L’American League East continua a rispettare le attese di inizio stagione, con il terzetto Yankees, Sox e Rays a dettare il ritmo davanti, dei buoni Blue Jays a una lunghezza e dei più che accettabili Orioles a chiudere la classifica di quella che si conferma come la division più interessante della MLB.
New York Yankees
13 vittorie e 11 sconfitte dall’ultimo report portano il record pinstripe a .571, frutto di 32W e 24L. Maggio non è stato un mese positivo per i newyorchesi, che si sono visti sweppare dai rivali storici di Boston al culmine di una striscia di sei sconfitte. Con giugno però è cambiata la musica, con la squadra di Girardi in grado di portare a casa quattro vittorie consecutive, di cui tre in uno sweep ai danni di Oakland, in un lungo viaggio sulla costa Ovest contro avversari di tutto rispetto, come Brett Anderson, Trevor Cahill e Giò Gonzalez.
La squadra vanta al momento uno dei migliori attacchi dell’AL (prima per R, HR e OPS) principalmente grazie ad una stagione mostruosa di Curtis Granderson, che in Maggio ha battuto ben 10 dei suoi 17 fuoricampo per 26 RBI. Dieci HR e 22RBI nel mese di maggio anche per Teixeira, a conferma di un buon inizio di stagione che lo pone insieme al sopracitato Granderson e ai soliti sospetti A-Rod e Cano (che si è raffreddato un pochino in Maggio) alla guida dell’attacco della Grande Mela. Negative per ora invece le annate di altri due veterani, Jeter e Posada, la cui linea combinata recita un .225/.311/.331 davvero tristissimo.
Ottimo momento sul monte per CC Sabathia, che tra Maggio e Giugno ha lanciato quasi otto riprese a partita, portando a casa 6W a fronte di 2L e facendo riposare il bullpen. L’asso newyorchese è stato punito soltanto da Boston e in particolare dalla coppia Pedroia/Gonzalez che lo hanno costretto ad uscire dalla partita sotto di sei punti. Continuano nel loro lavoro discreto A.J. Burnett e Bartolo Colon, con il secondo autore di una delle sue migliori annate recenti. Dietro di loro, periodo discreto per i numeri 4 e 5 della rotazione, Ivan Nova e Freddy Garcia, che portano 6W in casa NY.
Boston Red Sox
La rimonta della squadra del Massachusetts culmina il 26 maggio, con la vittoria ai danni dei Tigers che vale il primo posto divisionale, frutto di 13W su 16 partite. Seguono poi quattro sconfitte, tra cui uno sweep dai Calzini dell’AL Central che permettono alla squadra della Grande Mela di issarsi nuovamente in testa alla classifica, con i Sox ad una partita di distanza, con un record di .552.
David Ortiz continua nella sua fantastica stagione, migliore risposta a chi lo vedeva ormai finito e gli avrebbe preferito altri più giovani come DH. Nove gli HR per Big Papi dall’ultimo report ad oggi, per una OPS stagionale da .973, frutto di una linea che recita .317/.386/.587 grazie anche ai buoni risultati ottenuti contro i mancini, fondamentali per un lineup particolarmente vulnerabile contro i southpaws.
L’acquisto di Adrian Gonzalez si conferma ottimo, con il prima base di origini messicane che ha superato un inizio difficile di tutta la squadra per arrivare a sfiorare i .950 punti di OPS, con 48RBI a guidare l’American League.
Le note negative per la squadra di Boston arrivano da un insospettabile Pedroia, troppe volte K, con un peggioramento delle sue prestazioni tra fine maggio e inizio giugno, a differenza dell’altro grande nome dell’offeseason, Carl Crawford, che si sta riprendendo dopo un primo mese traumatico, battendo numerose valide importanti tra cui diversi walkoff.
Il monte è ancora guidato da un Beckett ritornato a livelli di forma ottimi, leader della lega per ERA a quota 2.01 e valide a partita, 5.9. Sette punti subiti in sette partite (42 riprese) la dicono lunga sulle prestazioni del texano in maggio e giugno, con la ciliegina sulla torta della vittoria contro Sabathia e 9 Yankees lasciati al piatto in sette inning di lavoro. Male, al di là delle vittorie, Lester, che in quattro partenze su sei effettuate a maggio concede più di quattro punti con troppe valide subite, non abbastanza per quello che dovrebbe essere il numero 1 o 2 della rotazione. Non fanno bene nemmeno Lackey, finito in DL dopo una partenza in cui subisce 9 punti a Toronto e Matsuzaka, anche lui rotto e fuori presumibilmente per la stagione.
Tampa Bay Rays
Periodo altalenante per i Rays, che non riescono ad infilare strisce convincenti di vittorie in grado di confermarli al primo posto dopo il 23 maggio, ora a tre partite da NY a quota .517.
Il ritorno di Evan Longoria non ha avuto l’effetto taumaturgico auspicato dai (pochi) tifosi della Florida sull’attacco deludente di questo inizio di anno. La squadra è stata letteralmente trascinata da un Matt Joyce travestito da Superman, che fa registrare ad oggi una linea di .350/.411/.617, avendo già pareggiato gli HR dello scorso anno -10-, con 20 partite in meno e superando quota 30RBI.
Seconda parte di maggio e inizio di giugno negativi per Ben Zobrist, che non riesce a ripetere le prestazioni eccezionali della primissima parte di stagione.
Il punto di forza di questi Rays è sicuramente la solidità del monte di lancio, sia tra i partenti, che fanno registrare un’ERA complessiva di 3.53, sia tra i rilievi, a partire dal closer Farnsworth.
Una menzione d’onore va a James Shields, già autore di 3 complete games e 2 shutout, tra cui la perla del 22 maggio ai danni dei Marlins, con ben 13SO, una sola base per ball e tre valide concesse. Molto bene anche il rookie Hellickson, autore anche lui di uno shutout, questa volta ai danni di Baltimore, che pur facendo registrare un numero di eliminazioni al piatto ridotto riesce a limitare i danni egregiamente aiutato anche da un po’ di fortuna in questo inizio di stagione.
Toronto Blue Jays
Buona per ora la stagione dei canadesi, che possono vantare un record di .500 nella division più dura dell’AL.
La stagione offensiva dei Jays inizia e finisce con Jose Bautista, autore per ora di un’altra stagione mostruosa, probabilmente ancora migliore dello scorso anno in cui ha battuto 54HR. Bautista è attualmente leader dell’MLB per: media battuta (.354), on base percentage (.500), slugging (.753), HR (20), punti segnati (46) e basi per ball (50, già a metà strada dale 100 dell’anno scorso). Numeri che si traducono in una OPS di 1.253 che si commenta da sola.
Impressionante la costanza di rendimento in quest’anno; nemmeno a maggio la produzione offensiva dell’esterno di Toronto è calata, con la perla di una partita da 3HR contro Minnesota. Dietro di lui, buoni i numeri del solito Lind e, soprattutto, del catcher rookie J.P. Arencibia, già a quota 9HR e 30RBI, leader MLB in entrambe le categorie tra i ricevitori.
Il monte di lancio non è straordinario per quanto riguarda i partenti, con il solo Romero autore di una buona stagione sin qui, che ha portato 3W alla causa Jays nel mese di maggio contro Pavano, Wade Davis e John Danks. Molto bene invece il bullpen, con la seconda ERA della lega (dietro agli Yankees) e il miglior rapporto tra strike out e basi per ball.
Baltimore Orioles
Discreto momento quello di Baltimore tra la metà di maggio e l’inizio di giugno, con l’arrivo a quota .500 rovinato da una serie negativa di cinque partite tra Seattle ed Oakland a rovinare le cinque vittorie precedenti ai danni di Nationals e Royals.
L’attacco è francamente rivedibile, con i soli Adam Jones e J.J. Hardy a meritarsi la sufficienza. L’esterno ha infatti giocato un buon baseball nell’ultimo mese per una linea di .363/.410/.527 ed un inizio di giugno davvero caldissimo. L’interbase, sempre rallentato dagli infortuni, ha seguito le orme del compagno di squadra, finendo il mese di maggio ed iniziando giugno in modo davvero strepitoso.
Deludenti invece i veterani acquistati nell’offseason, con Lee limitato a 8 partite di recente e risultati discutibili (.258/.333/.355, non certo quanto ci si aspettava da lui nel New England) e Guerrero non ancora all’altezza dei suoi standard.
Per fortuna degli Orioles, il monte di lancio fa meglio del reparto offensivo, in particolare tra i partenti, che fanno registrare una ERA di 4.18, vicinissima a quella dei più accreditati Red Sox.
Ottimo finora il rookie Britton, che verosimilmente se la giocherà con Hellickson di Tampa e Pineda di Seattle nella corsa al titolo di RoY. Il 24enne mancino ha caratteristiche simili a quelle del collega di Tampa, nel senso che non ottiene ancora molti strikeout, ma, a differenza di Hellickson, compensa con un gran numero di groundball, che lo pone appena al di fuori della top-5 per la categoria dietro a specialisti come Masterson e Carmona.
Non male anche il solito Guthrie, che però non riesce proprio a vincere, per nulla aiutato dalla squadra, che in sei delle sue undici partenze ha segnato meno di 2 punti, regalandogli così già 7 sconfitte.
La parte più interessante del mese di giugno è costituita dalle partite di interlega, con Baltimore che se la vedrà contro Washington, Pittsburgh, Cincinnati e St. Louis; Toronto che affronterà Cincinnati, Atlanta, St. Louis e Philadelphia; i Rays che incontreranno Florida, Milwaukee, Houston, Cincinnati e Saint Louis e il duetto di testa, Boston e New York a giocare rispettivamente contro Milwaukee, San Diego, Pittsburgh, Philadelphia, Houston e Cubs, Cincinnati, Colorado, Milwaukee e Mets (per la rivincita delle subway series).
Viste le serie, il periodo sembrerebbe leggermente più favorevole a Boston, che potrebbe in questo modo riguadagnare la testa della classifica, ma che dovrà comunque fare i conti con una serie di infortuni importanti, primi tra tutti quelli di Matsuzaka e di Rich Hill, pezzo importante del bullpen del Massachusetts in questa prima parte di stagione.