Dopo due anni esaltanti, conclusi con 97 e 90 vittorie e due playoff consecutivi, i Reds non hanno creduto di dover fare una campagna trasferimenti importante e finora ne hanno pagato le conseguenze.
Il primo rilevante cambio, forzato, è stato lo skipper, dato che Dusty Baker ha deciso di ritirarsi ed al suo posto è stato promosso il pitching coach Bryan Price. Ugualmente è stato lasciato andare il leadoff ed esterno centro Shin-Soo Choo, il quale chiedeva ed ha ottenuto un grosso contratto nel mercato libero dai Rangers.
La sostituzione interna era già chiara fin dallo scorso anno: quel Billy Hamilton che nelle minors ha battuto ogni record di basi rubate. Hamilton non sta producendo come Choo ma non sta nemmeno deludendo con un .270 al piatto, 5HR e 35SB.
Nella rotazione non c’erano cambi da fare, e così pure nel bullpen. Il payroll si è alzato di 8mln solo per gli arbitrati, a 114mln.
Che qualcosa stava andando storto si era visto già nello spring training, con tutti e tre i closer (Chapman, Broxton e Marshall) infortunati a dover iniziare la stagione in DL. Poi c’è stato il grosso infortunio di Matt Latos, asso della rotazione, sostituito con la promozione di Alfredo Simon. E pure Cueto ha avuto i suoi acciacchi fisici che lo hanno limitato.
Simon si è rivelato un asso ed ancor oggi è stabilmente nella rotazione, mentre chi ne è uscito è quel Tony Cingrani che tanto aveva impressionato nel 2013 e che invece nel suo secondo anno ha accusato (come capita a molti) un notevole calo. Ora è in triplo A per riguadagnare un po’ di sicurezza.
Le statistiche complessive per reparto non sono molto differenti dalla scorsa stagione, con un lieve calo sia in attacco sia sul monte, ma nulla di trascendentale. Ed anche il record in realtà non è orrendo, con un 45-42 molto simile allo stesso giorno del 2012, che poi portò alle 97 vittorie finali.
Lo scorso anno invece a quest’ora erano già a 50 vittorie, ma sempre dietro Pirates e Cardinals. Ora sono però quarti, dato che in vetta staccati ci sono i Brewers.
Nel reparto lanciatori non ci sono colpevoli, tutti stanno dando più o meno quanto ci si poteva aspettare (tranne il citato Cingrani), con la sorpresa positiva di Simon.
Nel reparto offensivo invece, a fronte di significativi miglioramenti per Todd Frazier e Devin Mesoraco, stanno deludendo molto i tre senatori, Votto, Bruce e Phillips che in tre hanno battuto 21HR totali (Frazier ne ha 17) e una media intorno al .250. Troppo poco per poter puntare in alto.
Tra l’altro i Reds hanno pure il miglior record negli scontri di Division, con un 22-15 che promette bene. In sostanza l’anomalia sono proprio i Brewers, che hanno condotto una stagione fin qui impeccabile quanto inaspettata. Senza di loro la classifica sarebbe simile allo scorso anno con Pirates, Cardinals e Reds divise da una partita o due.
Le chance per la fine della stagione sono ancora molte: se la vittoria della Division sembra molto difficile, non tanto per il distacco dai Brewers, appena 6 incontri, ma per il fatto di dover superare 3 rivali per arrivarci, un posto come wild card è invece ancora molto vicino, nonostante entrambe le seconde delle altre Division siano ora avanti in questa particolare classifica.
Certo imprescindibile (ma anche altamente probabile) è un netto miglioramento del cuore del lineup.