Dopo che per due anni consecutivi l’impresa non è riuscita ai Los Angeles Dodgers, toccherà agli storici rivali di San Francisco provare a bloccare la strada verso le World Series ai Philadelphia Phillies, alla ricerca di un fantastico tris.
Sarà soprattutto una sfida tra due dei pitching staff più dominanti dell’intera MLB, e se la grandezza di Philadelphia sembra limitata, si fa per dire, al terzetto delle meraviglie formato da Halladay-Hamels-Oswalt, il reparto degli avversari californiani vanta una profondità ed un talento probabilmente senza eguali in tutto il panorama del baseball a stelle e strisce.
Cincinnati Reds e Atlanta Braves ne hanno fatto le spese durante le Division Series: Tim Lincecum e Roy Halladay si sfideranno in gara-1 dopo aver piazzato due prove, all’esordio assoluto nella post-season, che rimarranno negli annali di questo sport. Il “Doc” è diventato solamente il secondo pitcher nella storia a lanciare un no-hitter durante i play-off, arrivando ad una BB dalla perfezione. Il giorno dopo è arrivata la risposta del lanciatore dei Giants, che ha schiantato il lineup di Atlanta dopo nove innings in cui ha concesso appena due valide e 1 walk, mandando K ben 14 hitters avversari.
Lineup e bullpen sembrano favorire Phillies e Giants rispettivamente, ma la personale sensazione è che sarà il monte ha decidere la serie in un senso o nell’altro, anche se il divario in attacco appare leggermente troppo ampio in favore della squadra della Pennsylvania per non indicare quest’ultima come favorita per l’accesso all’atto finale di questo 2010.
ROTAZIONI
Giants
I primi due posti sono, ovviamente, occupati dalla coppia Lincecum-Cain, autentico spauracchio per qualunque lineup della NL: il due volte CY-Young winner in carica ha disputato quella che è stata la sua peggior stagione in carriera, ad esclusione dell’anno da rookie.
Nonostante questo, il suo rendimento è stato complessivamente ad altissimo livello, e arriva come detto da una performance stellare nel primo match delle DS; situazione analoga per il compagno Matt Cain, che dopo una regular season all’insegna della continuità di rendimento, è stato protagonista di una prova positiva nel secondo match contro i Braves.
Sarà però il mancino Jonathan Sanchez il partente della seconda sfida: la chiave del successo per lui, sarà limitare al minimo le BB, un problema che lo ha limitato qualche volta durante l’anno, ma che non gli ha impedito di lanciare oltre cinque innings senza concedere valide in gara-3 della NLDS.
Completa il reparto l’altro LHP Madison Bumgarner, rookie dall’ottimo potenziale e capace di vincere la decisiva quarta partita che è valsa l’approdo in queste Championship Series. La sfida contro un lineup pericoloso come quello dei Phillies rappresenta un banco di prova di valore assoluto e sarà interessante vedere come si comporterà il giovane mancino.
Phillies
Pensare di battere, magari più di una volta, uno tra Halladay, Hamels e Oswalt appare un’impresa titanica per qualunque squadra, a maggior ragione per un team “leggero” in attacco come i Giants: l’ex-Astros appare il meno quotato dei tre, soprattutto dopo una prova opaca contro Cincinnati in gara-2 del turno precedente.
Roy Halladay, dal canto suo, ha continuare anche nei play-off a fare ciò che gli è riuscito meglio in questo 2010: dominare per quasi tutta la durata di un match. Il suo no-hitter è già consegnato ai libri di storia, ma paradossalmente anche uno shutout nel primo appuntamento della serie potrebbe non bastare, visto l’avversario che si troverà di fronte.
Cole Hamels assomiglia sempre di più a quello ammirato due stagione fa, quando guidò la squadra alla conquista dell’anello dopo quasi trent’anni: gara-3 contro i Reds non lascia intravedere niente di buono per gli hitters di San Francisco, ma anche in questo caso il pericolo maggiore arriva dall’avversario, quel Jonathan Sanchez che sulla carta appare in grado di tenergli testa per buona parte del match.
Come eventuale quarto partente troverà spazio Joe Blanton, pitcher solido e abituato a vivere nell’ombra dei compagni più forti di lui: mai come quest’anno il suo ruolo sembra così marginale paragonato ai fenomeni con cui si troverà a dividere la pedana del monte.
BULLPEN
Giants
Il punto fermo è ovviamente l’ottimo closer Brian Wilson, omonimo del leader dei Beach Boys: il suo bilancio per il 2010 parla di ben 48 saves su 53 opportunità e la sua presenza sul monte è una garanzia per i tifosi.
Un po’ meno delineato il compito che spetterà agli altri rilievi, un gruppo solido e composto di ottimi elementi ma in cui spicca l’assenza di un vero uomo chiave: Sergio Romo e Santiago Casilla sono i due giocatori più importanti che si divideranno, idealmente, settimo e ottavo inning. Casilla è reduce da una stagione positiva da 55.1 IP e 3.15 FIP ma deve limitare le walks per essere efficace; Romo, invece vanta numeri migliori (2.95 FIP), grazie ad una spider quasi intoccabile, ma ha lasciato qualche perplessità nella serie contro Atlanta.
L’ex-Red Sox Javier Lopez avrà il compito di affrontare i pericolosi mancini del lineup di Philadelphia, in particolare i vari Utley, Howard e Ibanez: da quando è sbarcato nella Baia il suo rendimento è stato eccellente (1.71 FIP con 2 BB in 19 IP) e, visti i pochi LHP a disposizione, i Giants avranno bisogno che il trend continui anche ad ottobre.
Phillies
Per i Phillies invece non ci sono molte carte da giocare: per fortuna, il closer Brad Lidge sembra essere riuscito a far dimenticare l’orribile 2009 ed è tornato ad essere molto affidabile, pur senza raggiungere le vette dello straordinario 2008.
Prima di lui, è stato Madson ad emergere come miglior rilievo della squadra e per entrambi la seconda fase della regular season è stata migliore della prima, anche se “per colpa” delle prove dei partenti il loro ruolo è stato decisamente marginale contro Cincinnati.
Si tratta, in effetti, di un reparto fin troppo riposato, in cui Manuel avrà a disposizione due destri di buon livello come Contreras e Durbin e altrettanti mancini sui cui gravano, invece, un po’ di dubbi: Bastardo e Romero. Il reparto si candida a possibile spettatore nono pagante nella serie se il trend delle Division Series dovesse ripetersi: sono sicuro che tutti i tifosi della squadra si augurano che sia così.
LINEUP
Giants
Ad aprire il lineup della squadra di Bruce Bochy, troviamo Andres Torres, autentica sorpresa di questo 2010 nella Baia: non disciplinato come ci si potrebbe aspettare da un buon lead-off, compensa con una buona potenza (16 HR in stagione) e un’eccellente difesa all’esterno centro (l’UZR lo premia con il primo posto tra gli esterni in NL). Il tutto si traduce in un insospettabile secondo posto come WAR tra gli outfielders della National League.
Al secondo spot, spunta Freddy Sanchez, buon giocatore il cui contributo principale, però, si limita ad una buona media battuta e poco altro: un mini slump rischia di annullarne completamente il valore in campo.
Nelle due posizioni più importanti nell’ordine di battuta, ecco i due migliori giocatori della squadra: Aubrey Huff ha disputato una stagione tanto positiva quanto impronosticabile alla vigilia (.290 AVG e 26 HR) e garantisce una produzione offensiva di grande spessore.
Sul giovane candidato RoY è stato scritto e detto moltissimo, come in fondo è giusto che sia dopo una regular season stellare: qualche dubbio sulla sua disciplina al piatto, ma 18 fuoricampo e un’OPS di .862 non ammettono repliche.
Pat Burrell dovrebbe occupare lo spot n° 5 e il suo contributo di walks e HR (18 su 20 stagionali in maglia Giants) compenserà come al solito ai tanti SO subiti; alle sue spalle un giocatore molto simile come caratteristiche, lo SS Juan Uribe, giocatore che garantisce tanta potenza (24 HR) per il ruolo. Da rivedere, però, la pazienza al box di battuta e la difesa.
Come settimo ed ottavo nel lineup si alterneranno, verosimilmente, Cody Ross e Pablo Sandoval: il contributo dell’esterno ex-Marlins si concretizza quasi esclusivamente in termini di potenza e braccio di tiro. La disciplina al piatto rimane una sconosciuta.
Il massiccio terza-base ha vissuto un’annata difficile dopo un ottimo 2009, fino a perdere il posto in favore di Mike Fontenot per le gare finali contro i Braves: un suo ritorno alla forma dello scorso campionato potrebbe rendere più equilibrato l’esito della serie.
Phillies
Lineup classico per Philadelphia: aprono gli interni di sinistra Rollins e Polanco, che garantiscono discreta potenza non sempre accompagnata da una grande pazienza al piatto. La serie contro Cincinnati li ha visti rendere a sprazzi, anche se dopo tre partite il giudizio lascia un po’ il tempo che trova.
Al #3 confermato Chase Utley: il suo rendimento è sempre una garanzia e portarlo a battere senza uomini in base potrebbe essere una delle chiavi della serie. Ottima prova contro i Reds, in cui ha registrato l’unico fuoricampo battuto dai campioni della National League in carica.
A seguire Ryan Howard: reduce da una stagione un po’ opaca per i suoi standard, ha chiuso il primo turno senza XBH e con 5 SO in 11 AB. Una lunga serie di match-up contro Lopez e gli altri mancini dei Giants appare inevitabile.
A rompere la serie di mancini, troviamo l’ex-Dodgers Jayson Werth che come spesso gli è capitato avrà il compito di punire le eventuali IBB concesse ai due compagni che lo precedono. Superficialmente non sembra in un grande stato di forma, ma come sempre sarà il campo ad emettere il verdetto finale.
Gli altri due esterni Raul Ibanez e Shane Victorino si divideranno gli spot 6 e 7 del lineup: possono vantare una discreta propensione al fuoricampo, ma le somiglianza finiscono qui. Il contributo del piccolo hawaiano, infatti, si allarga fino alla difesa e al baserunning, due caratteristiche che ne fanno uno dei giocatori chiave per Charlie Manuel.
Il loro rendimento nel turno precedente è stato sostanzialmente identico, anche se l’apporto in termini di RBI fa pendere la bilancia in favore dell’esterno centro, che in caso di necessità potrebbe risalire anche fino al n. 2 del lineup come lo scorso anno.
Dietro il piatto, e ottavo nell’ordine di battuta, il solito Carlos Ruiz, giocatore poco appariscente ma decisamente importante nell’economia dell’attacco di Philadelphia grazie all’ottima disciplina al piatto, che gli è valsa già 3 walks contro i Reds al primo turno.
PANCHINE
Giants
Eli Whiteside (back-up catcher) aggiunge poco o nulla alla squadra e, quasi sicuramente non sarà mai mandato in campo; soluzioni interessanti tra gli esterni con Aaron Rowand e Nate Schierholtz, mentre Sandoval punta, come detto, a scalzare Fontenot dal cuscino di terza base.
Edgar Renteria e Travis Ishikawa faranno rifiatare gli interni, ma il loro apporto non sembra poter essere decisivo.
Phillies
Mike Sweeney e Wilson Valdez saranno i ricambi tra gli interni, ma la loro presenza in campo dovrebbe essere parecchio limitata, sia in sostituzione di un compagno, sia come PH, vista l’eccezionale durabilità dei partenti del team.
La situazione cambia spostandoci tra gli esterni: Ben Francisco, pur non spostando gli equilibri in attacco, potrebbe vedere il campo piuttosto frequentemente come rimpiazzo difensivo di Ibanez in caso di partita incerta. Domonic Brown, invece, potrebbe fare la differenza con il suo talento cristallino in attacco.
Ragioniere, classe 1983, ho iniziato a scrivere per la redazione MLB di PlayItUsa nel 2009: tifo Atlanta Braves, adoro Oasis e Pearl Jam, oltre naturalmente al prosecco.