Primo appuntamento stagionale con l’aggiornamento dei prospetti più interessanti che si sono messi in luce in queste primissime settimane di Regular Season. Per ovvi motivi le cifre, in questa fase, hanno un valore quasi simbolico, ma ciò nonostante è interessante vedere chi si è messo in luce in questi dieci giorni e chi potrebbe farlo nelle prossime settimane.
Premessa obbligatoria è che i giocatori considerati devono, ovviamente, rispettare il rookie status della stessa MLB: 130 AB per i positional players e 50 IP per i pitchers. Questo limite toglie – di poco – dalla discussione uno dei giovani che maggiormente ha impressionato in questi giorni: sto parlando di Matt Harvey, partente dei Mets e vincente in tutte le tre partenze di questa stagione. I suoi numeri ne farebbero, al momento, il principale candidato per il premio di matricola dell’anno.
Rimanendo nel reparto dei lanciatori, vediamo quali sono i rookie che meglio hanno iniziato l’anno: dei dodici partenti fin qui visti all’opera il migliore è, a mio avviso, Jose Fernandez cubano dei Marlins saltato direttamente dalla Florida State League (high-A) alle Majors. L’età, la qualità dei lanci e i margini di miglioramento ne fanno una scelta quasi obbligatoria, nonostante – come vedremo – la concorrenza non manchi.
Shelby Miller, dei St. Louis Cardinals, si è lasciato alle spalle i problemi della prima metà della scorsa stagione in AAA e continuando con quanto fatto vedere nel finale del 2012 ha iniziato la stagione in grande stile, con due vittorie nelle prime due partenze, chiude con 12 SO e 4 BB. Terzo di questo podio virtuale Hyun-Jin Ryu, mancino coreano dei Dodgers già protagonista di tre partenze: l’età, 26 anni, lo rende un rookie atipico ma l’ottimo inizio (20/3 K/BB in 18.2 IP) sta mettendo a tacere i giudizi più critici che avevano seguito la firma del remunerativo contratto invernale con la squadra losangelina.
Dan Straily, prospetto di Oakland esploso lo scorso anno, ha impressionato al debutto (6.2 IP, 5 H, 2 ER, 0 BB e 11 K) contro Houston ma fatica a trovare spazio nell’affollata rotazione degli A’s: infatti la sua seconda partenza stagionale l’ha fatta – sempre con ottimi risultati – a Sacramento, in triplo-A. Non dovrebbe avere questi problemi Nick Tepesch, che ha approfittato ottimamente dell’infortunio di Martin Perez per insediarsi nella rotazione dei Rangers: il primo match, contro i Rays, è stato positivo.
Partenza al rallentatore, invece, per Julio Teheran, Wily Peralta e Brad Peacock, alle prese con problemi di controllo; pessimo, da questo punto di vista, l’esordio di Trevor Bauer che in cinque riprese ha concesso ben 7 free pass ai battitori di Tampa Bay. Le sue quotazioni sono in calo, ma in AAA avrà tutto il tempo per cercare di migliorare questo grosso difetto e mettere a frutto l’enorme potenziale di cui è dotato.
Giudizio sospeso, infine, su Brandon Maurer, fatto a pezzi dal lineup di Houston nella sua seconda partenza stagionale; identico giudizio per Pedro Hernandez e Justin Grimm, gli ultimi due partenti rookie di questi primi dieci giorni.
Molto più nutrita, come al solito, la compagine dei rilievi: la preferenza va a Trevor Rosenthal, quasi perfetto nelle sue prime sei apparizioni, condite da 8 K in sette innings. Carter Capps (Seattle) e Darin Downs (Detroit) sono gli unici già in doppia cifre in termini di SO ma le troppe valide – per il primo – e le troppe BB – per il secondo – ne stanno minando il rendimento.
Buono il rendimento di Stephen Pryor, che guida il gruppo con 0.3 fWAR, Joe Ortiz (due W), Adam Warren, Evan Scribner e Aaron Loup che cercheranno di garantirsi un posto da protagonisti dei rispettivi bullpen. Tra gli specialisti dei K da segnalare i nomi di T.J. McFarland, Hector Rondon, A.J. Ramos, Greg Burke e Jim Henderson.
Meritano una citazione, infine, J.J. Hoover, che guida la classifica con ben tre sconfitte, e Kyuji Fujikawa, curiosamente primo sia per ERA (12.46) sia come numero di salvezze: qualcuno a Chicago forse già rimpiange Carlos Marmol.
Sono invece venti gli hitters qualificati, quasi equamente divisi tra American e National League: il numero si dimezza considerando almeno 20 PA e il “taglio” di Jose Iglesias, mago difensivo dei Red Sox che è stato rispedito nelle minors dopo il rientro dall’infortunio di Stephen Drew. Le irreali cifre offensive messe in mostra (184 wRC+), unite all’ottima difesa, lo rendono ancora il terzo miglior giocatore in termini di fWAR.
Davanti a lui, e primi nella mia speciale classifica, Evan Gattis – catcher di Atlanta – e Matt Adams, 2B di St. Louis limitato a sole 15 PA; i loro numeri offensivi non possono essere ignorati, specialmente in termini di potenza dove il divario con il resto del gruppo è quasi imbarazzante. La preferenza va al giocatore dei Braves, esclusivamente in virtù del maggior playing time.
Poche, in realtà, le altre note positive: Pete Kozma, divenuto SS titolare dopo l’infortunio di Rafael Furcal, sta rendendo offensivamente ben sopra le aspettative, soprattutto in termini di potenza, mentre lascia a desiderare – per il momento – il suo guanto. Oltre ogni aspettativa anche il rendimento di Conor Gillaspie, 3B dei White Sox giunto in sordina dopo anni nelle minors dei Giants: il suo rendimento calerà sicuramente, ma qualche soddisfazione se la sta indubbiamente togliendo in queste settimane.
Da rivedere, invece, il giudizio su Jedd Gyorko e Bob Brantly, due giocatori con il posto da titolare praticamente garantito ad inizio stagione: il 2B dei Padres si sta disimpegnando discretamente in attacco anche se la sua hitting tool, tanto reclamizzata nelle minors, si è vista solamente a sprazzi. Per quanto riguarda il catcher di Miami, degna di nota è certamente la difesa, mentre in attacco i numeri del 2012 sono ancora, per il momento, un miraggio. Per entrambi, ovviamente, c’è tantissimo tempo per migliorare.
Discorso analogo per Adeiny Hechavarria, che però vanta un ceiling offensivo ben distante da quello degli altri due: il suo guanto, invece, si sta dimostrando di buonissimo livello. Valutazione sospesa anche per A.J. Pollock, Leonys Martin e Alfredo Marte, terzetto di esterni con caratteristiche diverse e un futuro comune come quarto OF nelle rispettive squadre.
La chiusura è dedicata ad altri due outfielders, Aaron Hicks (Minnesota) e Jackie Bradley (Boston), entrambi catapultati – forse prematuramente – in prima squadra direttamente dal doppio-A. I risultati, per entrambi, sono stati fin qui deludenti, in particolare per il CF dei Twins (047/107/047) che è sempre stato schierato come leadoff in tutte le partite giocate. In entrambi i casi mi sento di consigliare un periodo di “recupero” in AAA.
Ragioniere, classe 1983, ho iniziato a scrivere per la redazione MLB di PlayItUsa nel 2009: tifo Atlanta Braves, adoro Oasis e Pearl Jam, oltre naturalmente al prosecco.