Si è finalmente conclusa l’odissea che ha portato alla vendita record dei Los Angeles Dodgers al gruppo capitanato dal mitico Magic Johnson.
Riassumendo brevemente le vicende che hanno portato la storica franchigia californiana a cambiare gestione, partiamo dalla storia dell’ex proprietario, l’ineffabile e odiatissimo Frank Mc Court che l’ha gestita in maniera oltremodo spericolata, indebitandosi sempre più da quando l’ha rilevata otto anni fa.
Questo indebitamento poco ha avuto a che fare con il baseball: Mc Court e la moglie hanno usato a scopi personali gran parte dei fondi che poi sono venuti a mancare, acquistando proprietà immobiliari e concedendosi spese folli, in un tenore di vita da assolute superstar.
Le spese extra sportive ed alcuni contratti cervellotici a giocatori inutili (Pierre, Jones, Schmidt) hanno impedito ai Dodgers di fare il salto di qualità quando mancava veramente poco al raggiungimento del titolo.
Il divorzio dalla moglie, costosissimo e altrettanto litigioso, ha dato il colpo di grazia definitivo a Mc Court: il commissioner Selig è intervenuto direttamente nella gestione della franchigia, commissariandola.
Mc Court ha reagito dichiarando bancarotta, nel tentativo disperato di poter trattenere la proprietà della franchigia ma alla fine è stato costretto ad accettare di venderla.
Siamo arrivati così alla formazione di diverse cordate che si sono sempre più assottigliate sino a che, in leggero anticipo rispetto alla scadenza, Mc Court ha scelto di vendere a quella capitanata dal mitico Magic Johnson, forte dell’appoggio della Guggenheim Partners e di Stan Kasten.
Il prezzo pagato è da record: 2 milardi di dollari, a cui vanno aggiunti 150 milioni di dollari che vanno a coprire una joint venture che gestirà i preziosi “parking lots” circostanti il Dodgers Stadium.
I commenti iniziali hanno definito quasi scandaloso il prezzo pagato: si pensi che il record MLB era quello della vendita dei Cubs, con prezzo fissato a 845 milioni di dollari nel 2009, mentre i Miami Dolphins (NFL) erano andati via a 1 miliardo e 100 milioni di dollari.
Il precedente record assoluto invece era detenuto dall’acquisto del Manchester United, con Glazer costretto a sborsare un miliardo e mezzo di dollari.
C’è da dire che i Dodgers hanno un asset importantissimo, da considerare nel calcolo del loro valore di mercato: il contratto televisivo in essere scadrà nel 2013 e si prevede che il nuovo contratto possa valere almeno 3 miliardi di dollari.
Inoltre, i neo proprietari hanno sottolineato che l’occasione era troppo ghiotta per essere lasciata perdere e non ritengono di aver strapagato la franchigia ma di averne pagato l’effettivo valore.
Ma chi sono i nuovi proprietari ?
Presentare Magic Johnson appare veramente superfluo: l’ex stella dei Lakers ed icona del basket NBA ha oltrepassato i confini sportivi vincendo la battaglia più importante, quella contro l’AIDS, e diventando un esempio di speranza in un momento in cui la terribile malattia sembrava una condanna a morte sicura per gli sfortunati che la contraevano.
Da 30 anni vive a Los Angeles, integrato nel tessuto sociale e pubblico della città e perciò sembra destinato a gestire il brand Dodgers ed a rappresentare la faccia vincente della franchigia, mettendo a disposizione la sua esperienza ed il suo straordinario appeal nelle relazioni pubbliche ed interne al team.
Stan Kasten invece è un nome maggiormente legato al baseball: alla sua gestione si deve l’incredibile serie di 14 partecipazioni consecutive ai playoff degli Atlanta Braves ma Stan ha guidato anche gli Atlanta Hawks, gli Atlanta Trashers ed i Washington Nationals durante la sua lunga carriera.
Kasten è destinato a diventare il CEO dei Dodgers, formando con Johson un duo lungamente abituato a vincere le sfide che accettano di giocare.
Deus ex machina sarà invece Mark Walter, CEO della Guggenheim partners che ha provveduto alla maggioranza dei fondi necessari all’acquisto: sin dall’inizio, ha scelto di tenere un basso profilo di visibilità, lavoro che spetta a Kasten e Magic.
Ha solo specificato che vuole vincere ed è intenzionato a fornire ai due compagni tutti i mezzi per farlo.
Musica per le orecchie dei fans losangelini, provati soprattutto dall’ultima stagione in cui molti hanno boicottato a malincuore la squadra pur di non dare un altro singolo dollaro a Mc Court.
Adesso tutti potranno tornare al Dodgers Stadium con la gioia che i “loro” Dodgers sono tornati sui binari giusti: dove porteranno questi binari sarà il lavoro di Kasten e soci a dirlo.
In bocca al lupo.