Gara 3: Detroit Tigers – Texas Rangers 5-2
I Tigers arrivano a Gara 3 sulle ginocchia, sotto 2 a 0 nella serie e con molti giocatori infortunati: Ordonez viene rimosso dal roster dei playoff dopo essersi rotto una caviglia in Gara 2, Victor Martinez, Delmon Young e Alex Avila sono tutti rallentati da fastidiosi infortuni. Texas invece si presenta in Michigan forte di un vantaggio rassicurante e con Colby Lewis (quest’anno ottimo in trasferta) sul monte.
Fister viene toccato subito, concedendo tre singoli ai primi tre battitori dell’incontro e facendo entrare un punto, ma poi entra in ritmo e concede pochissimo. Nella parte bassa del quarto arriva il pareggio dei Tigers con un solo shot di Victor Martinez e nei successivi due inning Detroit prende il largo: Cabrera, un fuoricampo di Peralta e ancora Cabrera danno tranquillità a Fister e ai tifosi.
I Rangers sono sterili in attacco, mettendo pochi uomini in base e consentendo a Fister di ricevere una standing ovation dal CoPa dopo quasi 8 eccellenti inning. Benoit e Valverde chiudono Gara 3 senza troppi problemi.
Texas aveva la possibilità di assestare un colpo quasi da KO a Detroit, soprattutto dopo essere passata in vantaggio nel primo inning, ma la risposta dei padroni di casa ha leggermente riequilibrato la serie e reso ancora piu’ interessante Gara 4: Matt Harrison contro Rick Porcello.
Gara 4: Detroit Tigers – Texas Rangers 3-7
Gara 4 della serie si presentava come probabilmente la piu’ importante fino ad allora: uno scontro tra i due lanciatori meno affidabili delle rispettive squadre, con la chance per i Rangers di allungare in maniera decisiva e portarsi a una vittoria dalle WS e per i Tigers di pareggiare la serie e affidarsi a Verlander in Gara 5.
Questa volta sono le tigri a partire bene, segnando 2 punti nel primo inning e approfittando di un eccellente Porcello nei primi 5 inning.
L’incontro sembra avere tutte le caratteristiche di una partita a basso punteggio, con molte groundball e doppi giochi, e quando Texas si porta in vantaggio 3-2 nel sesto inning per Detroit iniziano ad apparire i fantasmi di un’eliminazione precoce.
I Tigers trovano invece un eroe insperato: Brandon Inge batte un fuoricampo nel settimo inning che pareggia il contro a manda in delirio i tifosi del Comirca Park.
Nell’ottavo inning arriva la svolta del matche (e forse della serie), che vede protagonisti due Rangers: Mike Napoli e Nelson Cruz.
Con Miguel Cabrera in terza e un out, Delmon Young batte una volata di sacrificio a Cruz, il quale fa partire un missile che Napoli trattiene con decisione per eliminare un lento e impacciato Cabrera al piatto: si va agli extra.
In molti hanno discusso la decisione di Jim Leyland di lasciare Cabrera in terza e non sostituirlo con un pinch-runner, e il dibattito resterà acceso per molto tempo, soprattutto se i Tigers dovessero perdere la serie. Agli extra inning sono sempre loro, Napoli e Cruz, a trascinare Texas: prima un singolo di Napoli, poi un 3-run HR di cruz spaccano in due la partita e relegano Valverde a una pesante sconfitta, che porta i Rangers a un passo dalle World Series.
Detroit avrà ancora una possibilità di prolungare la serie, con Verlander a lanciare, ma resta con l’amarezza di 3 sconfitte ravvicinatissime (la prima di un punto e le altre due agli extra inning) nelle prime 4 partite della serie.
Gara 5: Detroit Tigers – Texas Rangers 7-5
Si arriva quindi a Gara 5, con il grande peso sulle spalle di Verlander di vendicare la sconfitta in gara 1 contro C.J. Wilson e di mantenere vive le speranze della sua squadra.
La partita sarà caratterizzata da episodi e colpi di fortuna che, per quanto incredibile, sono una testimonianza della bellezza e imprevedibilità di questo sport.
Sul punteggio di 2-2 e con due uomini in base per i Rangers, Verlander viene toccato profondo da Beltre, con quello che sembra essere il fuoricampo del 5-2. Sembra, perche la pallina inizia a spostarsi leggermente di traiettoria, fino a terminare in foul.
Quello che avrebbe potuto essere un 5-2 per Texas diventa poco dopo un big inning per Detroit: una potenziale battuta in doppio gioco di Cabrera schizza sul sacchetto di terza base, scavalca completamente Beltre e si trasforma in un doppio che manda avanti i Tigers fino al 7-2.
Ma la partita non finisce qui: l’enensima bomba di Nelson Cruz (la quinta della serie, record MLB eguagliato) chiude la gara di Verlander e consente ai Rangers di riavvicinarsi, fino a portare al piatto il punto che rappresenterebbe la vittoria e le World Series, ovvero Mike Napoli sul 7-5 con due uomini in base.
Phil Coke riesce a chiuderla e a riportare la serie ad Arlington, dove Texas avrà due match point in casa, affidandosi a Derek Holland e Colby Lewis, rispettivamente contro Max Scherzer e Doug Fister.
Lo spettacolo di questa serie, in cui due partite sono finite agli extra e il massimo vantaggio in una vittoria e’ stato di 3 punti, continua ad appassionare. Appuntamento a sabato al Rangers Ballpark!