Fine settembre per molte squadre MLB vuol dire lotta per accedere alla postseason, tramite il primato della division o una delle due wild card. La playoffs hunt é al suo culmine, ma questo vale al massimo per una quindicina di squadre.
Per il rimanente 50% delle squadre della lega, questo é il momento di provare qualche giovane e nuove soluzioni con la testa gia’ rivolta al 2013 o per fare un processo interno alla squadra e al management per capire quello che non ha funzionato nella stagione in corso.
Quest’ultimo punto é valido in maggior misura per quelle squadre partite con speranze di postseason e che adesso si troveranno costrette a guardare i playoffs da spettatori. Il caso piu’ eclatante é sicuramente quello dei Boston Red Sox.
I Bostoniani erano reduci da una amara fine stagione 2011, quando nel mese di settembre crollarono e all’ultima giornata thrilling persero il posto a favore dei Tampa Bay Rays. Non ci sara’ alcun finale mozzafiato per Boston nel 2012, ma semplicemente per il fatto che la franchigia del Massachussets é al di fuori della corsa, con un record di 68-85 (.444). Chiudendo con questa percentuale di vittorie, sarebbe da classificare come la peggior stagione dal 1966.
Quali sono i motivi di questo annus horribilis?
C’é da dire che i Red Sox nell’offseason non si erano mossi in maniera irreprensibile, con il nuovo GM Ben Cherington chiamato all’improbo compito di sostituire colui che aveva riportato l’anello a Boston, Theo Epstein finito ai Cubs.
Il problema é che la strategia dei Sox é apparsa poco somigliante a quella che li aveva portati ai successi degli anni passati. Una offseason in cui erano arrivati due rilievi ceduti per giocatori quali Josh Reddick, poi esploso ad Oakland, e Jed Lowrie, spesso infortunato ma in grado di fare la differenza nel ruolo di shortstop.
Tutta farina del sacco di Cherington? Il nuovo uomo forte di Boston appare in realta’ il presidente and CEO Larry Lucchino, uomo del proprietario Henry e responsabile della scelta del manager Bobby Valentine come skipper della squadra.
Valentine si é subito dimostrato incapace di guidare la squadra sia sul campo con scelte discutibili che al di fuori di esso. A inizio stagione il litigio con la star Kevin Youkilis, accusato di non impegnarsi come in passato. Un rapporto tesissimo che é continuato fino al 24 giugno quande Youk é stato ceduto ai White Sox in cambio di giocatori marginali. Insomma un modo per porre fine al litigio all’interno della squadra Bostoniana. In realta’ piu’ di un giocatore ha espresso critiche nei confronti di Valentine e si é giunti addirittura a pensare che la squadra stesse giocando cosi’ male anche per giocare “contro” il proprio manager.
A parte i problemi interni allo spogliatoio, molti dei giocatori di Boston hanno avuto una stagione mediocre o inferiore alle attese, quali Lester, Bucholz, Beckett e Adrian Gonzalez . La star Carl Crawford ha passato piu’ tempo in infermeria che in campo. Nel mese di agosto il blockbuster trade con i Dodgers ha fatto muovere Gonzalez, Beckett e Crawford verso LA, facendo risparmiare a Boston piu’ di 200 M di dollari fino al 2018, cosa che permettera’ al GM di ricostruire da zero con un payroll molto piu’ flessibile. Andra’ chiarito pero’ il ruolo di Lucchino e la effettiva capacita’ decisionale di Cherington, mentre appare segnato il destino di Valentine.
Vi ricordate gli spendaccioni del offseason scorsa? La squadra che per anni aveva speso pochissimo ma che ora prometteva di cambiare marcia e obiettivi giocando nel loro nuovissimo stadio?
I Miami Marlins avevano portato in Florida nomi quali Jose Reyes (106 M per 6 anni), Mark Buehrle (58M per 4 anni), Heath Bell (27 M per 3 anni), oltre al tecnico star Ozzie Guillen, ma tutto cio’ si é alla fine dimostrato poco utile alla causa. Difficile per una squadra reduce da una stagione con record di 72 W puntare direttamente ai playoff pur con delle acquisizioni di tutto rispetto ma non sufficienti in una division di cui fanno parte i giovani e lanciatissimi Nationals,i Braves e i Phillies.
Reyes ha avuto un ottimo anno e sta ripagando per ora le aspettative e l’investimento effettuato in offseason. Il problema é che c’erano e ci sono troppi buchi nel lineup per puntare a una division.
Giancarlo Stanton ha faticato un po all’inizio ma poi si é ritrovato é sta producendo una stagione da piu’ di 5 WAR condita da 34 HR. Poi il vuoto nel lineup. Buehrle sta avendo una stagione alla Buehrle, quindi con numeri discreti e 200 IP ma niente che possa far fare il salto di qualita’ alla rotazione. Durante la stagione é arrivato Carlos Lee nel suo ultimo anno di contratto, ma poi a Miami si sono probabilmente accorti di non potere competere e hanno ceduto Hanley Ramirez a LA, ormai demotivato e con voglia di fuggire dalla Florida, e Anibal Sanchez e Omar Infante a Detroit per un buon prospetto come Jacob Turner. Il record attuale é 66W 86L.
I Marlins appaiono in mezzo al guado, nel senso che sono una squadra con poche stelle, tanti buchi e un farm system che non é previsto possa sfornare una serie di giovani talenti nei prossimi anni. Dai 57 M del 2011 il payroll é salito a 101 M nel 2012 e dovra’ salire ancora se Miami vorra’ puntare alla postseason nel 2013.
Restando nella NL east, possiamo trovare un’altra squadra discretamente delusa per l’andamento dell’attuale stagione; sto parlando dei Philadelphia Phillies che pur trovandosi sopra quota .500 sono al momento a 4 partite dalla Wild Card della National League. Non é di per se’ un brutto risultato, ma da una squadra che ha vinto negli ultimi 5 anni la east division ci si poteva attendere sicuramente di piu’. Stanno avendo pero’ un grandissimo mese di settembre con un record di 14-6 al momento in cui scrivo e potrebbero raggiungere la seconda wild card per andare allo spareggio contro i Braves.
La rotazione rimane di grandissimo livello con superlativi Cliff Lee e Cole Hamels, quest’ultimo con contratto rinnovato quest’anno fino al 2018. Roy Halladay non sta avendo una stagione da Halladay, colpito da infortuni e con delle statistiche periferiche in leggero calo.
Il vero problema é l’attacco dove degli eroi degli anni scorsi sono rimasti i soli Howard, Utley e Rollins a tenere in piedi la baracca. Victorino é stato ceduto nel mese di luglio ai Dodgers mentre Pence é finito a San Francisco. Il catcher Carlos Ruiz sta avendo la stagione della vita a 33 anni con 5.4 di WAR. Dopo questo molto poco dal box di battuta. Forse hanno ceduto troppo presto alcuni giocatori che potevano fare comodo anche vista la seconda parte di stagione nella quale i Phillies hanno un record di 40-25? Il payroll é praticamente pieno per svariati anni con Lee, Halladay, Howard, Utley e Hamels che prendono tutti sopra i 15M, con Papelbon e Rollins a 13 e 11 rispettivamente. Una squadra vecchia con tante stelle destinate a calare, ma poco cast di supporto.
Concludo con 2 squadre che stanno veramente finendo male la stagione e che potrebbero avere bisogno di qualche anno per tornare a lottare per le rispettive divisions.
I Cleveland Indians parevano una squadra capace di lottare per la postseason con Detroit e Chicago a inizio stagione, e fino all’All Star Game pareva potessero farcelo nella division piu’ abbordabile della lega. Poi il crollo verticale con un record di 18-49 dopo l’All Star Game, peggio persino dei derellitti Astros. Sono ultimi in Division con 62 W e 90 L.
Gli Indians stanno avendo problemi con il pitching e sono al momento i terzi peggiori della MLB in ERA. Justin Masterson e Ubaldo Jimenez hanno deluso moltissimo,con il secondo che pare veramente in crisi con la velocita’media della sua fastball scesa ancora e siamo oramai a 92.5 mph, rispetto al 94 dello scorso anno e ai 96 mph degli anni precedenti. La trade che lo porto’ in Ohio adesso appare piuttosto negativa, anche se nessuno dei prospetti ceduti sta facendo sfracelli. Dietro a Masterson e Jimenez c’é McAllister, poi veramente poco o niente, cosi’ come poco o niente é in arrivo dalla farm. Alcuni giocatori dell’attacco quali Carlos Santana, Asdrubal Cabrera e Jason Kipnis sono i giocatori giovani su cui ripartire per il futuro, che pero’ appare meno roseo rispetto a quanto apparisse nella stagione scorsa.
Parlavo prima di ERA di squadra, ebbene I Colorado Rockies hanno avuto il peggior pitching staff della lega, con una ERA terrificante di 5.23! Stagione terribile, partita male gia’ in offseason con la cessione di Hammel a Baltimore e l’arrivo di Guthrie. Hammel ha lanciato alla grande, mentre Guthrie ha avuto una marea di problemi, non ultimo il Coors Field. Ceduto a KC per Jonathan Sanchez, Guthrie é rinato é sta lanciando alla grande nelle pianure del Missouri.
Solo colpa del Coors? Sanchez é stato ovviamente inguardabile anche a Denver. Pensate che la WAR piu’ alta per i pitchers di Colorado appartiene al rilievo Matt Belisle(2.0) e gli starters Francis, Nicasio, Pomeranz e Friedrich hanno tutti ERA superiori a 5. In attacco Tulo infortunato ha giocato solo 47 partite, mentre si sono distinti Fowler e il solito Carlos Gonzalez.
Si deve forse pensare di cedere qualche stella a Denver per fare partire il processo di ricostruzione di un team che non si aspettava forse arrivasse alla postseason ma non era troppo chiedere una stagione vicina al.500. Invece hanno il peggior record della lega dopo gli Astros, che pero’ stanno ricostruendo dal basso tramite il farm system. Cosa che invece non sta succedendo a Denver.
Seguo il baseball dal 2003, da quando mi sono ammalato di Royalsite acuta.
Mi piace molto seguire le minors e l’andamento dei prospetti.
Non do valore all’OBP perché se avesse tutta questa importanza, sarebbe segnato sullo scoreboard, no?
Vivo in Turchia dal 2008 e lotto quotidianamente con la lingua locale.