Versione breve per questo AL East report, dopo poco più di una settimana dall’ultima uscita; da oggi in poi è previsto il ritorno alla regolarità della rubrica.
Sono passati pochi giorni, ma le cose nella division più dura della MLB sono cambiate e parecchio; Red Sox in grandissima difficoltà, Yankees che si issano in cima alla classifica e Rays che si fanno pericolosamente sotto e lotta per la wild card sempre più serrata, con gli Angels di Los Angeles a poca distanza. Le ultime 16 partite si riveleranno decisive per un probabile arrivo in volata quindi.
New York Yankees
Due serie di segno opposto, una di sei vittorie consecutive e una di quattro sconfitte (due contro Baltimore e due contro gli Angels) portano la squadra della Grande Mela in cima alla division, con un record di 88 W e 57 L.
La tanto attesa promozione di Jesus Montero dal AAA sembra aver dato nuova linfa a NY. Il 21enne venezuelano non ha tradito le aspettative, con una linea di .308/.400/.654, con 3 HR e la soddisfazione di una partita da 2 HR contro Baltimore.
È ancora presto per fare previsioni e trarre conclusioni, ma il miglior prospetto della farm pinstripe, nonché terzo miglior prospetto a livello MLB, finora non ha di certo deluso e, anzi, ha risollevato un attacco leggermente in difficoltà in quest’ultimo periodo (solo 9 i punti segnati nella serie di 4 sconfitte consecutive), silenziato dal duo di Los Angeles, Weaver e Haren (9 valide subite in 17 riprese, a fronte di ben 18 K).
Ancora male Burnett, che fatica non poco contro il lineup di Baltimore durante la prima della quattro sconfitte, ma nonostante il calo di forma, il vantaggio di 3.5 partite su Boston sembra piuttosto rassicurante in ottica playoff.
Boston Red Sox
Se non è allarme rosso in Massachusetts è soltanto grazie al cuscinetto di 3.5 partite che separano i Sox da Tampa, ma lo sweep subito proprio in Florida, con Boston raramente in partita, ha clamorosamente riaperto i giochi di una division che sembrava ormai decisa. Il record di 85-61 è il secondo in AL, ma i Rays sono ora decisamente più vicini e il calendario farà ancora incrociare le due squadre.
Il mese di settembre vede solamente 2 vittorie per i Sox, a fronte di ben 9 sconfitte ed una striscia aperta di 5 L consecutive; 2 contro Toronto e lo sweep subito da Longoria e soci. Attacco e monte di lancio non hanno mai girato contemporaneamente, e lo dimostra la serie in Canada: la squadra del New England perde infatti 1-0 (all’undicesimo) la prima partita, si vendica nella seconda vincendo per 14-0 (ben 20 le valide messe a segno), perde 11-10 pur battendo decisamente più degli avversari la terza partita e 7-4 l’ultima. La prestazione di Wakefield è ancora una volta deludente e ci si interroga seriamente su quale possa essere il reale apporto del veterano in questo finale di stagione.
La serie in Florida è stata poi il peggior incubo per i tifosi dei Red Sox, che speravano di vincere almeno la partita di un Lester piuttosto in forma nelle ultime uscite e che hanno invece visto la propria squadra piegarsi all’ottimo Shields di quest’anno e tornare a casa con qualche preoccupazione in più, comprese quelle sulla salute di Youkilis, costretto a saltare la serie contro Tampa per un problema all’anca.
Tampa Bay Rays
La squadra di Joe Maddon, sempre più meritevole del titolo di manager dell’anno, è, in questo momento, la squadra più calda dell’AL East e non solo. 7-3 il bilancio nel mese di settembre e distacco dal primo posto che passa da 9 partite (massimo distacco 10.5 il 6 settembre) a 7 partite, con il calendario che lascia ai Rays il destino nelle proprie mani.
Tampa vince tre serie consecutive: 2-1 contro gli Orioles, 2-1 contro i Rangers (da segnalare il complete game shutout per il texano Wilson) e il già citato sweep ai danni dei Sox, con un attacco capace di mettere da subito in difficoltà Lester, grazie anche alla giornata magica di BJ Upton, autore di un ottimo 4/4, ad un triplo dal cycle, con 4 RBI.
Sul monte di lancio, il veterano (almeno per gli standard della squadra della Florida) Shields continua nella miglior stagione della sua carriera, aggiungendo altre 2 W al suo bottino, per un record di 15-10, con un’ERA di 2.70 e 210 strikeout messi a segno (terzo in AL, dietro a Verlander e Sabathia) in ben 226 riprese, secondo valore in MLB dietro a Verlander.
È delle ultime ore la notizia della chiamata di Matt Moore, miglior prospetto dei Rays dopo la promozione ad inizio anno di Hellickson, in MLB. Si tratta di un lanciatore mancino di 22 anni che nel 2011 ha distrutto prima il AA e poi il AAA, con 210 strikeout in 155 riprese tra i due livelli.
Il messaggio di Tampa è chiaro: “Ehi, noi ci crediamo e abbiamo intenzione di rendere questa corsa interessante fino alla fine!”.
Toronto Blue Jays
Sei vittorie e cinque sconfitte per i canadesi, che continuano a rimanere intorno ad un equilibrato .500, ormai a 15 partite di distacco dalla testa della classifica. Buon momento di forma per i Jays, dopo lo sweep subito da New York, con due serie consecutive vinte contro i rivali divisionali di Boston e Baltimore.
Bautista supera i 40 HR (41 per ora) ed è, attualmente, il leader MLB per HR, BB, OBP, SLG e OPS, con ben 21 basi su ball intenzionali, primo nell’AL. A fargli compagnia tra le ragioni per cui andare a vedere una partita in quel di Toronto, Brett Lawrie, che, da poco chiamato in MLB, sta battendo una non disprezzabile linea di .312/.386/.656, con 9 HR, 6 rubate e nessun colto rubando, con una buona difesa nell’hot corner.
Da segnalare anche il ritorno sulla scena MLB di due giocatori con due storie interessanti alle spalle: Adam Loewen e Dustin McGowan. Il primo, nato in Canada, dopo essere stato la quarta scelta assoluta del draft 2002 (record per un giocatore canadese) ha esordito come lanciatore in MLB con Baltimore nel 2006, con un discreto successo nonostante qualche problema di controllo.
Nel 2008 una frattura da stress lo costirnge ad una lunga assenza dai campi della MLB e alla risoluzione del contratto con la squadra del Maryland, ma il 27enne originario della British Columbia non si arrende e torna con i Blue Jays in qualità di esterno: tre valide in tre partite per lui e la soddisfazione di avercela fatta, come Rick Ankiel prima di lui.
McGowan, invece, è stato un protagonista sul monte canadese tra il 2007 ed il 2008 con buoni risultati, ma una serie di infortuni (spalla, ginocchio e cuffia dei rotatori) lo hanno portato troppo spesso sotto i ferri, costringendolo a saltare metà del 2008 e i due anni seguenti, con il ritorno in pedana nella sfortunata partita contro i Sox, in cui ha subito 3 punti in 4 riprese, con 5 K messi a segno.
Baltimore Orioles
Baltimore continua la sua deludente stagione con un record mensile di 7 sconfitte a fronte di 4 vittorie, con un misero record di 58-87. Nessun battitore sopra gli .800 punti di OPS, nessun partente sotto i 4.28 punti di ERA o con un rapporto tra K e BB superiore a 1.95 la dicono lunga sull’annata di passione a cui sono stati sottoposti i tifosi del Maryland, ormai da anni in attesa di una ricostruzione che tarda ad arrivare.
Le speranze degli Orioles sono tutte legate ad una rotazione futuribile, guidata da Matusz con Britton, Arrieta e Tillman e alla crescita di Manny Machado, terza scelta del draft 2010 e interbase del futuro per Baltimore, nonostante una stagione sottotono in A+.
Il calendario
Uno degli aspetti più interessanti di questa corsa di fine regular season è rappresentato dagli scontri diretti, che potrebbero modificare non poco la classifica attuale, regalando sorprese e colpi di scena.
New York incontrerà, infatti, ben 7 volte Tampa Bay, ora a giusto 7 partite di distacco, e 3 volte Boston, con cui è in svantaggio negli scontri diretti 4-11.
Boston, oltre alla serie da 3 nel Bronx, riceverà la visita di Tampa Bay per una serie di quattro partite tra il 13 e il 18, con la possibilità di perdere il secondo posto in classifica a favore di una squadra contro la quale, quest’anno, ha vinto 5 partite perdendone 9.
Tampa ha così il suo destino nelle proprie mani. Paradossalmente, vincendo tutti e 11 gli scontri diretti, si troverebbe in testa all’AL, risultato fino a poco tempo fa considerato impossibile, ma che, viste le qualità e l’entusiasmo dei giovani Rays non appare così lontano, materializzando tutte le paure delle due superpotenze della divisione.
Una nota a parte la merita Joe Maddon, manager e valore aggiunto della squadra della Florida: i Rays sono infatti 24-17 nelle partite che si decidono per un solo punto, contro 19-21 degli Yankees e 17-15 dei Sox e 8-5 nelle partite agli extrainning (contro, rispettivamente, 4-9 e 5-5). Si tratta di un fattore che, in partite tirate, potrebbe dare un epsilon di vantaggio ai Rays e che contribuisce a non far dormire sonni tranquilli ai tifosi del New England.