Dopo molto tempo i Rangers perdono terreno e vengono scalazati dalla vetta della AL West, che ora appartiene agli Angels. Tenteremo di analizzare questa mini debacle dei campioni in carica, e vedere di quanto in realta` siano staccati dai capoclassifica, andando oltre la differenza di record. Gli Athletics stanno riscuotendo molto di quanto investito e possono dirsi facilmente in corsa per la testa, mentre i Mariners chiudono solitari senza molti motivi per sorridere ed il terzo peggiore record della American. Inoltre osserveremo anche i protagonisti che stanno animando questa competitiva division, che sembra addirittura piu` selettiva della temutissima AL East. Di sicuro e` stata per il momento piu` combattuta.
Los Angeles Angels
Grazie alle prestigiose vittorie con Tampa Bay e Cleveland, sudatissime in tutte le partite decise punto a punto, Los Angeles si trova con il miglior record ella division ed e` la prima squadra a staccarsi in modo netto dalla quota .500 che sembra invischiare le altre compagini. Se provassimo a chiedere quale sia il segreto del successo di questo inizio anno a Mike Scioscia, non ci sarebbe nessuna esitazione daparte del manager, tutti gli indizi porterebbero a Maicer Izturis. Il venezuelano interbase ha una delle migliori medie dell’MLB, e viene utilizzato sapientemente al terzo posto del lineup, spot occupato, specialmente in American League, di solito da slugger. Il fatto che a maggio egli debba ancora avere una partita con zero valida la dice abbastanza lunga su quanto sia importante per una squadra che grazie alla regolarita` dei suoi battitori ha dominato la AL West per anni prima della passata stagione, vissuta senza i servigi del soggetto appena descritto e senza Kendry Morales, che, purtroppo, ha lasciato la truppa anche in questa stagione. E` notizia fresca di ore quella che lo vede prestarsi all’ennesima operazione alla caviglia sinistra, stavolta per rimuovere del tessuto cicatriziale che gli fara` rivedere il campo la prossima offseason. Un duro colpo, a cui Mark Trumbo, insesperto rookie, dovra` per forza mettere una pezza nei prossimi mesi.
Questo accadimento non vedra` la media di squadra assottigliarsi, ed i biancorossi dovrebbero mantenersi in linea di galleggiamento anche senza il loro unico vero slugger. Bobby Abreu sta infatti migliorando la sua OBP, vitale per la squadra, e le 31 basi rubate di squadra testimoniano come l piano tattico classico di Scioscia stia procedendo per il meglio.
Sul monte, Jered Weaver e Dan Haren proseguono la loro corsa a braccetto nella classifica dell’ERA per i partenti della American, dove nei primi dieci posti troviamo 5 giocatori della divisione occidentale, anche se iniziano a perdere qualche partita e ad alzare questa speciale statistica, mentre nel bullpen Hisanori Takahashi sta deludendo soprattutto per quanto riguarda proprio l’ERA ferma sul 6.00.
In conclusione, la notizia del primato in classifica potrebbe davvero rivelarsi l’unica buona di questo periodo per gli Halos, ma non e` forse tutto cio` che conta?
Oakland Athletics
23 anni, statistiche impressionanti ed ora anche 6 vittorie a fronte di zero sconfitte. E` Trevor Cahill che sta trascinando Oakland in queste settimane iniziali di regular season, con lo stesso tipo di paragoni che avevamo sciorinato per Weaver due settimane fa che stanno a pennello anche al numero 1 in green and gold. E mentre il bullpen dei suoi continua a migliorare, la sua ERA scende a livelli ridicoli (1.73) fino a diventare la migliore della American League e la seconda di tutte le majors. Un protagonista vero, che sta sbocciando proprio quando i californiani tentano di elevare le loro aspirazioni a livello del talento dissenato nel loro roster.
Purtroppo le notizie non buone sono sempre in agguato, e nello specifico arrivano dall’infermeria e dall’attacco. La prima riporta l’infortunio alla spalla di Dallas Braden (sostituito da Tyson Ross in rotazione con buoni risultati) che probabilmente non vedra` il monte fino all’anno prossimo, destinato com’e` alla fredda sala operatoria del chirurgo. Si assottiglia cosi` la possibilita` di scelta di Bob Geren, e la profondita` del suo reparto piu` performante. Il secondo fa come sempre notare che la squadra e` nelle ultime posizioni di qualsiasi ranking offensivo. 27esima per punti segnati, 26esima per numeri di home run. Dietro Coco Crisp e Josh Willingham, che guidano senza eccellere le prestazioni al piatto, c’e` un desolante vuoto in cui cadono anche Hideki Matsui (.239 di media) e David DeJesus (.217) che dovevano guidare il team al salto di qualita` finale e non lo stanno facendo.
Se oltre al formidabile pitching team, che fa bella mostra della migliore ERA di squadra dell’MLB e puo` contare anche su un bullpen in crescita oltre a partenti fantastici, non ci sara` nient’altro, la rincorso agli Angels o a chi per essi sara` una inutile perdita di tempo.
Texas Rangers
Bene, i campioni sono scesi momentaneamente dal trono. Avvenimento che non definiremmo storico ma molto importante. Di cosa sia figlio e` difficile intuirlo, ed e` la somma di alcuni fattori piu` che il fallimento di uno o dell’altro giocatore. Di sicuro i primi due sono l’attacco ed il rendimento del bullpen, o meglio quanto tali reparti stiano soffrendo una flessione rispetto ad inizio stagione.
Delle ultime dieci partite i Rangers ne hanno perse 7 e cio` e` coinciso con l’infortunio di Nelson Cruz. Inoltre Texas non vince una serie, cosa che di solito incide molto sul morale, dallo sweep a Kansas City del 24 aprile. E proprio mentre trovano un nuovo asso in Mitch Moreland, slugger da .302 di media e gia` 5 HR in stagione, media e OBP del team scendono in picchiata, con Elvis Andrus che rimane inchiodato ad un .263 in media con il totale in carriera ma ben lontano da cio` che ci si aspettava e con Ian Kinsler che batte un .182 nel mese di maggio che rende tutto il reparto meno sicuro. Gli uomini di Ron Washington hanno perso in attacco alcuni passi, proprio dove non possono permetterselo, in posizioni del lineup che dividono le vittorie dalle sconfitte, inficiando un record che dopo i primi giorni di regular season poteva sembrare inattaccabile.
Inoltre, se pensiamo che il massacrato bullpen ha un solo grosso protagonista in Darren Oliver, che sta giocando in maniera divina in confronto al suo standard (2.40 di ERA contro il 4.60 in carriera in un numero di inning giocati alle stelle), il quadro si completa e spiega come i campioni della American siano in caduta libera nei Power Ranking. Menomale che sia Alexi Ogando che Adrian Beltre che Michael Young si confermano come le armi in piu`, totalizzando numeri non previsti in offseason, altrimenti il tonfo sarebbe totale.
Invece tutti, a partire dagli analisti texani, hanno fiducia in questa squadra. Vedremo quanto gli ultimi dodici mesi siano stati un solitario momento di gloria oppure una reale rappresentazione dalla forza di questo roster.
Seattle Mariners
La serie vinta contro Texas e` stata per Seattle una illusione. Infatti gli M’s sono riusciti a perdere 5 partite consecutive, con l’ultimo smacco dello sweep a causa degli Orioles completato ieri notte. Lo schedule e` ancora piu` impegnativa andando avanti, con sfide contro Angels e Indians e soprattutto con il lungo trasferimento verso San Diego per la prima miniserie di Interleague incastonata in un road trip difficile. Ma per Seattle si tratta solamente di avere buone notizie di tanto in tanto, come quelle riguardanti Erik Bedard, che finalmente dopo anni di nulla sta tornando ad essere continuo ed abbassare la sua ERA.
L’ex giocatore di Baltimore ha concesso 2 o meno punti agli avversari nelle ultime tre uscite, il rapporto tra strike e ball e` decente e potrebbe davvero confezionare buone statistiche entro la fine dell’anno. Intanto, Michael Pineda continua a giocare bene e mantenere la sue statistiche brillanti, nonostante a volte perda a causa dell’inesperienza, che sembra essere l’unico ostacolo sulla sua strada.
La situazione offensiva rimane sempre la stessa, con il secondo peggior attacco per fuoricampo della lega ed un solo giocatore (Ichiro) sopra quota .300 di media. Ma anche qui ci sono piccole notizie che fanno timidamente sorridere il management dello stato di Washington. Ad esempio, Chone Figgins ha alzato la media e sta rubando di conseguenza piu` basi: pur sempre lontano dall’eccellenza a cui era abituato nel pre-Seattle, l’ex Angels pare in grado di quantomeno contribuire alla causa, se non ritrovare la vena di un tempo. Mentre si annuvola il cielo sopra Milton Bradley che, finalmente senza problemi di salute, non e` comunque a offrire nulla di meglio di un pessimo .218/.313/.356 al piatto, convincendo il suo team a metterlo sul waiver wire. Cio` non significa che trovera` un’altra sistemazione, ma che probabilmente non lo vedremo piu` come titolare in nessuna squadra MLB. Triste ma, a questo punto, inevitabile.
Scrive su playitusa dal 2007, dapprima per la sola redazione MLB, poi anche per quella NHL. Dal 2009 è coordinatore di questa ultima redazione, mentre ha dovuto abbandonare quella hockeystica poco dopo. Si occupa della American League West. La domenica si diverte a fare il giornalista sui campi di Lega Pro prima divisione e di serie B per un noto sito che si occupa dello sport che tiranneggia l’Italia. Non vi confesserà mai le sue fedi sportive, perchè se deve fare il bravo giornalista, lo fa fino in fondo!