yankees) hanno fatto capire alla dirigenza che per vincere, non bisogna spendere…. bisogna vendere!
Terzo ed ultimo capitolo è dedicato ai Rangers. Avevamo detto nella preview stagionale che il rientro dagli infortuni dei molti lanciatori e la grande mano dello skipper Banister potevano ripetere il miracolo 2015, e così è stato, anche se di infortuni Texas ne ha subiti ancora molti.
Prince Fielder e Josh Hamilton fuori tutta la stagione (con il primo che facilmente ha chiuso qui la sua carriera), Holland, Lewis e Scheppers fuori molti mesi, Yu Darvish in grado fin’ora di fare appena 8 gare in stagione. Eppure il vantaggio sui secondi è siderale: 7 partite sui Mariners, che hanno da poco superato gli Astros.
Con 67-47 hanno il miglior record della AL ed il secondo della MLB dietro ai Cubs. Ed allora, con la Division già vinta e con alcune outsider che potrebbero arrivare alla postseason (Baltimore e Cleveland), perché non dedicarsi ai playoff? Così hanno pensato nelle stanze dei bottoni, e gli acquisti sono stati diversi e importanti.
In primo luogo Carlos Beltran, uno slugger che sta vivendo una seconda giovinezza e che ha fatto bene ovunque in carriera, (e 5mln del salario rimanente verrà pagato dagli Yankees) anche se a fine stagione sarà libero di accasarsi altrove, con lui Texas ha scelto una forte mazza per occupare il posto di DH, che prima era assai poco produttivo.
Dai Brewers sono arrivati il catcher Lucroy e il closer Jeffress (Lucroy 4,35mln per quest’anno e opzione sul prossimo, Jeffress 0,5mln per quest’anno), ma ha dovuto cedere il secondo e terzo prospetto di franchigia, l’esterno Brinson ed il pitcher Ortiz. Anche Lucroy è un potente slugger, ed è certamente un significativo upgrade nel ruolo di catcher, dove Texas per tutta la stagione aveva fatto ruotare diversi atleti con risultati modesti in attacco.
Jeffress serve a solidificare un bullpen che ha già visto il cambio di closer nel corso di stagione, quando Dyson ha rilevato il posto di Tolleson, ma anche Dyson nelle ultime settimane sta mostrando segni di cedimento.
Dai Braves sono giunti il partente Harrell ed il mancino Alvarez in cambio del seconda base Demeritte (scelto al primo giro dai Rangers nel 2013). L’esordio di questo partente è stato subito buono, e già nei Braves e nei Rockies aveva dimostrato di poter lanciare con profitto nella rotazione.
E’ chiaro che se in settembre rientreranno sia Holland sia Lewis potrebbe spostarsi nel ruolo di rilievo lungo, ma al momento c’è un posto per lui ogni 5 giorni.
I Rangers non dovrebbero avere difficoltà a vincere la Division per il secondo anno di fila, e poi i playoff sono tutti da giocare.