Sette settimane, tre squadre e una division in palio: è stato un periodo movimentato e decisivo, quello di metà agosto in AL Central, con scontri diretti, scambi importanti, un grandissimo traguardo raggiunto e un interessante accorciamento della classifica a rendere la corsa al titolo divisionale estremamente avvincente.
Inoltre, se le distanze restassero queste per le prossime 40 partite, ci sarebbe la possibilità che la vincitrice divisionale venga decisa dalle ultime 3 partite di regular season, durante l’ultima settimana di settembre, durante la quale gli Indians faranno visita ai Tigers. Non male, no?
1. Detroit Tigers (65-57, .533)
Dopo aver lasciato giù le prime due partite a Cleveland ed essersi aggrappati a Verlander per salvare una serie che se persa avrebbe significato vantaggio divisionale ridotto a una partita, i Tigers hanno preso dal waiver wire, con una mossa abbastanza inaspettata, Delmon Young (che segue quindi le orme del fratello Dmitri, giocatore dei Tigers per 5 anni) in cambio del prospetto Cole Nelson.
Young finora stava avendo una stagione difficile con Minnesota (266/.305/.357), rallentato da problemi di infortuni, ma solo la scorsa stagione ha battuto 21 fuoricampo e 112 RBI e ha abbastanza talento per essere un significativo upgrade nel lineup di Detroit, come dimostra il fuoricampo regalato ai tifosi nella sua prima partita con la nuova maglia.
A farne le spese sarà probabilmente Magglio Ordonez e la sua mazza in rapido decline: i tre esterni titolari con i quali Detroit si appresta a iniziare il rush finale dovrebbero essere Young, Austin Jackson e Brennan Boesch.
Il calendario dei Tigers, per le ultime 39 partite, sembra piuttosto favorevole e in discesa: ad eccezione di una serie con Tampa Bay dal 22 al 24 agosto, tutte le partite restanti saranno contro avversari con un record attualmente peggiore del loro.
2. Cleveland Indians (60-58, .508)
Uno dei motivi per cui gli Indians hanno faticato dopo la pausa All-Star è l’attacco e la loro difficoltà nel segnare punti: hanno numerosi battitori considerati high-strikeout hitters nel lineup, il che rende difficili inning lunghi e produttivi.
Guardando al rovescio della medaglia, la rotazione sta lanciando bene.
Masterson e Tomlin stanno avendo una stagione strepitosa, e anche Jimenez è reduce da un esordio casalingo eccellente.
Una delle chiavi per questo ultimo mese e mezzo sarà quindi Fausto Carmona.
Nonostante un record apparentemente disastroso (5-12) e una ERA di 5.12, Carmona ha mostrato segni di miglioramento nel mese di luglio. Nelle ultime sei partenze ha tenuto una ERA di 2.86 e gli Indians ne hanno vinte quattro.
Se Cleveland riuscisse a far lanciare Carmona su questi livelli fino a fine anno sarebbe un grande aiuto per una rotazione che sta viaggiando a livelli altissimi.
Tra le tre contendenti sono la squadra che ha maggiormente responsabile del proprio destino: 20 delle ultime 43 partite saranno contro Tigers o White Sox.
3. Chicago White Sox (61-60, .504)
Dopo la recente vittoria in 14 inning su Cleveland (nella seconda partenza contro una rivale divisionale di Ubaldo Jimenez), che ha portato la loro striscia a 9 W nelle ultime 11, i White Sox si ritrovano per la prima volta dal 15 aprile con un record superiore a .500 e a sole 3.5 partite dai Tigers.
Da un certo punto di vista ci sono alcuni indizi che fanno di Chicago la favorita per vincere la AL Central: Tigers e Indians hanno stentato dopo l’All-Star break e non hanno dimostrato di essere particolarmente calde, mentre i Whitte Sox hanno iniziato a giocare il loro baseball migliore da inizio stagione.
Una sorpresa positiva delle ultime due settimane è senza dubbio Zach Stewart: ha lanciato bene in due partenze consecutive, contro Twins e Royals, concedendo 3 punti in 12 inning e 2/3 dopo essere arrivato da Toronto come prospetto “complementare”.
Le sue buone prestazioni hanno costretto Ozzie Guillen e il suo staff a restare con una rotazione a 6 (anche considerando il momento no di Phil Humber), ma le cose potrebbero cambiare a breve: i Sox non possono più permettersi errori e hanno bisogno di una rotazione affidabile e talentuosa per restare in corsa nella America League Central.
4. Minnesota Twins (53-68, .438)
La stagione dei Twins è stata illuminata da un raggio di sole il 15 agosto, quando Jim Thome ha battuto i fuoricampo numero 599 e 600 a Detroit, diventando l’ottavo giocatore di sempre a raggiungere il traguardo e mettendo una ciliegina sulla torta di una carriera esemplare.
Il record assume ancora maggiore rilevanza se si considera che, a parte Babe Ruth, Thome è il giocatore che è arrivato a 600 con il minor numero di apparizioni al piatto.
Che si tratti di un giocatore sottovalutato e in generale poco apprezzato è fuori d’ogni dubbio, e finalmente in un afoso lunedì sera di agosto Thome ha conquistato quella popolarità che avrebbe sempre meritato.
L’organizzazione invece si trova ora di fronte a un bivio: la squadra ha talento e quest’anno ha avuto sostanzialmente due problemi (prestazioni altalenanti sul monte e infortuni), ma molti giocatori chiave, come Nathan, Kubel o Cuddyer, rischiano di non essere più dei Twins l’anno prossimo.
Il front office di Minnesota ha quindi 40 partite di tempo per valutare se questo nucleo può ancora essere competitivo nella AL Central, magari con qualche innesto in rotazione e nel bullpen o se è tempo di ricostruirre.
5. Kansas City Royals (50-73, .407)
Probabilmente pochi tra i tifosi dei Royals conoscevano il ricevitore Salvador Perez, nome molto caldo tra gli addetti ai lavori ma un po’ meno tra i fan.
Il suo status infatti è stato eclissato dai grandi nomi promossi quest’anno, come Hosmer, Moustakas e Giavotella, ma Perez, oltre a essere ritenuto il ricevitore del futuro al Kaufmann Stadium, ha dimostrato in queste sue prime settimane di MLB di avere un ottimo potenziale anche nell’immediato.
Nel suo debutto contro Tampa Bay di qualche giorno fa, infatti, Perez ha sfruttato il suo poderoso braccio per eliminare 3 corridori dei Rays (2 pickoff e Sean Rodriguez colto rubando la seconda).
Il manager Ned Yost (un ex-ricevitore lui pure) si è espresso in termini entusiastici su Perez, che in minor league ha dimostrato di essere un discreto giocatore anche al piatto, oltre che dietro.
In una stagione di relativo successo come questa (7 sconfitte su 10 partite per aprire il mese di agosto), gli unici lampi per KC arrivano dai prospetti, e Perez potrebbe anche diventare un giocatore migliore di molti compagni con più hype.