Ad inizio stagione avevamo predetto gli A’s in corsa per il secondo posto, in calo rispetto allo scorso anno ma non in modo significativo.
L’analisi delle tantissime operazioni della off-season era stato più o meno il seguente: la rotazione ed il bullpen, da anni fortissimi, non avevano subito gravi perdite (Lester e Samardzija erano state delle meteore nel panorama californiano) e rimanevano al top della Lega, il reparto offensivo, molto modificato, sembrava dare, dal punto di vista sabermetrico, un risultato all’incirca uguale rispetto allo scorso anno, mentre difensivamente doveva esserci addirittura un miglioramento nell’infield di Oakland con i nuovi innesti.
In realtà ora la squadra di Billy Beane si trova all’ultimo posto della AL con un record di 25-37, a 10 partite dagli Astros, leader di Division, e con solo i Phillies ed i Brewers sotto di loro in tutta la MLB! Quali i motivi di questa debacle?
La rotazione si sta ben comportando, con i primi 4 lanciatori con medie molto buone (Gray addirittura stellare, Chavez ottimo, Kazmir e Hahn molto buoni), mentre il quinto slot ha visto prima Pomeranz ed ora Graveman non dare il meglio di loro. Si attende il rientro di Griffin dall’infortunio, mentre Parker sembra che dovrà rimandare al 2016 l’uscita dalla DL.
Il bullpen sta andando male: se si escludono Clippard, Mujica e Scribner, il resto dei rilievi ha ERA tropicali, con il mancino Doolittle ancora alle prese con un infortunio alla spalla, ed ora anche con Mujica in DL per una microfrattura al pollice destro.
Il lineup ha visto un’ottima sostituzione dei due catcher ceduti (Jaso e Norris) con Vogt e Phegley che stanno battendo molto bene, in prima base Ike Davis era partito in modo molto promettente, prima di infortunarsi al quadricipite sinistro, in seconda base Sogard sta dando il solito contributo minimo, Brett Lawrie in terza base batte da par suo, non come il fenomeno Donaldson ceduto ai Blue Jays ma meglio degli ultimi due anni canadesi, e Marcus Semien batte e corre bene sulle basi.
In esterno oltre al ritrovato Reddick, c’è stata l’esplosione dell’esterno centro Burns, che è leader del team per AVG. con .313 ed ha sostituito più che degnamente l’infortunato Coco Crisp. La delusione offensiva si chiama Zobrist, che batte .208, ed anche Butler e Sam Fuld stanno per il momento battendo molto al di sotto dei loro standard.
Ma il punto veramente dolente della stagione è la difesa: gli A’s hanno collezionato 58 errori in 62 partite, leader indiscussi in questa tragica classifica (Texas è seconda MLB con 55, poi i Brewers a 50), con Semien che ne ha da solo ben 20 nel ruolo di shortstop, 6 in più del primo inseguitore (Desmond a 14)! Solamente la sua produzione offensiva ha impedito fino ad ora al Manager di relegarlo in panchina.
Ma anche Lawrie ne ha 9 in terza base, quindi tutto il lato sinistro del diamante è fortemente penalizzante per i pitcher. Quello che doveva essere un reparto sicuramente migliorato si è dimostrato invece in caduta libera.
La spiegazione può essere ricercata proprio nell’aver cambiato tutti e 5 i protagonisti intorno al diamante (catcher e 4 interni): l’affiatamento è un elemento importante in un gioco di millesimi di secondo e millimetri. E lasciare ad un sophomore come Semien un ruolo tanto delicato come l’interbase è stato forse un azzardo. Prima di questa stagione nei White Sox aveva giocato solo 6 partite in quel ruolo, mentre aveva deluso come terza base e fatto bene come seconda base.
La scelta più logica sarebbe spostare Semien in seconda base, ma Oakland in questo momento non ha uno shortstop affidabile nel roster, dato che Sogard, Zobrist ed Andy Parrino sono anche loro dei seconda base naturali eventualmente adattabili a SS.
Negli ultimi incontri (come questa notte nella vittoria contro Texas) proprio Parrino è stato utilizzato come cambio difensivo una volta in vantaggio negli ultimi inning. Beane potrebbe (dovrebbe?) ributtarsi sul mercato e fare una trade nel ruolo, sacrificando magari un rilievo tra i tanti a disposizione. Anche nel farm system infatti, i due shortstop di qualità (Barreto e Munoz) hanno appena 19 e 20 anni, e sono pertanto ancora molto lontani dalla prima squadra.
Chiaro che a questo punto, però, pare davvero difficile pensare agli A’s in corsa per un posto nei playoffs, dato che ai rivali previsti (Angels e Mariners), che stanno entrambi deludendo sotto il 50%, si sono aggiunti a sorpresa i Rangers (secondi) e soprattutto gli Astros (primi fin dall’inizio stagione). Beane quindi potrebbe anche pensare già al 2016 ed impostare le trade in quest’ottica, cedendo se possibile qualche big contract (Crisp?) oltre ai tanti giocatori nell’ultimo anno di contratto (Reddick, Mujica, Clippard, Zobrist, Kazmir).