La NL West è una division tra le più equilibrate del panorama MLB: negli ultimi sei anni quattro squadre hanno vinto il pennant, il più delle volte contro pronostico.
L’unica squadra che non ha mai vinto (i Rockies), è stata due volte ai playoff centrando anche la partecipazione alle WS dunque si intuisce facilmente che qui nessuno parte battuto.
I favori del pronostico però vanno indubbiamente ai campioni in carica di Arizona: la squadra di Gibson e Towers, passata in una stagione dall’ultimo posto al pennant, ha centrato senza incertezze gli obiettivi di mercato (un partente, un rilievo, un battitore) senza sacrifici apparenti e grazie ad una farm ricchissima di talenti specie nel reparto lanciatori, cosa che sul mercato ti consente un sacco di spazio di manovra.
La rotazione è divenuta fortissima e profonda con l’arrivo di Cahill e probabilmente costituirà il punto di forza del team, in una division che offre il meglio di sé proprio nel reparto lanciatori.
L’ attacco sinora ha sempre risposto presente e l’arrivo di Kubel non potrà che trarne giovamento.
Ai favoriti si contrapporranno i rivali dello scorso anno e campioni nel 2010, ovvero i Giants; S.Francisco però non sembra aver risolto l’anemia cronica in cui versa il proprio attacco, anche se il ritorno all’attività agonistica di Posey contribuirà a migliorare i numeri offensivi del team.
Né Pagan, né Melky Cabrera (gli acquisti di spicco) sembrano poter dare la svolta all’attacco di Bochy ed allora tutte le speranze saranno riposte nei giovani (Belt oppure addirittura Pill) o nella rinascita di Huff.
Un po’ poco sinceramente, anche se un gruppo di lanciatori con la qualità di quello dei Giants (partenti e rilievi) non lo ha nessuno in MLB e batterli sarà difficilissimo come al solito.
Se i Giants non sembrano dare troppa fiducia, nemmeno i Dodgers appaiono attrezzati per competere: in una atmosfera di attesa per vedere chi si aggiudicherà la proprietà del club, cosa che avverrà a fine mese, Colletti ha provveduto a firmare l’estensione di Kemp ed a evitare l’arbitration con Kershaw ma ha potuto fare poco altro.
La speranza per i tifosi losangelini risiede nella bella seconda parte di stagione passata e nei numerosi giovani che si sono affacciati ultimamente alle majors con discreto successo.
Se il gruppo attuale non dovesse perdere troppo terreno all’inizio, a metà stagione ci potrebero essere le risorse necessarie per colmare qualche buco che attualmente è evidente (leggi terza base ma non solo).
In prospettiva dunque, occhio a LA e sarà compito di Giants e D’Backs relegare la stagione dei Blues a semplice stagione di transizione.
Colorado e S.Diego invece sono in pieno rebuilding mode.
Strano per i Rockies perchè aveva esteso long term i suoi migliori giocatori (Tulo e CarGo), di solito segno che l’intenzione è quella di vincere adesso e non tra tre anni.
Probabile che Colorado si fidi molto del gruppo di giovani che ha accatastato, specialmente in rotazione, e che pianifichi a breve medio periodo; atteso soprattutto Pomeranz come erede di Jimenez ma anche gli acquisti di Cuddyer e Scutaro testimoniano come Tracy non abbia certo la pazienza di aspettare anni per poter competere.
Non ci sentiamo quindi di escludere a priori Colorado dalla corsa al pennant anche se servirà più di una esplosione a livello di giovani per poter arrivare a livello di Arizona.
Obiettivamente ancora più difficile la stagione dei Padres: continuamente alla ricerca di battitori capaci di risollevare uno dei peggiori attacchi della lega, ha inserito a roster Quentin ed il giovane prospetto Alonso, da tutti considerato una vera promessa del baseball.
Purtroppo sembra che, anche se tutta la qualità del giovane dovesse emergere nel 2012, manchi ancora molto ai Padres per scalare le posizioni della division; i lanciatori, tradizionale punto di forza del team, non sembrano irresistibili, pur considerando anche un Volquez in versione sana e produttiva.
Ma la strada è quella e i Padres proveranno a percorrerla perchè, come detto all’inizio, la NL West è sempre aperta ai ribaltoni.
Vediamo adesso come si presentano i team ai nastri di partenza.
Arizona D’Backs
Rotazione
L’acquisto di Cahill, il principale colpo di mercato di Arizona, fortifica una rotazione che mancava solamente di un quinto partente, visti i risultati del 2011.
Cahill va ad inserirsi allo spot 3, dietro a Kennedy e Hudson e davanti al confermato Saunders e alla rivelazione Collmenter.
Un reparto fortissimo che porà anche sopperire ad eventuali cali di forma grazie alla straordinaria profondità della farm, con un nugolo di prospetti pronti a subentrare in corso d’opera; parliamo di gente come Skaggs, Bauer e Corbin e questa profondità ha consentito a Towers di arrivare facilmente a Cahill, sacrificando Parker, probabilmente il più pronto del gruppo.
Sinceramente, non si vede come la rotazione possa creare problemi a Gibson in nessun modo.
Bullpen
Il reparto, letteralmente risorto dalle proprie ceneri nel 2011, sarà ancora guidato dal closer Putz e dal set up Hernandez, con l’aiuto dell’affidabilissimo Ziegler, arrivato a metà stagione l’anno scorso.
Towers ha provveduto a rimpolpare l’organico con l’arrivo di Breslow, arrivato nell’affare Cahill, e la firma di Saito al cui fianco lanceranno anche i già noti Paterson e Shaw.
Infield
Immutato rispetto al fine stagione 2011, vedrà la certezza Montero dietro al piatto con Goldschmidt a caccia della definitiva consacrazione dopo l’eccellente stagione scorsa.
Conferma anche per Hill in seconda e per Roberts in terza mentre, purtroppo per Gibson, Drew è di nuovo fermo ai box e sarà ancora il versatile Bloomquist ad ereditarne le mansioni, per lo meno inizialmente.
In panca, McDonald, Blum e Overbay completano il reparto.
Outfield
L’altro acquisto di rilievo di Towers è Kubel che andrà a togliere spazio al Gold Glove Parra in esterno sinistro, aggiungendo potenza al lineup; tuttora si vocifera di una possibile cessione di Parra, a cui i Nationals sono molto interessati ma lo staff di Arizona dichiara di non ascoltare nemmeno quel tipo di sirene e che Parra sarà molto utile in stagione.
Young e Upton ovviamente non si toccano e completano egregiamente il trio dei titolari, sperando legittimamente di poter tirare il fiato più spesso di quanto abbiano fatto sinora.
S.Francisco Giants
Rotazione
Perchè cambiare un reparto che ha portato un titolo ed è stato costantemente il punto di forza della squadra ?
Sabean deve aver fatto un ragionamento simile ed infatti la rotazione, se si eccettua la rinuncia a Sanchez, è identica a quella della passata stagione.
Con Lincecum (con cui è stata evitata l’arbitration), Cain (con il quale si è iniziato a parlare di rinnovo), Bumgarner e Vogelsong è tornato a fare reparto Zito, a cui rimangono altri due pesantissimi anni di contratto.
Ormai le speranze che giustifichi la cifra spesa sono prossime allo zero ma ci si aspetta che per lo meno ricopra il ruolo di quinto partente con un minimo di affidabilità; in caso contrario, largo a Surkamp.
Bullpen
Anche il bullpen resta lo stesso del 2011: dietro al closer Wilson si alterneranno Romo, Affeldt, Casilla, Lopez e Mota con Runzler infortunato ma che ritroverà il suo posto al rientro.
Il reparto completa perfettamente la rotazione ed è altrettanto impenetrabile.
Infield
Il ritorno all’attività agonistica di Posey è il migliore acquisto per i Giants; il giovane e bravissimo catcher è una delle poche armi offensive del team, assieme al terza base Sandoval e sarà fondamentale per fornire i punti che sono mancati la scorsa stagione.
Poco però è stato fatto nei restanti ruoli: Freddy Sanchez è alle prese con l’ennesimo problema fisico ed è incerta la sua presenza all’Opening Day.
La seconda base potrebbe andare così a Theriot oppure a Fontenot, che si candidano anche per il ruolo di shortstop dove però Crawford sembra favorito.
Buone anche le chance di Burriss, autore di uno spring training eccellente.
In prima base, Belt e Huff potrebbero alternarsi così come ambedue potrebbero finire a giocare in esterno; il giovane ha sinora sprecato le occasioni avute ma il talento indubbiamente c’è mentre il veterano servirebbe in versione 2010 perchè quello della scorsa stagione ha lasciato abbondantemente a desiderare.
In caso di scarso rendimento di entrambi, il giovane Pill sembra pronto a farli fuori entrambi ed a conquistarsi il posto in breve tempo.
Outfield
E’ in questo reparto che Sabean ha lavorato di più: sono arrivati Pagan e Melky Cabrera e due dei tre posti da titolare saranno indubbiamente loro.
Nessuno dei due sembra garantire l’esplosione offensiva necessaria a rendere letali i Giants, anche se su Cabrera qualche aspettativa ci potrebbe stare.
La conferma di Schieroltz ed il probabile inserimento di Blanco (da non roster al camp) completano il reparto, confermando che spesso vedremo o Belt oppure Huff passare del tempo in esterno.
Colorado Rockies
Rotazione
Dopo l’addio a Jimenez, la rotazione dipenderà molto dalla forma del nuovo acquisto Guthrie che guiderà un folto stuolo di giovani promesse.
Dietro di lui sono attesi alla conferma i giovani della farm Nicasio e Chacin, già testati ampiamente nel 2011, mentre sarà alla prima stagione intera il promettentissimo Pomeranz, arrivato la stagione scorsa dalla cessione dell’Ubaldo nazionale agli Indians.
Per il quinto spot, la lotta è serrata con Moscoso in leggero vantaggio su Chatwood, con l’immortale Moyer a cercare di ritagliarsi uno spazio per poter lanciare ancora.
Bullpen
Partito Street, sarà Betancourt ad ereditare il lavoro di closer, dopo che nel 2011 ha già ricoperto più che degnamente il compito.
Il set up man sarà Brothers mentre Belisle lancerà principalmente come long reliever; il mancino Reynolds e Roenicke (out of options) completano il reparto, lasciando un posto per il perdente della corsa al posto di quinto partente (presumibilmente Chatwood) e aspettando le decisioni di Tracy su Escalona, Rogers e Outman che lottano per l’ultimo spot disponibile.
Infield
Gli arrivi di Ramon Hernandez,di Scutaro e di Blake rivoluzionano l’aspetto dell’infield rispetto al 2011: Hernandez sarà presumibilmente il catcher titolare, spingendo l’ottimo Pacheco nel ruolo di back up, mentre Scutaro si sposterà in seconda base perchè come shortstop Tulowitski è ovviamente inamovibile.
Blake è stato preso per coprire degnamente la terza base, cosa che a LA non era più riuscito a fare e Nelson avrà più di una chance per giocare titolare, viste le precarie condizioni di salute del veterano ex Indians e Dodgers.
In prima base, Helton continuerà a scrivere pagine della sua storia come eterno Rockie, con Giambi e Pacheco a dargli riposo ogni tanto.
Outfield
A far compagnia al bomber Carlos Gonzales ed a Fowler, è stato preso Cuddyer; alle loro spalle, sgomitano i giovani Young, Colvin e Blackmon pronti ad approfittare di eventuali slumps di Fowler che non è sicuramente una certezza in esterno centro, come dimostra l’altalenante 2011.
Los Angeles Dodgers
Rotazione
Colletti molla Kuroda e, con il suo stipendio, mette a roster Harang e Capuano, completando la rotazione che potrà contare sullo splendido Cy Young Kershaw, su Billingsley e su Lilly.
Si chiudono le porte dunque per il giovane Eovaldi che aveva impressionato la stagione scorsa e che rimarrà in Triplo A ad attendere una occasione per confermarsi mentre si attende anche il ritorno (previsto per metà stagione) di Rubby De La Rosa, che altrettanto si era distinto prima di doversi operare.
Una rotazione esperta, nonostante i soli 23 anni del leader Kershaw, e che appare come il principale punto di forza di LA, anche se non mancano i punti interrogativi visto che di assi ne vediamo uno solo, attorniato da solidi lanciatori ma che difficilmente faranno stagioni da urlo.
Bullpen
La inaspettata crescita dei rookie Guerra e Jansen nel 2011 sarà testata quetsa stagione: i due chiuderanno anche nel 2012, con Guerra titolare e Jansen set up e closer occasionale.
Guerrier, Mc Dougal e Elbert dovrebbero avere il posto assicurato anche se Guerrier è attualmente ai box ma dovrebbe tornare a stagione appena iniziata.
Gli altri due posti sono in lizza tra una miriade di pretendenti tra i quali spiccano Troncoso, Lindblom, il redivivo Belisario, Coffey, Wright, Ledezma e Grabow.
Infield
Nell’infield si è scelto invece di dare spazio ai giovani, dunque sarà A.J.Ellis il catcher titolare così come titolare sarà il velocissimo Gordon in shortstop.
Due giovani però sono già troppi per i gusti di Colletti, perciò è stato preso Mark Ellis per coprire la seconda base e sono stati confermati Loney in prima ed Uribe in terza.
I giovani Sands e Sellers in panca dunque ?
Giammai, meglio munirsi di un piccolo stuolo di veterani come Hairston, Kennedy e Treanor oppure tentare di pescare qualcosa in un minor league deal come nel caso di Fields che potrebbe approdare a roster, visto gli eterni stenti di Uribe che però ha altri due anni di contratto.
Outfield
L’annoso problema del right field è stato risolto con la conferma di Rivera, grazie al buon apporto fornito nella seconda parte del 2011.
Il quasi triple crowner e vincitore morale del MVP Kemp cercherà di ripetere le gesta passate mentre Ethier vorrà far vedere che il suo calo era dovuto esclusivamente ai problemi fisici.
Gwinn Jr provvederà alla difesa negli ultimi innings mentre ci potrebbe essere una chance per Oeltjen come riserva, con Sands a maturare in triplo A.
S.Diego Padres
Rotazione
La cessione di Latos ha portato all’arrivo di Volquez, vera incognita della rotazione dei Padres; dovesse trovare il ritmo giusto, Volquez è cliente difficile per qualsiasi battitore, specialmente al PETCO Park.
Il resto della rotazione era qua anche l’anno scorso: Stauffer e Richard mangeranno innings, Luebke e Moseley potrebbero anche fare meglio di quello, con Bass in retrovia a tamponare infortuni o cali di forma.
Bullpen
I Padres hanno depauperato allo sfinimento un reparto che era considerato uno dei migliori di sempre, vendendo un pezzo dietro l’altro sul mercato.
Per sostituire il closer uscente Bell è stato preso Street, non certo paragonabile al predecessore anche se il ballpark amico dei pitchers per eccellenza può falsare alcune statistiche.
Thatcher e Gregerson sono i “superstiti” dell’esodo e contribuiranno come loro solito: accanto a loro, Bass è sicuramente il più pronto di una serie di giovani con cui S.Diego spera di ricostruire il reparto.
Probabile anche l’inserimento a roster di Owings, noto quasi più per la battuta che per i suoi lanci e utilizzabile come long reliever.
Infield
La novità di rilievo è la presenza di Yonder Alonso in prima base; bloccato da Votto a Cincinnati, il prospetto è stato il motivo che ha indotto Byrnes a cedere Latos ai Reds, sperando forse di riverdire i tempi in cui in prima base giostrava tal Adrian Gonzales.
Il resto dell’infield è immutato con Hundley catcher, il duo Hudson e Bartlett nel cuore del diamante e Headley in terza base.
Di scorta, l’ottimo Guzman visto nel 2011 non dispiace affatto.
Outfield
L’acquisto principe è stato l’esterno sinistro Quentin, proveniente dai White Sox, ma la principale bocca da fuoco dei Padres è stato costretto pochi giorni fa a una ripulitura del ginocchio in artroscopia, cosa che lo terrà lontano dal diamante per almeno un mese.
Un brutto colpo per Black a cui mancherà il cleanup nelle prime due settimane di stagione.
Saranno Blanks e Denorfia ad ereditarne il posto in difesa, mentre nel lineup rimane oscura la soluzione.
Completano il reparto, il recentemente rinnovato Maybin in centro e Venable in right field.
A disposizione, anche l’esperto Kotsay.