Ad un mese dalla fine della stagione regolare ci sono 3 Division quasi assegnate e 3 con altrettanti testa a testa.

Nella American League East i Baltimore Orioles hanno preso il largo ed ora hanno 6 partite di vantaggio sugli Yankees; nella National League East sono i Washington Nationals saldamente in testa grazie ad una striscia di 10 vittorie di fila, che il ha portati ad avere ora 7,5 partite di vantaggio sui Braves; infine nella National League West sono i Dodgers a comandare con 5 partite di vantaggio sui Giants, peggior attacco MLB dall’inizio di giugno ad oggi.

Impazza la lotta invece per gli altri 3 pennant.

Partendo dalla American League West, Oakland Athletics e Los Angeles Angels sono perfettamente appaiate. Gli A’s avevano dominato la Division nella prima parte della stagione, e nonostante i rivali ed i Mariners stessero andando forte, non sembrava una Division in discussione, dati anche gli enormi sforzi sul mercato compiuti  a fine luglio con le acquisizioni di Samardzija, Hammell e Lester.

Invece i primi due non hanno fin’ora brillato, la squadra ha subito una serie di sconfitte e gli Angels si erano pure trovati sopra di 2 incontri. Poi lo scontro diretto è stato vinto dagli A’s ed ora la situazione è in parità.

Noi crediamo ancora che gli A’s siano leggermente favoriti: hanno il miglior attacco della Lega, e questo doveva (e dovrebbe ancora) essere il loro punto debole, dato che la rotazione è fantastica ed il bullpen stellare.

Gli Angels devono infatti ancora di più in questo momento puntare sul loro lineup, dato che in pochi giorni hanno perso per tutta la stagione 2 lanciatori partenti (l’ottimo Richards ed il buon Skaggs) e pure 2 rilievi mancini come Sean Burnett e Joe Thatcher (quest’ultimo sperano di riaverlo per le ultime settimane).

Gli A’s invece hanno usato le trade per superare gli infortuni di Parker e Griffin, ed hanno in rientro tutti gli altri infortunati, Lowrie in testa. Il calendario è praticamente identico: 7 scontri diretti  (8-4 per gli A’s fin’ora!) e due serie con i Mariners, per il resto tutti gli altri incontri sono con squadre sotto il 50% e già fuori dalla corsa alle wild card.

Nella American League Central, dopo un inizio di stagione dominato dai Detroit Tigers in una Division che ha visto per settimane le altre 4 squadre sotto il 50%, dopo una deadline in cui Price ha raggiunto gli altri CY Verlander e Scherzer, sono stati i Royals a rimontare improvvisamente, fino ad operare il sorpasso, ed ora hanno 1,5 partite di vantaggio sui favoriti della pre-season.

La situazione infortuni dovrebbe sistemarsi per l’inizio di settembre (ora sono fuori sia Anibal Sanchez sia Joakim Soria per i Tigers ed Eric Hosmer per i Royals). I Tigers hanno un reparto esterno molto debole difensivamente, ed una situazione closer (come al solito) complicata con Nathan che ha giocato male in questa stagione.

I Royals hanno invece un lineup giovane, una rotazione solida (anche se non paragonabile ai rivali) ed un bullpen che a dispetto dei nomi ha prodotto risultati eccellenti.

Il calendario premia chiaramente i Royals, dato che oltre ai 6 scontri diretti hanno solo 7 incontri contro squadre sopra il 50%, mentre i Tigers ne hanno 13. Diciamo però Tigers, dato che negli scontri diretti sin’ora sono 9-4.

L’ultimo testa a testa è nella National League Central: i Brewers sono in testa alla Division ininterrottamente da aprile, grazie ad una partenza sprint, che sono però riusciti a non dilapidare completamente anche quando, come in luglio, gli avversari erano tanti e tutti vicini ed in forma.

Ora Reds e Pirates sembrano ormai fuori gioco ed i Cardinals sono a 1,5 partite. Certo i Cardinals non hanno mai mollato, anche se gli infortuni di Wacha e Garcia nella rotazione si sono fatti sentire. Ed infatti nella deadline hanno acquisito Masterson e Lackey. Con Wacha e Yadier Molina in rientro a settembre sembrano finalmente pronti al sorpasso.

I Brewers hanno ora fuori Garza per un paio di settimane, mentre hanno perso Jim Henderson per la stagione. Il loro punto di forza è senza dubbio l’attacco, molto migliore dei rivali, che sono ultimi per HR nella MLB, mentre hanno un bullpen inadeguato che fin’ora ha visto solo un grande K Rod come closer.

La rotazione ha prodotto buoni risultati, ma sembra comunque corta rispetto ai Cardinals. Nel calendario residuo, oltre ai 7 scontri diretti (7-5 per St. Louis il bilancio fin’ora), i Cardinals hanno solo 5 incontri con i Pirates da temere, mentre i Brewers sono nettamente sfavoriti dovendo incontrare 4 volte i Marlins, 3 i Giants e 3 i Pirates.

Insistiamo dicendo Cardinals, come abbiamo fatto dall’inizio della stagione.

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