Il cambio di panchina ad Oakland, come spesso accade, ha dato ottimi risultati nel breve periodo, con la squadra che ha ritrovato un po’ di forma e con un controparziale convincente ritorna in corsa a 5 partite dalla capolista Texas, rimasta regina tanto quanto le altre franchigie sono rimaste nelle loro posizioni. Anche Los Angeles, dal canto suo, accorcia, ed ora la classifica sembra meno diluita del disastroso (per lo spettacolo) panorama di due settimane or sono. Nel report di questa settimana strizzeremo un attimo l’occhio a quella che e` la corsa per l’All-Star Game, usando la gara delle stelle come scusa per fare un primo riassuntino su chi ha fatto bene e dove. Scopriremo una classe di rookie davvero formidabile…
Texas Rangers
E partiamo da una squadra che di stelle ne ha anche troppe. Elvis Andrus, Nelson Cruz, Alexi Ogando, Darren Oliver, Adrian Beltre, Michael Young sono tutti papabili per figurare, tra i titolari o i rincalzi, nella squadra della American Legaue. Il venezuelano ha alti e bassi, ma garantisce velocita` sulle basi e buona difesa. Ha molti concorrenti da superare ma molti lo ipotizzano come riserva. Young ha superato i problemi con la dirigenza di quest’inverno con numeri molto vicini alle sue migliori prestazioni, rappresentando una sicura macchina da valide (.314) e dovrebbe avere l’occasione di bissare il titolo di MVP dell’All Star Game vinto nel 2006. Beltre, a causa della sua difesa, puo` “bagnare il naso” a piu` famosi colleghi, e prendersi la terza base dal primo inning a Phoenix.
Ma nonostante i suoi molti campioni, e data la solidita` di Josh Hamilton (.297/.360/.513), i Rangers non riescono a scollarsi di dosso le altre franchigie, che ora sono a 2.5 partite da loro. L’innesto ritardato di Hamilton e Cruz e` stato cruciale, e nel proseguio di stagione, qualora i giocatori citati in precedenza non ripetessero il loro andamento stellare, potrebbero presentarsi spiragli per i concorrenti. Il 5-7 delle ultime due settimane, con annesso sweep a causa degli Yankees ed una striscia di 5 sconfitte consecutive, e` una prova di questo. I campioni in carica potrebbero pentirsi di questa prima parte di stagione, quando prestazioni di molto superiori a quelle dei rivali (Texas e` l’unica in positivo nel conto run subite / run segnate) non sono bastate a creare un bel “cuscino” in testa alla classifica.
Seattle Mariners
Sostanzialmente invariato il rendimento di Seattle, che come al solito si ritrova invischiata in partite dal punteggio basso e con l’acqua alla gola nel trovare del run support per il fenomenale pitching team. Potrebbe trovarlo in futuro con Dustin Ackley, pagatissimo rookie appena chiamato in prima squadra (.313/.313/.625), che in seconda base, ruolo storicamente critico per trovare un punto di riferimento per un team, rappresenta il futuro della franchigia. Il suo impatto sul presente e` quantomeno quello di creare dell’entusiasmo nei tifosi (molti si sono detti delusi mercoledi sera dal suo accantonamento per ragioni tecniche) e rappresentare una di quelle incognite di cui parlavamo la volta scorsa e che potrebbero mantenere la squadra di Eric Wedge nel lotto delle contender.
Cruciale sara` il trattamento del ruolo di esterno sinistro, in cui il povero Carlos Peguero sta rendendo come puo` (.410 di SLG nonostante i 5 Home Run) e dove Mike Carp non dovrebbe trovare spazio. L’ipotesi e` che il GM degli M’s dovra` scendere sul mercato, magari scambiando l’ottimo Erik Bedard per qualcuno che favorisca le prestazioni offensive del team. Una alternativa percorribile solo qualora non si decidesse di reinvestire sulla stessa squadra per il futuro, decisione che spianerebbe la strada ai molti giovani a roster ma che probabilmente azzopperebbe le speranze di post season 2011.
Intanto, la rotazione dello stato di Washington e` in toto interessata dall’All-Star Game. Michael Pineda ha una possibilita` concreta, cosi` come il sempre attuale Felix Hernandez. Nel bullpen della American League potrebbe sedere David Pauley (1.56 di ERA e 4 vittorie) con il compagno di squadra il closer Brandon League, che guida la lega in salvezza pur non essendo mai stato un giocatore dominante. Ichiro Suzuki oramai vive di rendota, e anche se la sua media e` di molto in calo, ci aspettiamo di vederlo a Phoenix.
Los Angeles Angels
Ottimo periodo (7-5) per i rientranti Angels, che a causa di prestazioni personali deludenti disseminate un po’ per tutto il roster avevano dovuto momentaneamente ritirarsi dai piani alti. Ora, a 3 partite da Texas, la strada sembra in discesa, o perlomeno molto piu` di quanto sembrava 15 giorni fa. Ritrovando le vittorie di Jered Weaver, che il suo posto a Phoenix l’ha prenotato da mesi, complice un calendario facile con sfide a Seattle e New York sponda Mets, ed a causa dell’ottima serie vinta su Florida dopo tre partite davvero tirate, Los Angeles tira un po` il fiato in vista del derby con i Dodgers che inizia stanotte.
Il focus e` comunque sul lineup, e su un attacco che non rende. Il primo capro espiatorio cercato e` Mickey Hatcher, il batting coach, ma le colpe sono anche da cercare in un management che ha uno dei payroll piu` alti della lega e mette tre rookie in tre spot importanti come esterno centro, closer e prima base (Mark Trumbo che tra l’altro e` il miglior slugger della sua squadra a .261/.305/.469). In questo contesto, l’infortunio di Kendry Morales ha risucchiato molte delle speranze di trovare solidita` in questo attacco.
Con un record sotto quota .500, in ogni caso, gli Halos sono ancora in corsa, e sperano che il loro coach trovi il bandolo della matassa verso una seconda parte di stagione che si preannuncia quantomeno combattuta.
Oakland Athletics
Ci iniziamo a chiedere se Bob Melvin, nuovo manager degli A’s sia piu` bravo o piu` fortunato. Ha preso in mano una squadra da 9 sconfitte consecutive e l’ha trasformata in una da 7-3 nelle ultime dieci. Le migliori qualita` di comunicatore, discorso attorno al quale gravita questo cambio di allenatore in corsa, giustificano appieno questo exploit ed il terreno rosicchiate alle rivali codivisionali o c’e` altro?
Certamente, ha pescato un paio di conigli dal cilindro. Il primo e` Jemile Weeks, veloce seconda base, rookie che dopo qualche problema fisico e` riuscito ad approdare nelle Majors. E` uno dei migliori esordi statistici di sempre, sicuramente per quanto riguarda la squadra in verde e oro ma anche per la lega in generale. In 13 partite batte .362/.400/.574 con 3 tripli, 6 RBI e 4 basi rubate. In una delle ultime partite ha anche giocato come leadoff, portando gli Athletics alla vittoria contro i Mets di Dillon Gee con 3 punti segnati e 2 basi rubate. Tale mossa di Melvin e` stata forzata dalle defezioni a roster (Josh Willingham) ma i risultati sono buoni come potete dedurre. Con Mark Ellis di nuovo a roster ci sara` da determinare come usare Weeks, che tecnicamente e` ancora acerbo ma che ha uno stato di forma straordinario e molta voglia di robaltare le sorti di un attacco apatico.
Altro colpo di fortuna di Melvin e` stato Josh Outman, improvvisamente svegliatosi dal letargo e che nelle ultime due uscite ha lanciato con 0.69 di ERA e meno di 1.00 di WHIP. Colmando cosi` la lacuna creatasi in rotazione dopo i numerosi infortuni che abbiamo gia` riportato molte volte.
Pero` il nuovo manager non sta a guardare. Oltre a dover combattere giornalmente con il lineup da mettere in campo (ricordiamo che in Interleague si gioca senza DH in campo esterno), sta anche prendendo decisioni importanti come quella di mandare Daric Barton in triplo A. Insomma, temporaneamente gli A’s godono di stelle favorevole ma anche e soprattutto della ventata di novita` arrivata due settimane fa.
Sul fronte All-Star Game, una certa attenzione la sta attirando Gio Gonzalez, partente mancino che alla terribile fastball ha ultimamente aggiunto una curva davvero impressionante. Inoltre, Willingham e`, incredibilmente a nostro parere, l’esterno sinistro con piu` Home Run in stagione nella American. Altroche` Wells o Crawford. Scherzi a parte, lui probabilmente non fara` parte della partita meno importante dell’anno.
Scrive su playitusa dal 2007, dapprima per la sola redazione MLB, poi anche per quella NHL. Dal 2009 è coordinatore di questa ultima redazione, mentre ha dovuto abbandonare quella hockeystica poco dopo. Si occupa della American League West. La domenica si diverte a fare il giornalista sui campi di Lega Pro prima divisione e di serie B per un noto sito che si occupa dello sport che tiranneggia l’Italia. Non vi confesserà mai le sue fedi sportive, perchè se deve fare il bravo giornalista, lo fa fino in fondo!