Il 21 aprile scorso, nello stadio dei Seattle Mariners, il lanciatore del Chicago White Sox, Philip Humber ha lanciato il 21esimo Perfect Game della storia delle Majors.
L’incontro è finito 4-0 per i White Sox, con Humber che ha effettuato 96 lanci, con 9 K, 5 groundouts e 13 flyouts. In realtà la prestazione, senza sbavature per 8 inning, con appena 80 lanci e nessun avversario arrivato a 3 ball, si è terribilmente complicata nell’ultimo inning: l’emozione e forse un po’ di stanchezza devono aver influito. Sul primo battitore il conto è giunto a 3-0, prima di finire strike out, e dopo un facile secondo out, il terzo ed ultimo avversario è stato un vero dramma: sul conto pieno infatti il lancio era un chiaro ball, per giunta non trattenuto dal ricevitore, ma il PH Ryan ha girato la mazza, anche se non completamente. L’arbitro di casa base ha però subito chiamato il “swing and miss” e dopo l’assistenza in prima è esplosa la festa.
Riguardando il replay la decisione sembra generosa, e fa il paio con l’errore che fece Jim Joyce nel 2010 sull’ultimo out del possibile perfect game di Armando Gallaraga, lanciatore dei Tigers, che si vide defraudato su un chiamato salvo in prima base. La vicenda ebbe grande eco e l’arbitro, uno dei più esperti e stimati delle Majors, si scusò pubblicamente, ed il giorno dopo pianse in campo.
Riepiloghiamo la storia del protagonista: Philip Humber, 29 anni, è un ex bambino prodigio. Fa parte del fantastico draft del 2004, dove fu la terza scelta assoluta, preso dai Mets, appena dietro a Verlander (n. 2), e davanti a Niemann (n. 4), Bailey (n. 7), Jered Weaver (n. 12) e Gallardo (n. 46).
In realtà non ha mai dato prova del suo enorme talento, i Mets lo avevano inserito nella trade che ha portato Johan Santana dai Twins a New York, ma anche nel Minnesota non ha convinto. Libero da contratto si è accasato ai Royals, per poi passare ad Oakland prima ed ai White Sox dal 2011, per appena 500 mila dollari all’anno.
Già lo scorso anno aveva fatto parte della rotation, ed il 25 aprile 2011 aveva sfoderato la sua miglior prestazione, con una partenza da 6 inning ed 1/3 senza concedere valide contro gli Yankees.
Nella sua carriera aveva appena 29 partenze e 11 vittorie prima di sabato.
Ma ora un po’ di storia dei perfect game.
È il terzo lanciatore dei White Sox a concludere un perfect game: nel 2009 Mark Buehrle e nel 1922 Charles Robertson, che aveva alle spalle solo 1 vittoria nelle Majors in carriera(!).
Il primo perfect game fu realizzato da Cy Young nel 1904 ed i suoi 74 lanci sono ancora il minor numero fatto in una partita perfetta.
Nel recente passato ricordiamo, oltre a Buehrle, i 2 perfect game del 2010, di Dallas Braden degli Oakland A’s nel giorno della festa della mamma, lui che era orfano di madre, e pochi giorni dopo di Roy Halladay con i Phillies contro i Marlins di Josh Johnson, in un incontro finito 1-0. Quell’anno potevano essere 3, dato il già ricordato incontro di Gallaraga, che da molti viene chiamato il perfect game da 28 out, dato che poi eliminò il battitore successivo per finire la partita!
Randy Johnson è stato il più anziano lanciatore della storia in un perfect game: aveva 40 anni e 7 mesi quando il 18 maggio 2004 batté i Braves 2-0 con la maglia dei D’backs.
Un solo perfect game è stato lanciato nei playoffs: fu Don Larsen per gli Yankees in gara 5 delle World Series del 1956 contro i Brooklyn Dodgers.
Il maggior numero di K in un perfect game è di Sandy Koufax (14) nel 1965, uno in più del già citato Randy Johnson.
Infine ci sono altre partite da ricordare, non entrate nel record ma molto particolari: una coinvolge Babe Ruth, il più forte giocatore di sempre, che il 23 giugno 1917 concesse al primo battitore una base ball. La chiamata arbitrale non fu di suo gradimento, e si fece espellere per proteste. Entrò Ernie Shore, che dopo aver colto rubando il battitore menzionato, eliminò tutti i 26 battitori successivi!
Poi ci sono Harvey Haddix e Pedro Martinez, che nel 1959 e nel 1995 lanciarono rispettivamente 12 e 9 inning perfetti, ma i loro attacchi non erano riusciti a segnare e pertanto le loro prestazioni proseguirono e gli avversari riuscirono a raggiungere base.
Waite Hoyt e Rick Wise invece fecero il percorso opposto: dopo aver concesso valide ad inizio partita, ritirarono consecutivamente 34 e 32 battitori.
Tornando a Philip Humber, purtroppo ritengo che più che l’inizio di una brillante carriera, è facile che questo perfect game rimanga un evento isolato. Ed anzi gli ultimi pitcher non di prima grandezza a lanciare la partita perfetta, hanno poi avuto statistiche per nulla esaltanti nel resto della stagione (vedi i casi di Braden e Buehrle). Quindi il mio consiglio è di non correre a prendere Humber nella vostra fantasy league, non vi aiuterebbe molto.
Ed a conferma delle previsioni appena fatte, giovedì 26 aprile Humber ha stabilito il nuovo record di punti subiti nella partita successiva al perfect game: 9ER in 5 inning! Molti suoi predecessori avevano lanciato male nel post perfecto, ma nessuno come lui.