Finalmente il piatto della American League West inizia ad impreziosirsi, ad accumulare tematiche che rendono tanto avidi noi che cerchiamo di trovare un filo logico alle vicende della division. Il pitching dei Mariners e` esploso, regalando loro piu` di una vittoria e dando loro per la prima volta da troppo tempo la terza piazza, alle spese di Oakland, che e` in calo tanto quanto Los Angeles, con un Weaver non piu` all’altezza di inizio stagione ed un lineup che tra alti e bassi garantisce poco. Texas ne gode e sale di nuovo in cima, notizia che aggiunge brio ai festeggiamenti per il ritorno, molto proficuo, di Cruz ed Hamilton nel lineup. A parte proprio Oakland, che ha perso tutte le partite nella serie con San Francisco, l’Interlegaue e` andata moderatamente bene, con i Rangers fermati dai Phillies ma vittoriosi in gara3, con gli M’s in spolvero contro San Diego e gli Angels molto bene contro Atlanta in casa. Di questo e della incredibile battaglia tra Fuentes ed il suo manager di cui Balfour alla fine gode vi chiariremo le idee tra poche righe, squadra per squadra.
Texas Rangers
Squadra migliorata negli ultimi giorni e` Texas, dove il ritorno di Josh Hamilton e Nelson Cruz promette bene. Il primo, ad esempio, e` 5 su 9 nelle prime due partite giocate dal rientro, e tornera` anche in difesa questo sabato. Il loro innesto e` vitale per una squadra che ha dimostrato nella serie persa contro Philadelphia che non puo` battere male. Elvis Andrus, Adrian Beltre e Ian Kinsler hanno battuto malissimo in tale serie, con medie ridicole contro i migliori lanciatori della squadra della Pennsylvania, e questo ha portato a partite dal punteggio basso che hanno visto trionfare indue occasioni su tre i padroni di casa.
Da cio` si puo` comunque evincere che il pitching stia funzionando, ed e` in effetti cosi`. Riassumendo, soprattuto per BABIP (media battuta con palla in gioco) la rotazione dei Rangers e` paragonabile proprio ai Phillies, o, per dirne una, agli Athletics. Queste performance hanno permesso di impilare vittorie quanto basta per stare al top della classifica, con una partita di vantaggio sugli Angels e mezza in piu` sui Mariners. Non possiamo dire quanto questo trend continuera` (Alexi Ogando sta giocando decisamente troppo bene per mantenere tale rendimento per tutta la stagione), quindi gli osservati speciali di queste due settimane saranno proprio i due outfielder rientranti. Di solito bastano loro a Texas per imporsi, quantomeno a livello divisionale.
In conclusione segnaliamo la tendenza del closer Neftali Feliz a cercare con molta piu` insistenza la sua fastball rispetto ai cambi di velocita`. I risultati sono buoni, visto che ha dato almeno tre salvezze fantastiche in questo periodo, ma continuando in questo modo dovrebbe perdere un po’ di controllo sulla fastball e l’abitudine a lanciare i cambi che, contro la maggior parte dei battitori, potrebbe creare problemi da qui in poi.
Los Angeles Angels
Avevamo lasciato gli Angels alla vigilia di un trittico niente male di serie contro rivali divisionali, tutte in trasferta. Le prime tre in Texas sono andate male, soprattutto offensivamente, contro una squadra che come abbiamo visto prima aveva qualche problema a battere gli Angels hanno raccimolato una sola vittoria grazie ad una valida di Maicer Izturis nel nono inning. Spostatisi a Oakland, nel deserto del Coliseum, hanno visto bene di farsi umiliare da Gio Gonzalez, che ha concesso una sola valida ai rivali, sigillando la vittoria dei suoi per 14 a 0, bis della vittoria maturata la sera prima. Da un deserto all’altro, quello del Safeco Field, la storia non e` cambiata. Nonostante le 12 valide concesse dagli avversari, gli Angels non sono riusciti a fare piu` che un punto cumulatico nei due incontri, conclusi con due L. Ricapitolando, una vittoria in queste sette partite. Male. Anche perche` ha portato LA ad avere un record pari all’interno della division (9-9), speciale classifica che invece dominava.
Come detto, Jered Weaver ha perso le ultime 4 decisioni, portando la sua ERA a 2.35, lontana anni luce dal 1.19 di poco tempo fa. Pur rimanendo il secondo della division, l’attacco degli Angels perde molte posizioni nella American League, risultando uno dei peggiori dell’ultimo periodo. Mentre l’inguine di Vernon Wells scricchiola, Mike Scioscia si ritrova con un lineup indebolito e con alcune certezze sul monte messe leggermente in discussione. Il momento degli Angels rappresenta abbastanza bene quello della American League West, che sta perdendo terreno rispetto alle altre (al momento una eventuale e ben lontana Wild Card e` a 3 partite di distanza).
Seattle Mariners
8 partite vinte nelle ultime dieci, un giro di rotazione perfetto, che sfida tutti i record, ed una nuova posizione in classifica. Seattle ha attraversato un periodo d’oro negli ultimi tempi. Per 7 partite consecutive, Seattle ha concesso solo 2 o meno punti, vincendo tutte tali partite tranne una, partite che hanno in comune il pazzesco rendimento dei partenti, in particolar modo Erik Bedard e Michel Pineda. Il primo ha concesso una sola ER nelle ultime tre partite, riguadagnando stima nei compagni e nei tifosi oltre che in se stesso, mentre il secondo ha la piu` alta media di velocita` della sua fastball e la miglior percentuale di strikeout rispetto ai turni battuta di tutta la MLB. Solitamente, Felix Hernandez migliora con il progredire della stagione, e se dovesse farlo pure quest’anno staremmo a parlare di una potenziale contender a livello divisionale.
Certo l’attacco, come vedremo anche per Oakland, e` sempre lo stesso. Justin Smoak, dopo un inizio incoraggiante, non trova piu` Home Run (2 in maggio) ed anche la sua media battuta e` in sensibile calo. La situazione infortuni vede David Aardsma aggravare il suo gomito e probabilmente lasciare al traballante (5.86 di ERA) Brandon League l’incombenza delle difficili salvezze. Insomma, Eric Wedge deve raccogliere cio` che gli viene dalla rotazione, e cercare di cavalcare il momento, mettendo fieno in cascina per quando presumibilmente nnon bastera` piu`.
Nell’introduzione abbiamo accennato ai problemi di Oakland provenienti da faccende interne. Cerchiamo di riassumere: a inizio stagione, come raccontato nella preview, il bullpen degli Athletics poteva contare su ben tre assi con capacita` da closer: Andrew Bailey, che ricorderete gia` Rookie of the Year ed uno dei migliori nella lega nel suo ruolo, Brian Fuentes, ex closer titolare di Colorado in un certo declino ma ancora affidabile, e Grant Balfour, piu` che altro un setup dalle buone statistiche e dal sicuro impatto sul ruolo. Avevamo evidenziato quanto questo potesse dare molte possibili scelte a Bob Geren, di certo contento di poter avere cosi` tanta varieta` dal settimo inning in su. Con Bailey infortunato, Fuentes fu insignito del ruolo di closer, prevedibilmente. Lo stesso Fuentes (1-7) e` stato al centro di un piccolo caso questa settimana, quando ha criticato il suo allenatore di schierarlo in situazioni instabili (piu` che altro di pareggio), che non gli si addicono, facendolo in pratica perdere tali partite. Anche se nelle ultime ore la situazione sembra placata, con le scuse del pitcher, cio` fa intuire quanto Oakland sia un ambiente in cui pochi veri acquisti si trovano bene, e cio` potrebbe farci ipotizzare che molti grandi nomi firmati nel passato dal management californiano (Jason Giambi ad esempio) abbiamo una scusante “ambientale” al mediocre rendimento. Intanto, Balfour diventa il nuovo closer, in attesa del ritorno ormai prossimo di Bailey.
Intanto, le 6 sconfitte consecutive della squadra (4 sono L di Fuentes) di settimana scorsa mostrano quanto debole sia l’attacco a fronte di una rotazione che e` ora davvero la migliore della intera MLB (2.64 di ERA e 16 HR concessi sono numeri alieni in confronto a tutte le altre franchigie MLB). Vedremo quanto l’infortunio di Tyson Ross, sostituto ideale di Dallas Braden, incidera` sul rendimento di un reparto che e` l’unico motore trainante di una squadra per il momento molto lontana da qualsiasi ambizione.
Scrive su playitusa dal 2007, dapprima per la sola redazione MLB, poi anche per quella NHL. Dal 2009 è coordinatore di questa ultima redazione, mentre ha dovuto abbandonare quella hockeystica poco dopo. Si occupa della American League West. La domenica si diverte a fare il giornalista sui campi di Lega Pro prima divisione e di serie B per un noto sito che si occupa dello sport che tiranneggia l’Italia. Non vi confesserà mai le sue fedi sportive, perchè se deve fare il bravo giornalista, lo fa fino in fondo!