Clayton Kershaw e David Price, rispettivamente ace dei Los Angeles Dodgers e dei Tampa Bay Rays, vestiranno anche nella prossima stagione le casacche delle franchigie di appartenenza.
E’ recente infatti la notizia che il front runner della rotazione dei Dodgers ha firmato un contratto di 7 anni per 215 milioni di dollari, diventando così il pitcher più pagato della storia del baseball professionistico ed anche il giocatore con la retribuzione media annua più alta con ben 30.7 milioni di dollari, superando in questa speciale e fortunata categoria i 28 milioni che gli Yankees diedero a Roger Clemens nel 2007 e , sempre quell’anno, i 27.5 per 10 anni di Alex Rodriguez (ora, ahi lui, senza retribuzione per i noti fatti relativi al doping).
Fresco vincitore del Cy Young Award per la National League, nonché detentore del titolo anche nella stagione 2011, Kershaw guida la rotazione dei Los Angeles Dodgers avendo collezionato nella stagione scorsa 16 vittorie e 9 sconfitte e tenendo l’ERA sotto i 2 (1.85).
Un ragazzo la cui crescita è stata evidente fin dalle prime apparizioni in maglia “Dodger Blue” nel 2008 fino ad arrivare alla consacrazione del 2011 quando gli fu conferito il primo Cy Young Award in una stagione da 21 vittorie e 5 sconfitte.
Una carriera, quella di Clayton, iniziata proprio nella farm system della franchigia di Los Angeles, dove fin dalle prime battute è risultato subito un ragazzo dalla classe inconfondibile tanto da scalare tutti i livelli del developmental system per poi approdare in prima squadra all’età di 20 anni, diventando così il giocatore più giovane nel roster di una squadra MLB per quella stagione.
Un investimento, quello della franchigia losangelina, fatto su un ragazzo di soli 25 anni che, al termine del contratto, sarà ancora relativamente giovane per un eventuale re-investimento tecnico. Quello di ieri è stato quindi un rischio economico che la dirigenza guidata da Ned Colletti ha fatto a nostro avviso bene a prendersi.
Con molta probabilità, infatti, Kershaw toccherà le vette più alte della sua carriera nei prossimi 7 anni, non solo a livello personale, ma anche a livello di squadra. Infatti ci aspettiamo molto dai Dodgers della prossima stagione, la terza sotto la nuova proprietà rappresentata da Magic Johnson.
Non che aspettarsi molto sia molto difficile, ma pensiamo che il team sia maturo al punto giusto da poter offrire ai propri tifosi il primo titolo World Series dal 1988, guarda caso anno di nascita di Kershaw. Per il manager Don Mattingly e per i vari Matt Kemp (sempre che riesca ad uscire vivo dal tritacarne chiamato “famiglia Kardashian”; per chi non lo sapesse si sussurra di un fidanzamento con Khloè, ex moglie di Lamar Odom), Adrian Gonzalez e Hanley Ramirez si prospetta una stagione sotto i riflettori.
Qualsiasi riferimento alla città del cinema e dello spettacolo sarebbe sprecato, ma sprecato sicuramente riteniamo non sia il tempo che a Chavez Ravine stanno investendo nella costruzione di una potenziale multi-vincitrice, à la Miami Heat. Una squadra capace di vincere ma anche di ripetersi, cosa che in MLB non capita da un po’, ossia dai tempi dell’impero di Joe Torre e degli Yankees a cavallo fra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio.
Se in California si parla di titolo, di quel tanto desiderato titolo atteso più del previsto oramai, in Florida, per la precisione a St. Petersburg, la franchigia rivelazione degli ultimi dieci anni, i Tampa Bay Rays, devono fare i conti con una realtà più dura di quella di altri.
A Tampa Bay, la coabitazione con i New York Yankees ed i Boston Red Sox all’interno della division più sfidante dell’intera lega è sempre un punto di partenza dal quale è difficile prescindere quando si valutano le prospettive sulla stagione che viene.
Prospettive spesso semplicisticamente pessimiste, che hanno sempre più spesso visto i pronostici ribaltarsi a forza di miracoli sportivi messi insieme da un manager molto competente (Joe Maddon) e da un collettivo che sembra sempre molto unito ed adeguatamente motivato. Squadra che vede in David Price la sua stella incontrastata, il vincitore del Cy Young Award del 2012 per la American League.
Ed è notizia di ieri, dopo speculazioni durate tutta la offseason di una possibile trade, che Price ha firmato un contratto che lo legherà a Tampa Bay per la sola prossima stagione a 14 milioni di dollari. Soluzione che così permette di evitare l’arbitration, la quale sarebbe stata necessaria in caso di mancato accordo fra Price ed i Rays.
L’ex Cy Young Award entrerà in ogni caso nella free agency al termine della stagione che viene, dove con molta probabilità sarà il giocatore più corteggiato (e pagato!) del mercato. Chissà che l’anno prossimo il record di ingaggio di Kershaw non venga proprio battuto da Price…
Con gli Yankees potenziali interessati siamo sicuri che il conto in banca di Price, per usare un eufemismo, avrà un ritocco verso l’alto. Ma per il momento il Tropicana Field continuerà ad essere la sua casa, in attesa di altre sfide professionali a partire dal prossimo anno, sfide che un pitcher oramai maturo come Price merita di vivere.
30 anni, giornalista ed appassionato di baseball da 10.