E chi l’avrebbe mai detto? Appena un mese fa parlavamo dei Cardinals come assoluti dominatori della NL Central e anche della lega, mentre ora dobbiamo virare sui Pittsburgh Pirates, squadra sorpresa di questa prima parte di stagione.
A dire la verità, qualche giorno fa avevo iniziato a pensare ai Blue Jays come squadra da inserire in questo speciale, ma le nove vittorie di fila dei giallo-neri mi hanno letteralmente fatto cambiare idea. Giugno è stato chiuso con un record di 17-9, di cui 8 vittorie sono arrivate al PNC Park. E dire che il mese non era iniziato nel migliore dei modi. Quattro sconfitte nelle prime cinque e distacco dai Cards che aumentava, con il rischio anche di farsi raggiungere da Cincinnati per la corsa alla Wild Card. Ma ecco che arriva la reazione con le due vittorie su tre ottenute contro i Cubs e i campioni in carica dei Giants, a discapito di un umiliante 10-0 subito in gara-3. Altri due successi giungono contro i Dodgers, mentre la sfida con i Reds finisce in parità, 2-2. Ed è proprio da quel 19 giugno che i Pirates non conoscono sconfitta. Quattro vittorie contro gli Angels, due contro i Mariners e tre contro i Braves, tra l’altro l’ultima arrivata con un walk-off al quattordicesimo, che proiettano la squadra della Pennsylvania in vetta alla division, e non solo.
Ma di chi è il merito di questo mese e, più in grande, di questa stagione stellare? Sicuramente del manager Clint Hurdle, capace di mettere su un Team con la T maiuscola. Una squadra che non ha fenomeni, non possiede grandi star, ma che è comunque in vetta alle Majors. Se proprio dobbiamo elogiare qualche singolo, come non parlare di Jason Grilli, terribile closer che ha collezionato 27 salvezze ed è secondo solo a Johnson di Baltimore nella relativa classifica. Una sicurezza nei momenti finali della partita, tanto da aver messo K ben 59 battitori in soli 36.2 inning pitches, per un 1.72 di ERA. Altri due giocatori che fanno la differenza sono di sicuro l’outfielder Starling Marte (52 punti, 90 valide, 16 double, 8 triple e 26 RBI, con 22 SB), il central fielder Andrew McCutchen (50 punti, 88 valide, 24 double, 9 homerun e 42 RBI, con l’aggiunta di ben 16 SB), per non parlare di Pedro Alvarez, terza base da 35 punti, 62 valide, 20 homers e 52 RBI. Anche se queste cifre sono lontane dai vertici della lega, sono significative per capire l’apporto che certi giocatori riescono a dare e quanto siano fondamentali alla causa. Una mano sta anche arrivando dal cielo e dalla Dea bendata, perché i Pirates, al momento, hanno la DL praticamente vuota, con i soli Irwin e Karstens indisponibili. Un’unità di gruppo, in cui tutti contano, fondamentale per portare in alto la squadra e i colori di una franchigia che non vince un titolo dal 1979, quando gli Orioles cadevano a gara-7 sotto i colpi dell’MVP delle World Series più vecchio della storia, cioè Willie Stargell.
Dopo i titoli di Steelers (2005 e 2008) e Penguins (2009), mancano solo loro a tornare nell’arca della gloria della città di Pittsburgh.
Personal trainer e grande appassionato di sport americani. Talmente tanto che ho deciso di scrivere a riguardo.
Seguitemi su Twitter: https://twitter.com/nlippolis88
One thought on “I Pirati all’arrembaggio”