18-30 in stagione, già 11,5 partite dalla vetta, dead last della sua Division… che succede ai D’Backs?
Dovevano lottare per la vittoria contro (le più quotate) Dodgers e Giants, ma forti di un grande GM, Towers, e di una politica ben pianificata negli anni, con contratti intelligenti e tanti talenti, speravano di potercela fare. Invece la stagione fin’ora è un fallimento, perché?
La risposta più semplice, anche se non è certamente sufficiente è: il calendario! Infatti in queste prime 48 partite, i D’Backs hanno dovuto affrontare già più della metà degli scontri diretti con i Dodgers dell’intera annata, perdendoli quasi tutti.
Anche Vin Scully, mitico telecronista californiano, ha commentato pochi giorni fa che senza gli scontri diretti queste due franchigie avrebbero più o meno lo stesso record. Ovviamente i Dodgers vanno incontrati, ma ciò vuol dire che contro tutto il resto della Lega Arizona non sta facendo così male.
Poi ci sono i tanti, troppi infortuni, che per una squadra dal medio payroll non sono facilmente rimpiazzabili al mercato libero: Patrick Corbin, l’asso della rotazione, sarà fuori tutta la stagione per la Tommy John, e stessa sorte per David Hernandez, pezzo centrale del bullpen.
Daniel Hudson e Matt Reynolds stanno ancora recuperando dalla stessa operazione, e forse li vedremo a fine stagione. J.J. Putz è fuori per almeno un mese, per completare un reparto lanciatori veramente falcidiato.
Sul fronte battitori manca all’appello solo Mark Trumbo, comunque un pezzo da novanta preso nella off-season in una trade costosa, che con una frattura da stress al piede sinistro ne avrà per almeno 2 mesi.
Questo quadro fa già capire molto. La rotazione è pertanto raccogliticcia, con i veterani Arroyo e McCarthy che viaggiano sui loro standard (ERA oltre 4) con sprazzi di buon gioco, mentre Collmenter sta dando il massimo. Wade Miley invece è sotto i suoi livelli, intorno al 5 di ERA, ma è un giovane che deve avere le dovute attenuanti.
Nel bullpen, detto degli infortuni, solo Ziegler e Thatcher stanno facendo bene, con anche il closer Reed che ha problemi di ambientamento. Molto limitato per ora l’apporto di Randall Delgado, giovane di talento che lo scorso anno aveva stupito, pur nelle difficoltà.
I D’backs hanno la peggior ERA della NL (4.69), e solo i White Sox fanno peggio in tutta la MLB.
In attacco non va molto meglio: sono il 26esimo attacco dell’MLB, con un WAR totale di appena 3 (gli Angels, primi, sono a quasi 12), anche se sono a metà classifica in ogni singola categoria offensiva (HR, R, RBI, SB, AVG).
Cody Ross è rientrato da poco dall’infortunio e vedremo cosa potrà dare, certo con l’hitters park che si ritrovano, l’attacco dovrebbe essere (ed è sempre stato) un loro punto di forza.
Goldschmidt è in un altro anno eccezionale, con 9HR e .316 di media battuta, ma dietro di lui solo Pollock sta battendo bene, con già 5HR e oltre 300 di AVG.
Ci si aspetta di più da Miguel Montero, quotato come il miglior catcher offensivo della Lega, da Aaron Hill e Martin Prado, interni con il vizio dell’HR, mentre una grande impressione sta facendo Chris Owings, tra i candidati al Rookie dell’anno nel ruolo di shortstop.
Da qualche giorno Tony La Russa, grandissimo manager ex A’s e Cards, è stato nominato Chief Baseball Officier, figura creata sopra al GM, e vedremo se ciò potrà servire a cambiare filosofia in qualche campo.
Certo il payroll non potrà essere ulteriormente aumentato per coprire gli infortuni (era già salito a 112mln nella off-season, dagli 86 dello scorso anno, un balzo enorme).
Anzi è possibile che vista la mala parata possano tentare qualche vendita pensando già ad acquisire talenti per il 2015: in questo senso proprio Hill e Prado potrebbero essere i sacrificati, con un occhio a McCarthy, lanciatore in scadenza a fine stagione.