Avevamo lasciato i Giants in vantaggio 2-1, in una serie molto equilibrata e dai punteggi bassi.
Ambiente perfetto per i Giants che si trovano a loro agio in questo tipo di partite; il trend è continuato, offrendoci match che sono rimasti vivi sino all’ultima at bat con adrenalina a fiumi e altalene di punteggio spettacolari.
Alla fine hanno prevalso i Giants in sei partite, dimostrandosi più in palla dei Phillies, la cui povertà offensiva ha causato una sconfitta che i pronostici della vigilia sembravano non contemplare.
S.Francisco ha trovato, volta per volta, gli eroi giusti al momento giusto e citiamo solo Ross ed Uribe ma potremmo trovare altri protagonisti che hanno fatto giocate decisive.
A Philadelphia sono mancati gli eroi, quelli che mettono la valida che serve a girare un match: prendiamo come esempio Howard che ha battuto pure meglio dei suoi compagni ma ha chiuso la serie con zero RBI.
Gara 4 si presenta come l’unica gara che sarà lanciata da pitcher “umani”, ovvero il rookie Bumgarner per i Giants e Blanton per Phila, fermo addirittura da 16 giorni.
La ruggine si manifesta immediatamente sui lanci di Blanton: Freddy Sanchez mette un singolo ma si ritrova in terza grazie a due wild pitches e segna sulla prima valida (alla fine saranno 4 su 5 at bats) del redivivo Posey.
Nel terzo, il giovane catcher dei Giants si ripete con un doppio che spedisce a casa base Huff, un altro che è rifiorito non appena i mostri sacri di Phila sono spariti dal monte di lancio.
Nel frattempo, Bumgarner veleggia in piena tranquillità per quattro innings ma nel quinto perde la bussola ed i Phillies ne approfittano per dare una scossa al match.
Apre Francisco (in campo per Ibanez) con un singolo, imitato da Ruiz; i due avanzano in seconda e terza sul bunt di Blanton.
Victorino mette un altro singolo che fa segnare un solo punto perché Ruiz viene fulminato da una splendida assistenza a casa base di Rowand. Punto risparmiato e secondo out.
La quarta valida consecutiva (Utley) mette fine alla partita di Bumgarner e chiama alla ribalta Casilla che non risolve i guai dei Giants: un doppio di Polanco mette in tabella altri due punti per Philadelphia che passa sul 3-2.
Casilla non riesce a chiudere l’inning: la base intenzionale ad Howard viene fatta seguire da un hit by pitch su Werth che riempie le basi, ragion per cui uno sciagurato wild pitch vale il 4-2 per Phila, prima che Rollins vada finalmente (per i Giants, ovviamente) strikeout.
Inerzia totalmente rovesciata ma i Giants non se ne curano troppo: già nella parte bassa del quinto accorciano le distanze con Huff che porta a casa Torres e fa sedere definitivamente anche Blanton e nel sesto ritornano ad impugnare le redini del match.
C’è Durbin per Phila a lanciare ed i Giants effettuano il sorpasso prima ancora che il rilievo riesca ad effettuare il primo out: walk per Burrell, doppio di Ross, doppio di Sandoval che pulisce le basi e mette 2 RBI per il 5-4.
Il panda rientrava nel lineup per la prima volta in postseason, ennesima mossa azzeccata da Bochy che sembra non sbagliare un colpo.
Dopo aver fatto la frittata, Durbin riesce a chiudere l’inning ma Phila rischia ancora nel settimo dove Madson deve rimediare ad un doppio di Posey subito da Bastardo ed a un errore difensivo di Rollins che riempie le basi; il set up di Phila induce Sandoval al doppio gioco e zittisce il rumorosissimo pubblico di S.Francisco.
Ancora di più cala il silenzio nell’ottavo quando due doppi consecutivi di Howard e Werth, equamente divisi tra Lopez e Romo, pareggiano di nuovo il match prima che il barbuto rilievo dei Giants si scuota e chiuda l’inning con tre eliminazioni filate.
Forse qua Manuel poteva giocarsela meglio: con Werth in seconda e zero out, non era peccato chiamare il bunt a Rollins in piena ottica small ball e cercare il punto del vantaggio con una volata di sacrificio o addirittura una groundout.
Il punto del vantaggio avrebbe dato via libera a Lidge nel nono ed invece, con il punteggio in parità, si alza nientepopodimeno che Oswalt: lo starter si offre volontariamente di lanciare in rilievo ma l’onorevolissimo gesto non produce l’effetto sperato: dopo che Wilson non aveva concesso nulla nella parte alta del nono, grazie anche ad una difesona del neo entrato Uribe, Oswalt mette out Sanchez ma tiene troppo alta una changeup ad Huff che batte un singolo.
Un altro singolo di Posey manda in terza Huff ed Uribe trova il modo di alzare una sac fly in esterno sinistro che lo consacra eroe di giornata, sigillando la walk off win per l’esultanza sfrenata di giocatori e tifosi dei Giants.
E’ stata la partita più divertente della serie, anche se sicuramente la peggio lanciata; i Giants segnano più di 4 punti ed è un evento (ultima volta, quasi un mese fa), festeggiando un 3-1 nella serie che significa World Series ad un passo.
Phila è con le spalle al muro e deve sperare che la triade Halladay/Oswalt/Hamels faccia il miracolo di sweeppare le ultime tre partite in fila.
Il trio Giants però ha dimostrato di non scherzare affatto e non sembra disposto a regali di sorta.
Per di più, anche gara 5 inizia male per i Phillies: Halladay manda gratis in base il lead off Torres, di nuovo titolare ai danni del pur positivo Rowand, e subisce il singolo di Freddy Sanchez che porta Torres in terza.
Il buon Doc se la caverebbe pure senza danni se non fosse per una brutta difesa di Utley che maltratta una facile grounder di Posey, consentendo ai Giants di segnare il primo punto del match.
Come se non bastasse, Halladay accusa un dolore all’inguine nel secondo inning, problema che limiterà successivamente soprattutto la sinker dell’asso dei Phillies.
Lincecum invece sembra in controllo totale, per lo meno fino al terzo inning quando subisce la prima valida del match a cura di Ibanez, anch’egli al rientro dopo l’esperimento Francisco.
Lincecum successivamente colpisce Ruiz e si ritrova con uomini in prima e seconda base.
Halladay va a battere e mette giù un brutto bunt che si ferma davanti al piatto di casa base e Posey prontamente lancia in terza ma Sandoval non copre bene la base e riesce solo ad eliminare Halladay in prima: i corridori avanzano in seconda e terza.
Arriva a battere Victorino ed ancora la difesa dei Giants fa acqua: Huff si lascia sfuggire una veloce linea su cui era piazzato benissimo, entrano i due punti e Victorino arriva in seconda da cui poi raggiunge casa base grazie al singolo di Polanco.
Il black out di Lincecum, ancorché scarsamente assistito dalla sua difesa, dura ancora una at bat (singolo di Utley); un k ad Howard ed una flyout per Werth chiudono l’inning che però alla fine risulterà essere quello decisivo.
La reazione dei Giants si concretizza nel quarto inning, quando due doppi back to back di Burrell e Ross portano lo score sul 3-2 ma rimane infruttuosa nel quinto e nel sesto, nonostante i Giants portino uomini in scoring position: Halladay riesce a disinnescare i pericoli (con tutti i ringraziamenti del caso a Werth che fa una splendida assistenza in terza dall’esterno destro) e chiude la sua partita con all’attivo 6 IP con 6 valide concesse, 2 BB e 5 SO in una quality start che gli vale la sua seconda W in postseason.
Lincecum invece lancia anche il settimo, unico inning in cui subisce una valida ad eccezione del terzo; è un singolo di Rollins che poi ruba due basi ma viene bruciato in terza da un double play battuto dal PH Gload.
Lincecum chiude con 7 IP, 4 hits, 1 BB e 7 SO e si conferma assolutamente a suo agio nell’atmosfera calda dei playoff, anche se deve incassare una bruciante sconfitta.
Con la palla in mano ai bullpen e la partita in bilico, si attende il colpo dei Giants ma i rilievi di Phila fanno uno splendido lavoro e lasciano a bocca asciutta il lineup dei Giants: Contreras e Romero chiudono il settimo concedendo solo un singolo a Torres.
Madson addirittura mette 3 K in fila contro il cuore del lineup arancionero (Posey, Burrell, Ross), apparecchiando la tavola per Lidge che chiude senza alcun problema il match, agevolato psicologicamente dal fatto che Werth piazza un fuoricampo nella parte alta del nono che vale come preziosissimo insurance run.
Si arriva dunque a gara 6.
I Phillies partono sparati, approfittando di un Sanchez non all’altezza dell’importanza del match: una walk ed un wild pitch mandano Polanco in seconda, base dalla quale segna il primo punto sul doppio di Utley.
Un singolo di Howard ed una sac fly di Werth portano lo score sul 2-0, infiammando il Citizens.
L’entusiasmo dura poco, però: nel terzo inning, Oswalt subisce due singoli in fila, uno dal collega Sanchez e l’altro da Torres. I corridori avanzano sul bunt di Freddy Sanchez e segnano un punto sul singolo di Huff, con Torres eliminato al piatto da una assistenza di Victorino.
La splendida difesa dell’esterno centro viene però vanificata dal sanguinoso errore di Polanco che consente ad Huff di segnare il punto del pari.
Il terzo inning segna anche la precoce fine del match di Sanchez; il lanciatore dei Giants manda in base gratis Polanco e colpisce in piena schiena Utley, innescando un parapiglia che coinvolge ambedue le panchine.
Bochy preferisce togliere Sanchez per far posto ad Affeldt che risponde benissimo eliminando sei battitori in fila: il match adesso è nelle mani dei rilievi di S.Francisco, aiutati anche dai membri della rotazione.
Tocca poi a Bumgarner mangiare due inning: nel quinto i Phillies riempiono le basi infruttuosamente, così come nel sesto non riescono a trasformare in punto l’uomo portato in terza base.
Con un po’ di brividi, i Giants tengono il passo di Oswalt che lancia 6 inning ed esce per Madson.
Dopo un settimo inning senza emozioni, la partita arriva al momento decisivo: Madson fa due out veloci ma subisce il fuoricampo decisivo da Uribe, già eroe di giornata in gara 4 che si conferma “Mr Clutch” senza ombra di dubbio.
Per difendere il vantaggio, Bochy manda addirittura Lincecum in rilievo ma la mossa gli si ritorce contro: dopo un out, l’asso dei Giants subisce due singoli di Victorino ed Ibanez, costringendo il manager a chiedere al closer Wilson una salvezza extra lunga di 5 out.
Il closer risponde presente, inducendo un doppio gioco che chiude l’ottavo ma non sarà così facile ottenere i tre out del nono; infatti due walks complicano un po’ la vita a Wilson che si ritrova nel box Howard con prima e seconda occupate e due out in tabella.
Tensione a mille ma la sfida la vince Wilson che lascia di sale Howard e lo mette K al settimo lancio, con lo slugger che guarda solamente la slider che pizzica l’angolo basso esterno della zona di strike sul conto pieno.
E’ finita e l’esultanza dei Giants può trovare pieno e meritato sfogo sul campo e nella clubhouse a base di birra e champagne, con Cody Ross eletto MVP delle NLCS.
I Giants andranno per la diciottesima volta alle WS a contendere alle matricole di Texas il titolo in una serie che si preannuncia molto bella, con il super attacco dei texani che proverà a scardinare l’impenetrabile muro dei lanciatori Giants.
Buon divertimento a tutti.
e pensare che Ross (come ha fatto notare renè nel forum) è arrivato per caso e altrettanto per caso ha disputato i PO.
…e che da non tendered candidate ai Marlins prima, a riserva della riserva nell’outfield Giants in RS e di nuovo assolutamente non tendered candidate prima dei playoff adesso è l’eroe assoluto e pedina fondamentale per il futuro…..
ma in fondo il baseball è stupendo anche per questi aneddoti che rimarranno poi nella storia, specie se i Giants vinceranno le WS.