arod56Come avevamo anticipato qualche giorno fa, la citazione in giudizio da parte di Alex Rodriguez della MLBPA, ossia del sindacato dei giocatori professionistici di baseball delle Majors, non è passato inosservato.

Anzi, i colleghi che Rodriguez tanto ringraziò per il sostenimento morale durante la sua prima apparizione pubblica dopo la sentenza di appello che lo ha condannato alla sospensione dell’attività sportiva, non sembra siano poi così compassionevoli con (l’ex?) terza base dei New York Yankees.

La notizia che ieri è rimbalzata dagli Stati Uniti riporta infatti di una conference call che alcuni esponenti del sindacato giocatori pare abbiano avuto in data 13 Gennaio, dove sarebbe stato deciso di intraprendere un’azione interna volta all’espulsione di Rodriguez dalla “union”.

Non sembra quindi che le parole accomodanti di Rodriguez a Città del Messico dello scorso 14 Gennaio abbiano fatto breccia nei cuori dei suoi colleghi, che non intendono dover dare in compensi legali gli 11000 dollari circa che annualmente corrispondono alla MLBPA per il management dei loro interessi.

La doglianza di Rodriguez davanti alle corti federali e statali (è ancora da stabilire il giudice competente per ciascuna delle due azioni legali intraprese dal team di legali di A-Rod, l’una “versus” la lega, l’altra “versus” il sindacato) comporta ovviamente una rappresentanza legale davanti al tribunale che deciderà del merito della vicenda.

Ma non crediamo sia stata tanto questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso quanto piuttosto il mancato rispetto che lo slugger newyorkese avrebbe dimostrato nei confronti di una categoria alla quale anche lui appartiene. Una decisione, come già avevamo anticipato in sede di commento delle reazioni alla condanna, che serve a Rodriguez più a mettere in atto un atteggiamento à la “uno contro tutti” che ad una vera e propria strategia legale del cui esito si fa fatica ad ipotizzare un A-Rod vincente.

Il parere degli avvocati della MLBPA, a quanto filtra dalle notizie riportate dai cronisti di Yahoo USA, è stato contrario ad una espulsione di Rodriguez dall’associazione, ed i motivi immaginiamo facciano parte anch’essi di una strategia volta ad un quanto più possibile sereno avvicinamento all’atto dell’entrata in aula.

Non sembrava conveniente ai legali del sindacato giocatori reagire impulsivamente alle accuse di Rodriguez assecondando le richieste dei giocatori. E rischiando di passare nel torto, anche considerato che nell’esposto dei legali di A-Rod si legge chiaramente che la citazione in giudizio della “union” è motivata a parer loro “dalla mancanza di equa rappresentanza nei confronti di Mr. Rodriguez”. Insomma, la MLBPA avrebbe mancato di sostenere adeguatamente le ragioni di A-Rod quando la MLB stava intensificando le proprie indagini sui documenti che dimostravano l’interessamento di diversi giocatori delle Majors alle pratiche sospette della clinica Biogenesis di Coral Gables.

Con tutta onestà, sembra inizi a diventare davvero ostico l’ambiente che Alex Rodriguez sta creando attorno a sé. Se non sarà per ragioni legate al rispetto del diritto all’interno di aule di tribunale, una eventuale ulteriore presenza su un diamante MLB di A-Rod sembra molto remota ancor più per i rancori che i suoi colleghi stanno iniziando a covare nei suoi confronti.

Ambienti ostici che Rodriguez ha sempre dovuto affrontare (ogni presenza al piatto è costantemente accompagnata da ululati di scherno, ora come in passato), ma che adesso ci pare stiano superando il limite anche per lui.

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