”Bisogna trovarsi in uno stato di equilibrio perfetto per non lasciarsi squilibrare dagli squilibri” – Romain Gary, Cane Bianco, 1970.
Ho scelto un modo originale per iniziare questo nostro quarto appuntamento con la National League Central che, come si sarà leggermente intuito, vive di sfide e di momenti ad alta tensione e ad elevata vicinanza tra le franchigie: neanche alcuni scontri all’interno della division hanno portato chiarezza quando oramai giungiamo al traguardo delle 100 partite e pochi, se non nulli, sono i segnali che una o l’altra squadra infine prevarrà.
Un dato però sembra certo: delle quattro squadre che si giocano il primo posto solo una avrà il piacere di vivere la post season, considerato che le 5 partite e ½ di ritardo dai Braves nella lotta alla wild card sembrano incolmabili, forse non in funzione delle fredde cifre ma dell’impressione che georgiana condotta da Fredi González abbia una costanza di rendimento che le nostre protagoniste non possono ancora vantare.
Uno dei fattori che inciderà sull’esito della division sarà anche come le franchigie lavoreranno (se decideranno di farlo) alla luce della fine dei trasferimenti, da qui a quattro giorni: come già detto nello scorso report gli unici che si sono mossi finora sono i Brewers, ingaggiando dai Mets Francisco Rodriguez. Per le altre al momento circolano solo moltissime voci su trade vere o presunte, delle quali daremo cronaca completa nel nostro prossimo appuntamento.
Equilibrio, dunque, si diceva: in queste due settimane post All Star Game nessuna franchigia ha registrato un record di molto superiore alle altre, con anche i Cubs a mantenere il ritmo delle migliori: in testa vediamo i Pirates (6-4), seguiti da Cardinals, Reds e, come detto, Cubs (5-5), poi i Brewers (5-6) .
Gli unici non in grado di tenere il passo sono, come sempre in stagione, gli Astros, con un record di 3-7, in leggero miglioramento se paragonato all’ultimo periodo pre-ASG ma alle prese con le voci di una possibile trade di Hunter Pence, uno dei rarissimi a salvarsi (nel suo caso pure egregiamente) in questo texano grigiore di fine luglio insieme a Jeff Keppinger, già finito in quel di San Francisco a dar manforte al timido lineup dei Giants in cambio dei due lanciatori destri di belle speranze Henry Sosa e Jason Stoffel.
Dopo questa introduzione passiamo a vedere l’andamento delle singole franchigie, analizzando alcune singole prestazioni dopo la pausa di Phoenix: in generale vediamo un trend in cui i migliori delle diverse squadre si sono tranquillizzati, lasciando il campo e l’onore dei numeri ad altri compagni, in grado di portare ancora in alto il prestigio della maglia che portano.
Pittsburgh Pirates (53-47)
In testa, seppur a pari merito come vedremo in merito, troviamo i Pirates, capaci di espugnare campi anche difficili come il campo dei Braves, seppur abbiano perso la serie contro i Cardinals in casa propria. Come al solito ci sono dubbi sulla loro durata fino in fondo, anche perché potrebbe iniziare a subentrare un fattore pressione a cui la franchigia della Pennsylvania non è abituata.
Sul monte di lancio James McDonald ha fatto le più scintillanti apparizioni nell’ultimo periodo: in due partite e 11.2 IP vanta 0.00 di ERA, 3 BB e 16 SO. Molto bene anche Jeff Karstens, mentre problemi al momento vengono da Paul Maholm (6.55 ERA e 2.00 WHIP) e Kevin Correia (8.44 ERA e 1.59 WHIP): sono questi due partenti i due da recuperare per continuare a mantenere questo genere di prestazioni.
In battuta invece, menzioni per Neil Walker e Alex Presley che riescono a controbilanciare le prestazioni un po’ sotto la media di quelli che sono fino ad ora state le mazze portanti della squadra, cioè Andrew McCutchen (.194 AVG, ma 6 RBI) ed in minor misura Xavier Paul (0.91 AVG, seppur con pochissime apparizioni al piatto).
Saint Louis Cardinals (54-48, -)
Con una vittoria ed una sconfitta in più dei PIrates, quindi in teorica parità, ci sono i Cardinals, loro si abituati alla pressione e tenuti in alto da alcune prestazioni offensive veramente degne di nota che andremo ad analizzare tra poco. Per loro un calendario piuttosto facile nelle prossime due settimane se si esclude la serie in casa dei Brewers, e potrebbero essere loro i leader al prossimo report.
Attacco dunque, con le cifre messe insieme da Albert Pujols, Lance Berkman, Yadier Molina e Colby Rasmus che dicono 12 HR e 26 RBI in 10 partite giocate, senza contare le prestazioni ottime, in aggiunta, di Skip Schumacher (.417 AVG) e Jon Jay (.375 AVG). Ryan Theriot e Matt Holliday sono invece leggermente in periodo di appannamento.
Tra i lanciatori si fa notare tra tutti Jaime Garcia (1.26 ERA, 1.05 WHIP ed un contorno di 11 SO), con i rilievi Motte e Boggs, mentre un po’ peggio va il closer Lalas, con 3 salvezze su 4 ma 6.75 di ERA ed un’impressione di poca sicurezza nel portare le partite a casa.
Milwaukee Brewers (54-49, 0.5 GB)
A mezza partita soltanto, ma fino a lunedì in pari con le due al piano di sopra, i Brewers timbrano un record post ASG negativo ma riescono a mantenere ottimamente la scia. Anche qui un cambio tra i migliori battitori, l’esordio di Francisco Rodriguez e, purtroppo, l’infortunio di Carlos Gomez, con una frattura alla clavicola che lo porterà ad essere operato prossimamente: questa può essere una grave perdita tra gli esterni dei Brewers, che devono urgentemente trovare un rimedio.
Sul monte di lancio John Axford non si è fatto intimorire dall’arrivo del venezuelano dei Mets, portando 4 salvezze su 4 a casa con buon piglio. Buoni anche Zach Greinke e Shaun Marcum tra i partenti (per entrambi WHIP a 0.92), mentre in un periodo peggiore sono Yovani Gallardo e Zach Braddock, principali responsabili delle 20 valide subite in una partita contro i Colorado Rockies.
Prince Fielder mantiene una linea di .205, .311, .256 con un solo RBI? Nessun problema o quasi se giocano Yunieski Betancourt, Richie Weeks, Ryan Braun e Corey Hart, che mettono insieme in 11 partite qualcosa come 11 HR e 21 RBI. Nota di merito anche a Nyjer Morgan, poco potente ma davvero molto costante.
Cincinnati Reds (50-51, 4.0 GB)
Continua il periodo mediocre dei Reds, capaci di mantenersi vicini alla linea del .500 e di conseguenza alle posizioni che contano all’interno della division ma altrettanto incapaci di dare una sterzata convincente alla loro stagione, la quale li porterebbe a raggiungere e fors’anche valicare le vette che al momento li sovrastano. Da rilevare l’infortunio alla spalla destra di Scott Rolen, nella 15 day DL per problemi alla spalla sinistra.
Da un lato troviamo un buon pitching, seppur senza prestazioni di eccellenza, che permette alla squadra di rimanere anche qui in linea di galleggiamento senza però sussulti importanti: meglio forse il bullpen, Bray, Cordero (2 salvezze su 2 per lui) e LeCure su tutti mentre più faticosamente, tra i partenti, lavora Brandon Arroyo (5.40 ERA).
Dall’altro lato stesse considerazioni nel box di battuta: molto “tranquilli” Joey Votto e Brandon Phillips, il non facile compito di caricarsi sulle spalle l’attacco dei Reds è sostenuto tra gli altri da Zach Cozart, SS appena arrivato dalle Minors ma già fermo per un infortunio al braccio, ed Edgar Renteria, forse in ripresa dopo una prima parte di stagione molto negativa.
Chicago Cubs (42-60, 12.0 GB)
Buono scorcio di stagione da parte della franchigia di Chicago, capaci di tenersi in parità a livello di record e di mostrare buone individualità a livello assoluto. Le pecche provengono forse dal reparto dei lanciatori, ancora una volta vero problema della squadra, incapace di girare sugli ottimi livelli di gioco che invece l’attacco sta esprimendo.
Carlos Zambrano, mi spiace dirlo, è il peggiore del reparto partenti: 8.44 di ERA, 1.95 di WHIP, 16 valide concesse in neanche 11 inning stanno a dimostrare il suo (perdurante) momento di non eccelsa forma nonostante il numero di W possa far pensare il contrario. Dall’altra parte, invece, buone prestazioni per Rodrigo Lopez e Matt Garza.
Come già rimarcato in precedenza, buon sostegno alla causa viene dal reparto dei battitori, con diversi battitori sopra la quota .300 di AVG: tra essi Marlon Byrd (.375, 2 HR e 2 RBI), Geovany Soto (.364, 1 HR e 4 RBI) e il solito Aramis Ramirez (.308, 3 HR e 9 RBI). In questo modo è passato leggermente inosservato il deciso calo di prestazioni dopo l’ASG di Carlos Pena e Alfonso Soriano.
Houston Astros (33-69, 21.0 GB)
Meno peggio del solito gli Astros, che però non si allontanano minimamente dall’ultimo posto ampiamente in solitaria di tutta la lega. Buone cose vengono fuori dal reparto battitori mentre sono i lanciatori che vanificano gli sforzi dei colleghi. Il calendario mette di fronte ai texani diverse serie complicate, quasi tutte all’interno della division: difficile migliorare.
I 5 partenti non sono stati in grado di vincere una partita, hanno un’ERA che oscilla tra 3.56 e 9.58 ed una WHIP che arriva fino ai 2.03 di J.A. Happ: quello che forse si salva di più è forse Jordan Lyles più di Brett Myers. Tra i rilievi, invece, buone prestazioni di Enerio Del Rosario, e dei due Rodriguez, Aneury e Fernando.
Già detto di Keppinger trasferitosi in casa dei campioni del mondo Giants mentre stava battendo molto (OPS 1.176 tanto per gradire), la palma di migliore della squadra va per dispersione a Michael Bourn, capace di un’ERA di .396 in 48 apparizioni al piatto. Bene anche Carlos Lee, mentre la sensazione della prima pate di stagione, Hunter Pence ha ricominciato con calma, con una linea di .167, .286, .222.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte
cosa significa :Da rilevare l’infortunio alla spalla destra di Scott Rolen, nella 15 day DL per problemi alla spalla sinistra.
Che spalla si è fatto male
Scott Rolen è vittima di uno strappo alla spalla sinistra ed è stato inserito nella DL il 22 luglio. Al momento non si hanno notizie certe sui tempi di recupero.