PREVIEW
La serie tra New York Yankees e Detroit Tigers, che assieme a Texas-Tampa Bay apre la postseason 2011, mette a confronto due squadre per certi versi simili e per certi altri molto diverse.
Il lineup dei Tigers è completo, profondo, alterna mazze mancine a mazze destre e ha avuto una stagione spettacolare da Alex Avila, Victor Martinez e Jhonny Peralta, oltre al solito immenso Cabrera e a Delmon Young.
Gli uomini chiave di questo lineup saranno pero’ due nomi sottovalutati, Wilson Betemit e Ryan Raburn.
Il primo, arrivato a metà stagione dai Royals, ha l’importante caratteristica di essere uno switch hitter, come Martinez, e potrebbe rappresentare un problema per Joe Girardi e per il suo bullpen.
Raburn invece ha molto deluso quest’anno, dopo uno spring training colmo di aspettative e speranze per una stagione da protagonista, sia in seconda che come esterno.
Tuttavia ha battuto .341/.393/.574 dopo la pausa per l’All Star Game e ha lasciato intravedere un potenziale interessante anche difensivamente.
Sarà importante per lui rimanere concentrato e produrre, visto che i Tigers non hanno un altro seconda base con la sua potenza.
Gli Yankees risponderanno a questo lineup con C.C. Sabathia, Ivan Nova e Freddy Garcia (nell’ordine in cui giocheranno).
Oltre alla certezza C.C., Nova e Garcia vengono da una stagione molto positiva e sono chiamati a confermare le loro buone cifre ai playoff.
Molti addetti ai lavori nutrono pero’ alcuni dubbi su questa rotazione: cosa succederebbe se gli Yankees non vincessero le partite in cui parte Sabathia? La sensazione è che New York, nonostante abbia anche un bullpen eccellente, andrà dove li porta il loro asso.
Il lineup di New York rappresenta una bella sfida per la rotazione di Detroit.
Si tratta anch’esso di un lineup ben bilanciato tra destri e mancini, uno dei migliori della American League, estremamente paziente, veloce sulle basi e potente, e che potrebbe sfruttare uno dei punti deboli dei Tigers: la difesa sotto media in alcune posizioni.
Betemit in terza base, Raburn in seconda e Delmon Young in esterno sinistro infatti dovranno cercare di limitare gli errori e mantenere alta la concentrazione.
Molti riflettori saranno puntati su Russell Martin, forse l’anello debole del lineup newyorkese, il quale dovrà cercare di mantenere una buona produzione offensiva per non regalare ai lanciatori di Detroit inning veloci una volta superati i primi 6 battitori.
Detroit affronterà questo lineup con 4 partenti, a differenza degli Yankees: Verlander, Fister, Scherzer e Porcello.
Paradossalmente avere una rotazione a quattro mette molta pressione sulle spalle dei Tigers, che dovranno cercare di vincere due delle prime tre partite per non arrivare a una eventuale gara 4 in una fossa e con un matchup Porcello-Sabathia.
Infine, un altro dei temi che caratterizza la serie è il mega scambio dello scorso anno (che ha incluso anche Arizona) che ha visto Curtis Granderson lasciare Detroit per la Grande Mela e Austin Jackson fare il percorso inverso.
Granderson era un idolo del Comerica Park, ma Jackson, pur con tutti i suoi difetti offensivi e talvolta difensivi, per ora sta riuscendo a non farlo rimpiangere.
Comunque vada sarà una serie epica, e come recitava un famoso spot MLB di qualche anno fa, “I Live For This”!
Let the fun begin!
Gara 1: New York Yankees – Detroit Tigers 9-3
La pioggia, il rinvio, e una strana Gara 1 ripresa dal secondo inning un giorno dopo: la serie tra Yankees e Tigers è iniziata in modo insolito, costringendo entrambi i manager a cambiare i propri piani.
Sono quindi partiti il rookie Ivan Nova e Doug Fister, per continuare quello che i due assi Sabathia e Verlander avevano cominciato.
Dopo tre ottimi inning da parte sia di Nova che di Fister, ecco il primo punto di svolta della partita: nella parte alta del quinto, con uomini in prima e in seconda per Detroit, nessun out e Jhonny Peralta al piatto.
Peralta batte un singolo in esterno centro, verso Granderson, che tira subito al taglio, Jeter.
Nel frattempo, l’uomo in seconda, Alex Avila, esita un attimo prima di partire verso la terza e verso casa base per andare a segnare.
Il risultato è un gran tiro di Jeter a casa e una bellissima eliminazione di Russell Martin.
Se Avila fosse riuscito a battere il tiro di Jeter molto probabilmente l’inerzia sarebbe passata dalla parte dei Tigers, che invece hanno chiuso l’inning sempre sull’1-1.
Nella parte alta del sesto un altro episodio chiave della partita: singolo leadoff di Austin Jackson, che successivamente prova a rubare la seconda con Magglio Ordonez al piatto.
Ordonez batte una groundball in seconda, dove si era portato Robinson Cano per coprire la rubata di Jackson.
Ne nasce quindi un comodo doppio gioco per gli Yankees che spengono quindi un secondo rally dei Tigers.
Nella parte bassa del sesto proprio Cano batterà un doppio con 2 out per portare in vantaggio New York e spezzerà definitivamente in due la partita nel settimo con un grand slam.
In gara 1 ha funzionato bene l’attacco per gli Yankees, che hanno avuto anche un’ottima prova da Nova (4 valide e 5 K in 6.1 inning), mentre per i Tigers Fister non ha deluso, lanciando bene ma venendo punito dal fuoricampo concesso da Alburquerque (quando in base c’erano uomini lasciati da Fister).
Detroit si presenta a Gara 2 con le spalle al muro, New York con la consapevolezza che battendo Scherzer avrebbero il primo match point della serie con Sabathia sul monte.
Gara 2: New York Yankees – Detroit Tigers 3-5
In Gara 2 toccava a Scherzer tenere i Tigers nella serie, e Mad Max non ha tradito le aspettative: 6 shutout inning con sole 2 valide concesse a NY lo hanno portato alla W nella sua prima partenza in postseason, aiutato da un fuoricampo di Cabrera nel primo inning.
Proprio già dal primo inning i Tigers hanno messo le mani sulla partita portandosi in vantaggio e non guardandosi piu indietro.
Scherzer per i primi 5.1 inning non ha concesso valide, limitandosi a 1 base ball contro un lineup che sembrava spento.
In questa partita per Detroit la chiave è stata limitare Robinson Cano, autore del grand slam in Gara 1 e del singolo che ha spezzato il no-hitter di Scherzer.
Il momento di maggiore importanza arriva senza dubbio nel settimo inning, quando Scherzer ha due uomini in base e nessun out e viene rilevato da Joaquin Benoit, altalentante durante la stagione ma praticamente intoccabile da settembre.
Due K di Benoit sotto una pioggia incessante hanno tolto le castagne dal fuoco per Detroit e hanno portato la partita all’ottavo.
Emozioni e brividi nel nono, quando Valverde, che non aveva ancora bruciato una salvezza in stagione, ha concesso un solo shot a Swisher per portare il punteggio sul 2-5 e ha affrontato Granderson con due out e un uomo in prima.
Granderson, che rappresentava il punto del pareggio, avrebbe dovuto essere eliminato con un semplice popup in territorio di foul, ma Avila è scivolato sull’on-deck (che coincidentalmente aveva un simbolo degli Yankees), dando una seconda chance a Granderson e permettendogli di prendere una base ball.
Con Cano, il punto della vittoria al piatto, lo Yankees Stadium si è risvegliato, ma Papa Grande ha chiuso la partita con un groundout.
Detroit torna a casa con soddisfatta, con almeno una vittoria nel Bronx, mentre ora la situazione si fa piu delicata per New York: una sconfitta contro Verlander significherebbe essere appesi a un filo in Gara 4. Un filo che si chiama A.J. Burnett.
Gara 3 quando si giocherà?