Torna, dopo una lunga assenza, il report dell’AL East.
I mesi di giugno e luglio hanno portato la classifica della division ad assumere la fisionomia che molti, non soltanto nel Massachusetts, si aspettavano ad inizio anno.
I Red Sox, dopo l’orribile partenza, viaggiano infatti ora a vele spiegate, con un ritmo davvero impressionante, a partire da quelle due prime, orrende, settimane al punto da avere oggi due partite di vantaggio su degli ottimi Yankees e oltre 6 sull’eventuale Wild Card.
Boston Red Sox
Le Calzette, grandi favoriti di inizio stagione, stanno confermando le aspettative di tifosi e buona parte degli addetti ai lavori, sfoderando il miglior attacco dell’American League, con una linea complessiva di .280/.355/.457.
La squadra è stata letteralmente trainata da Dustin Pedroia, reduce da un intervento di pulizia al ginocchio che, così come la squadra, dopo un inizio difficoltoso, sta mettendo su la sua miglior stagione offensiva in carriera e numeri di tutto rispetto anche in difesa, che ne fanno un serio candidato al titolo di MVP stagionale.
Oltre al secondabase, l’attacco di Boston può godere della produzione di uno dei suoi grandi acquisti di questa offseason e di un altro componente del nucleo degli ultimi anni: Adrian Gonzalez sta infatti battendo davvero bene, con una linea che recita .348/.411/.560, con 84 RBI, mentre David Ortiz si sta riavvicinando alle performance del triennio 2005-2007. Da segnalare anche il miglior anno in carriera per Ellsbury e la chiamata in MLB di Josh Reddick, prospetto della farm, che si è imposto anche tra i grandi a forza di valide e HR.
L’attacco ha così coperto alcuni problemi legati al monte di lancio, in particolar modo per quanto riguarda la rotazione di partenti. Quasi un mese di DL non ha infatti giovato a Lackey, che non è stato convincente fino alle ultime tre uscite, concedendo davvero moltissimo agli avversari. L’assenza di Lester per infortunio non ha poi aiutato i Sox, con il mancino che ha saltato buona parte del mese di luglio insieme a Buchholz, assente dal 16 giugno. Positivo il bullpen, guidato da un ottimo Bard, e dai sorprendenti Albers e Aceves, anche in veste di spot starter.
New York Yankees
Come detto, gli Yankees riescono a tenere il passo degli eterni rivali, mantenendoli a distanza di tiro. La squadra newyorchese presenta oggi il terzo attacco della lega, con una linea di .260/.341/.439. Continua l’ottima stagione di Curtis Granderson che, pur avendo perso qualcosa in difesa, ha già superato il numero di HR dello scorso anno ed è solamente a due fuoricampo dal suo career high del 2009. Sembra essersi ripreso da un iniziale slump Brett Gardner, che ha beneficiato del periodo di assenza di Jeter per battere leadoff e prendersi la leadership dell’AL per le basi rubate, già 31 quest’anno.
La storia principale di questo mese pinstripe è però rappresentata dalla valida numero 3.000 di Jeter, numero che lo colloca in un ristrettissimo club. Checché si dica del capitano Yankees, un’impresa del genere rimane comunque da ammirare, non fosse altro per la resistenza e la perseveranza mostrate in 14 anni in MLB, nonostante questo 2011 sia il suo peggior anno in carriera.
Il monte continua a sorprendere, con i veterani Garcia e Colon che non lanciavano così bene all’incirca da dieci anni a supporto di un sempre ottimo Sabathia, leader di vittorie in AL (record di 15W e 5L per lui) e uno dei candidati al titolo di Cy Young insieme a Verlander e Weaver. Anche a New York, il bullpen sta facendo egregiamente il suo lavoro, con Robertson macchina da strikeout, e il solito Rivera con 26 salvezze e una ERA inferiore ai due punti.
Tampa Bay Rays
La squadra della Florida sembra ormai fuori dai giochi, a oltre 10 partite dalla testa della division. Il lineup dei Rays sembra infatti ancora inferiore a quelli di Boston e NY, con un Longoria che fatica a tenere il passo con le ultime due ottime annate, soprattutto per quanto riguarda la difesa. Il perno dell’attacco della Florida è, ad oggi, Ben Zobrist, tornato sui livelli del suo esplosivo 2009 e leader dell’AL per il numero di doppi battuti. Sotto le aspettative la stagione di BJ Upton, eleggibile per l’arbitration a fine anno. Non è un caso che il suo nome sia tra i più gettonati sul mercato per squadre come San Francisco, Detroit, Cleveland e Philadelphia alla ricerca di un upgrade agli esterni.
Il monte sta finora reggendo degnamente, anche se non è ai livelli dello scorso anno. Il miglior lanciatore dei Rays nel 2011 è stato finora James Shields, autore già di 7 complete game e di 3 shutout, entrambi record per l’AL. Il 30enne destro sta mettendo su numeri di tutto rispetto, con record in carriera per quanto riguarda SO, HR e ERA, ad oggi pari a 2.53. Positiva anche la prima stagione di Hellickson e il primo assaggio di MLB per Alex Cobb, 23enne appena promosso che fa registrare una ERA di 2.57, 3W e nessuna sconfitta per ora.
Toronto Blue Jays
Continua la stagione incredibile di Jose Bautista, già a quota 31HR, con una linea di .329/.466/.680, addirittura migliore dello scorso anno. Bautista, il solito Lind e Yunel Escobar sono gli unici tre giocatori sopra la media all’interno di un lineup francamente rivedibile, i cui membri non riescono a trovare il fuoricampo con la stessa facilità della scorsa stagione.
Sul monte, buona la stagione di Romero, che, nonostante il record perdente, può vantare una ERA di 3.27 e record in carriera per strikeout e basi per ball concesse. Detto degli strikeout, il massimo esperto, tra i partenti dell’AL, è il collega e coetaneo Brandon Morrow, con oltre uno SO per ripresa, attualmente uno dei pochi motivi per cui guardare una partita dei Jays.
Baltimore Orioles
Desolantemente ultimi, a 21 partite di distanza dai leader della division, per Baltimore sembra giunto il momento di ricostruire, visto l’insuccesso di questa stagione, in cui si è puntato su giocatori di esperienza come Guerrero e Lee, autori di annate tutt’altro che positive. L’attacco della squadra si è infatti basato sulle performance dei più giovani Hardy (al suo miglior anno di una carriera travagliata dagli infortuni), Reynolds (che sembra aver beneficiato del cambio d’aria in termini di eliminazioni al piatto subite) e Jones, ad un HR dal suo record in carriera.
Il lineup di Baltimore non si è dimostrato insufficiente come quello di Toronto, i problemi, per la squadra di Showalter, sono rappresentati dal monte di lancio, dove il miglior partente della rotazione, il rookie Britton, ha una ERA superiore ai quattro punti davanti ad un Guthrie in linea con i suoi numeri in carriera e a due giovani deludenti, almeno per quest’anno, come Arrieta e Bergesen. Solo leggermente meglio il bullpen, con il closer Gregg protagonista di una scaramuccia con Oritz dopo una serie di lanci un po’ troppo interna, uno dei pochi sussulti di una stagione che si spera finisca al più presto per pensare tranquillamente al futuro.