Jaime Moreno, attaccante di razza

Con l’annuncio ufficiale divulgato il 12 Agosto 2010 se ne va uno dei giocatori simbolo della MLS fin dai tempi della nascita e del futuro incerto, nonchè bandiera dei Washington Dc United, vale a dire il boliviano Jaime Moreno, attaccante di razza ed ex nazionale boliviano che proprio negli Usa durante la Coppa del Mondo Usa ’94 si mise in mostra agli occhi del mondo nonostante la sua nazionale non fosse certo tra le pretendenti al titolo.

A dire il vero la sua prima partita giocata negli Usa fu un’amichevole disputatasi a Miami per il quadrangolare nominato Joe Robbie Cup, uno dei tanti avvenimenti creati ad hoc dallo staff della U.S.S.F. per far decollare il soccer negli Usa sia in vista dei mondiali americani oramai alle porte sia per la creazione di quella lega dove, ironia della sorte, Moreno avrebbe conosciuto fama ed onori.

Per la cronaca il primo goal della partita, quello del vantaggio boliviano fu segnato proprio da lui allo scadere, mentre il pareggio Usa fu siglato da Cobi Jones, un altro che di lì a poco avrebbe fatto la storia, al 78’.  Jaime Moreno Morales, questo il suo nome per esteso, è stato presente in tutti i momenti più importanti della storia del club, ma ora a 36 anni ed in un momento così difficile come non mai nella storia del team, rendendosi conto che il tempo passa anche per lui ha preferito uscire ora dalla porta principale piuttosto che l’anno prossimo o massimo tra un paio d’anni dalla porta di servizio, magari venduto ad una squadra di seconda divisione.

Il campione Boliviano nasce a Santa Cruz de la Sierra il 19 Gennaio 1974, e dopo una carriera giovanile nella  Tahuichi Academy, prestigiosa scuola calcio considerata tra le migliori del mondo, e qualche anno di militanza nel Blooming, club calcistico boliviano, viene acquistato nel 1993 dai colombiani dell’Indipendiente Santa Fe,  uno dei club più importanti di Bogotà, ma la sua esperienza colombiana sarà un magro bottino di cinque presenze e nessuna marcatura.

Nonostante il fallimento della sua avventura colombiana, dopo i mondiali americani gli inglesi del Middlesborough decidono di puntare su di lui, e Jaime Moreno esordisce nella partita di inaugurazione del nuovo Riverside Stadium, complesso sportivo che sostituisce lo stadio dove l’Italia durante la Coppa del Mondo 1966 venne umiliata ed eliminata dalla Corea del Nord di Pak-doo-ik,  ma questa è un’altra storia.

Nonostante i due anni spesi in Inghilterra e venti presenze accumulate spesso a partita in corso in sostituzione di altri (non dimentichiamoci che specie nella seconda annata inglese aveva davanti gente come Fabrizio Ravanelli, che divenne proprio nel 1996 capocannoniere di lega) riesce a segnare un solo goal in campionato ed uno nello storico Torneo Anglo-Italiano contro il Cesena.

Al  termine della stagione 1995/96, nonostante i sostanziosi investimenti della società e giocatori come il sopraccitato Ravanelli e i brasiliani Emerson e Juninho, il Middlesborough retrocede in seconda divisione, così dopo due anni infruttuosi l’attaccante boliviano viene messo alla porta e acquistato dalla appena costituitasi MLS che lo alloca nella capitale a campionato in corso.

Nonostante non compaia nella classifica cannonieri di quell’annata il suo apporto per la conquista del primo titolo MLS in assoluto è determinante, e nel primo anno di vita della lega Washington conquista il cosiddetto “double” facendo sua anche la Us Open Cup, sconfiggendo prima in semifinale i Dallas Burn con doppietta di Jaime Moreno a segno al 12’ ed all’ 82, e poi il 27 Ottobre 1996 strapazzando in finale i Rochester Rhinos appena tre giorni dopo per 3-0, con goal del boliviano all’ 89’. ma la sua esplosione avviene l’anno successivo quando grazie ai suoi 16 goal grazie ai quali è capocannoniere di lega e viene convocato nella selezione Best XI della MLS, mentre il 26 Ottobre 1997 aiuta Washington a vincere il suo secondo titolo consecutivo a spese dei Colorado Rapids di fronte ai 57431 tifosi festanti accorsi all’RFK Stadium sotto una pioggia torrenziale.

Proprio Moreno apre le danze al 37’ sbloccando il risultato a favore dei capitolini, mentre Tony Sanneh raddoppia al 68’, e a nulla serve il goal di Colorado segnato da Adrian Paz al 75’. Oltre alla seconda vittoria consecutiva Jaime Moreno può fregiarsi del titolo di MVP della finale.

Il double questa volta non riesce perché dopo aver raggiunto un’altra volta la finale, Washington soccombe ai calci di rigore al Kuntz Stadium di Indianapolis contro Dallas che in virtù del 5-3 finale si porta a casa il trofeo.

E’ comunque un annus mirabilis sia per Moreno che per Washington. Al termine del campionato l’attaccante oramai stella dei Dc United torna per un breve tempo in prestito nel Middelsborough che sta lottando per tornare nella premiership. Moreno scende in campo cinque volte e mette a segno una rete contro lo Stoke City.

Nel 1998 Washington arriva ancora una volta in finale ma stavolta è l’expansion team dei Chicago Fire ad avere ragione dei capitolini per 2-0. Jaime Moreno eguaglia il record dell’anno precedente con 16 centri a suo favore e la squadra comunque si aggiudica un “double” a livello internazionale, trionfando sia  in Concacaf Champions’ Cup aggiudicandosi il trofeo battendo di misura i messicani del Club Toluca tra le mura amiche dell’RFK Stadium il 16 Agosto 1998 grazie ad una rete al 41’ del primo tempo ad opera di Eddie Pope .

Il bis a livello internazionale Washington lo fa sconfiggendo i brasiliani del Vasco de Gama durante l’ultima edizione della Interamerican Cup, una sorta di supercoppa tra la vincente della Concacaf Champions’ Cup e la squadra vinctrice della Copa Libertadores.

L’andata vede Washington soccombere di misura tra le mura amiche il 14 Novembre 1998 grazie ad una rete del brasiliano Felipe al 69’ che gela i 25000 presenti all’RFK Stadium, ma causa anche forte disinteresse dei brasiliani,  la gara di ritorno viene disputata il 5 Dicembre in quel di Fort Lauderdale nello storico Lockhart Stadium, già casa degli storici Fort Lauderdale Strikers ed al tempo utilizzato dagli sfortunati Miami Fusion.

Dinnanzi ad appena 7283 increduli spettatori la compagine della capitale ribalta il verdetto grazie ad un goal di Tony Sanneh al 34’ del primo tempo, mentre il sigillo del raddoppio viene suggellato da Eddie Pope al 77’. Jaime Moreno pur non segnando scende in campo in entrambe le partite della competizione, ed aggiunge così un’altra tacca al suo già ricco palmares. Con la fine del 1998 termina anche la gestione tecnica di Bruce Arena che viene sostituito dall’olandese Thomas Rongen.

La stagione 1999 vede l’attaccante boliviano sottotono per via di alcuni problemi fisici ma a fine campionato riesce comunque a totalizzare 10 centri e 13 assist, e ancora una volta la squadra della capitale sia aggiudica la MLS Cup il 21 Novembre 1999 a Foxboro davanti a 45000 spettatori  a spese dei Los Angeles Galaxy con marcatura di Jaime Moreno su grossolano errore difensivo di Paul Caligiuri ad aprire le danze, mentre il raddoppio sarà di Ben Olsen, divenuto nel suo ultimo anno di calcio giocato suo allenatore, nominato MVP della finale.

Oltre alla MLS Cup Jaime Moreno aggiunge la soddisfazione personale di essere ancora una volta convocato nella formazione Best XI della MLS. Il primo campionato disputatosi nel nuovo millennio vede Washington DC sprofondare sul basamento della Eastern Division, e i 12 goal e 7 assist di Moreno rappresentano l’unica nota positiva dell’annata infausta.

Il 2001 è anche peggiore con Washington ancora ultima e Jaime Moreno fuori per buona parte della stagione per problemi fisici. La stagione in realtà fu un passo dall’essere salvata grazie alla Concacaf Giants Cup, competizione inventata dalla federazione nordamericana e caraibica con partecipazione ad inviti su base dell’affluenza del pubblico, invero disputata soltanto quell’anno. I sodalizi a stelle e strisce che vi partecipano sono Washigton e i Columbus Crew, i quali però non vanno oltre i quarti di finale, mentre i capitolini nel primo turno hanno gioco facile in trasferta contro i modesti giamaicani dell’Arnett Gardens per 3 reti a 0, mentre tra le mura casalinghe Washington si guadagna la semifinale grazie ad un tranquillo 2-1.

La semifinale viene disputata in gara unica a Los Angeles contro i guatemaltechi del CSD Comunicaciones il 3 Agosto 2001 e la gara comincia in salita per gli americani che al 22’ del primo tempo vengono infilzati da un goal di Andrés Rivera, ma quattro minuti dopo sarà Jaime Moreno,  a rimettere in gioco le sorti di Washignton, ma il goal vittoria che lascia ben sperare agli americani avviene ad un minuto dalla fine ad opera dell’italo-americano Mark Lisi.

La finale, pianificata per il 5 Agosto, viene disputata ancora una volta nella città degli angeli di fronte ad appena 3000 spettatori, e forse è stato questo il motivo per cui la competizione non è più stata organizzata…..per la cronaca saranno i messicani del Club America a portarsi a casa il trofeo lasciando gli americani a bocca asciutta grazie alle marcature di Jesus Mendoza al 52’ e Octavio Valdez al 70’, con grande amarezza per una stagione che poteva essere salvata da questo trofeo e che invece finisce un’altra volta “a coda di pesce”.

L’annata 2002  vedrà ancora una volta i capitolini ultimi nella propria divisione e Jaime Moreno ancora attanagliato da problemi fisici che gli faranno saltare gran parte del campionato,  al termine del quale viene venduto ai New York
Metrostars
, ma anche lì non riesce a recuperare la forma e per questa ragione l’ex stella di Washington scende in campo solo undici volte mettendo a segno appena due reti, una delle quali contro la sua ex squadra.

Al termine del camponato il boliviano viene rispedito al mittente e il 2004 diventa l’anno della rinascita sia personale che della squadra della capitale, che dopo anni di squallore e di magre figure torna finalmente agli antichi splendori, anche grazie alla nuova gestione tecnica del polacco Peter Nowak che sostituisce l’inglese Ray Hudson che viene sollevato dall’incarico dopo due annate a dir poco fallimentari.

Moreno mette a segno solo 7 reti ma i suoi 14 assist fanno di lui il giocatore più prolifico in fatto di palle goal, e grazie alle suoi lampi di classe, oltre ai guizzi del figlio d’arte Alecko Eskandarian, 10 centri e 2 assist per lui, le ottime prestazioni in difesa del portiere Nick Rimando, in cima alla classifica degli estremi difensori e del difensore Ryan Nelson convocato successivamente nella formazione Pepsi Best 11, nonché del giovanissimo enfant prodige Freddy Adu e del neo acquisto argentino Christian Gomez, Washington chiude la regular season al secondo posto nella Eastern Division con 42 punti, e durante i play-off si sbarazza dei New York Metrostars vincendo sia all’RFK Stadium che a Meadowlands per 2-0, avanzando così verso le semifinali di conference dove 3 reti segnate rispettivamente da Moreno ed Eskandarian non riescono a contenere i New England Revolution che rispondono colpo su colpo con marcature di Steve Ralston, Pat Noonan e Taylor Twellman, e nemmeno i supplementari sbloccano questa situazione di estremo equilibrio, rendendo così necessari i calci di rigore dove i capitolini la spuntano per 4-3.

La finale si svolge il 14 Novembre 2004 all’Home Depot Center di Los Angeles, casa dei Galaxy, dove 25797 spettatori assistono ad uno dei match più avvincenti della storia della MLS Cup tra due finaliste agguerritissime, con Jose Burciaga che porta in vantaggio al 5’ i Kansas City Wizard grazie ad un gran tiro da lontano.

Al 19’ è Washington ad andare in goal grazie ad un gran tiro al limite dell’area di Alecko Eskandarian che riapre la posta in gioco, e sempre lui sarà colui che porta in vantaggio i capitolini grazie ad un rimpallo su respinta del difensore Alex Zotinca finisce sulla sua mano, ma una svista arbitrale fa che l’oriundo iraniano possa avanzare palla al piede fino all’area di rigore e portare in vantaggio la propria squadra con un altro tiro dal limite dell’area al 23’.

La terza rete di Washington èmessa  un’autorete dello sfortunatissimo Alex Zotinca che devia nella sua porta un cross di Ernie Stewart appena tre minuti più tardi. Sembra tutto finito ma durante il secondo tempo Kansas City conduce gran parte della partita nell’area dei capitolini ed al 55’ Dema Kovalenko ferma con il braccio un tiro di Jim Conrad in area piccola, venendo così espulso e procurando un rigore per gli avversari che grazie a Josh Wolff accorciano le distanze facendo così soffrire Washington che si trova a fronteggiare gli attacchi della compagine del Missouri e con un uomo in meno, ma la squadra allenata da Peter Nowak si chiude a riccio riuscendo pertanto a portare a casa la quarta MLS Cup della sua storia.

Moreno non segna durante la finale ma il suo contributo nel movimentare il gioco e creare azioni da goal è stato fondamentale, ed oltre alla quarta vittoria nazionale della propria squadra può fregiarsi della soddisfazione personale di essere ancora una volta convocato nella formazione Pepsi Best 11.

L’anno successivo Washington è ancora seconda, questa volta dietro Boston, ma la corsa al titolo termina al primo turno dei play-off che dopo aver pareggiato a reti inviolate nella capitale asfaltano i campioni uscenti tra le mura del Soldier Field, al tempo il loro stadio casalingo, per 4 reti a 0.

Jaime Moreno grazie ai suoi 16 goal e 7 assist è vice capocannoniere di lega e viene ancora una volta convocato tra i Pepsi Best 11 e in più riceve un premio creato ad hoc per lui, il 10-Years Player, a simboleggiare la sua classe ed il suo fiuto del goal in apparenza intramontabili, oltre che un’autocelebrazione sia del giocatore che della lega stessa che in dieci anni ha fatto passi da gigante sotto tutti i punti di vista.

Il 2006 vede Washington arricchire la propria già pingue bacheca con il Supporters’ Shield in virtù del miglior punteggio ottenuto nella regular season tra le due conference, ma durante i play-off dopo aver passato il primo turno contro i neo rinominati New York Red Bulls con un pareggio per 1-1 ed una vittoria di misura vengono estromessi dalla corsa al titolo poco dopo per via di una sconfitta col minimo scarto ad opera dei New England Revolution.

Il boliviano comincia a segnare il passo e deve contendersi la scena con altre stelle arrivate da poco e con molti meno anni di lui, come l’argentino Christian Gomez, nominato MVP del torneo, e il brasiliano Luciano Emilio, ma riesce comunque a comparire in classifica marcatori con 11 centri.  Al termine della stagione l’allenatore polacco Peter Nowak lascia il posto all’americano Tom Sohen.

Nel 2007 Moreno è ancora più in ombra rispetto all’anno precedente e la nuova vedette della squadra è proprio Luciano Emilio che in quell’anno è capocannoniere di lega e si porta a casa oltre il Golden Boot Award anche il premio di MVP della stagione,  ma il boliviano, sebbene questa volta non riesce e comparire in classifica marcatori riesce, grazie ad una sua rete contro i New York Red Bulls a sorpassare il record di marcature in MLS precedentemente di Jason Kreis, attuale coach del Real Salt Lake, raggiungendo così quota 109 reti il 22 Agosto 2007, a dimostrazione che nonostante gli anni passino per tutti lui può ancora dire la sua, le reti da lui segnate in campionato saranno in tutto 8 .

Per la cronaca Washington vince un altro Supporters’ Shield ma esce di scena ancora  una volta al primo turno ad opera di Chicago, che si impone di misura al Toyota Park e pareggia per 2-2 nella capitale, estromettendo così un’altra volta i capitolini dalla conquista del loro quinto titolo. Nella neonata Superliga, competizione che vede impegnate squadre statunitensi contro le più quotate messicane, Washington supera il primo turno, ma cade in semifinale nello scontro fratricida contro i Los Angeles Galaxy di Landon Donovan e David Beckham (ma terribili a parte quei due giocatori). Il 2008 è per Washington un annus horribilis, dopo due anni di Supporters’ Shield la squadra non sembra più essere competitiva e termina la stagione al penultimo posto della propria conference saltando così  i play-off, e in Superliga il sodalizio della capitale arriva buon ultimo nel gruppo A perdendo tutti e tre i match del girone eliminatorio.

La stagione viene salvata grazie alla conquista della Us Open Cup conquistata a spese del team di USL I dei Charleston Battery ai quali va comunque reso l’onore delle armi, ma purtroppo per Jaime Moreno nessuna delle marcature dei capitolini durante la competizione più vecchia d’America porta la sua firma, ma mette a segno 10 reti in campionato.

Nel 2009 Washington non raggiunge i play-off per classifica avulsa, avendo lo stesso numero di punti dei futuri campioni del Real Salt Lake ed a questo si aggiunge la doppia amarezza di aver perso in casa la finale della Us Open Cup contro la expansion franchise dei Seattle Sounders il 2 Settembre 2009.

In quella competizione Jaime Moreno aveva segnato su rigore il goal del vantaggio contro i Rochester Rhinos durante la semifinale disputatasi il 21 Luglio 2009 al Mayland Soccer Plex. Ma almeno per lui c’è la soddisfazione del centesimo assist avvenuto il 17 Aprile 2009 quando grazie ad un suo assist il compagno Ben Olsen segna in zona cesarini, e così il boliviano diventa l’unico giocatore di tutta la MLS ad aver raggiunto sia il traguardo delle 100 marcature che dei 100 assist ed è l’unico giocatore ad aver preso parte ad ogni stagione MLS fin dal suo esordio nell’oramai lontano 1996….ma il tempo sebbene lentamente anche per lui è passato e con la decisione recentemente divulgata di voler abbandonare le scarpette al chiodo al termine di questa disastrosa stagione 2010 che ha visto Washington prendere il posto occupato l’anno scorso dall’ex cenerentola New York, se ne va oltre che uno dei migliori attaccanti della MLS, proprio un pezzo della lega stessa, ma purtroppo o per fortuna, come era scritto sopra gli orologi a muro ed a pendolo del secolo scorso, anche per lui “Tempus Fugit”.

Moreno è sceso in campo per l’ultima volta il 23 Ottobre 2010 in casa contro i canadesi del Toronto FC,  e grazie ad una rete segnata su rigore è riuscito a conservare, sebbene in coabitazione con Jason Kreis, il record di reti segnate in Major League Soccer.

4 thoughts on “Jaime Moreno: la stella di Washington

  1. Io ho visto quasi tutte le partite casalinghe del DC United della passata stagione e di quella precedente (piu’ un paio di trasferte) e ti posso dire che Moreno avrebbe fatto veramente un piacere – a se’ stesso in primis – a ritirarsi a fine 2009, dove fece una stagione ancora abbastanza buona, a discapito delle basse performances della squadra. Invece l’ anno scorso (2010), oltre alla disastrosa stagione del DC Utd arrivato ultimissimo, Moreno e’ stato un vero e proprio fantasma in campo, non ne imbroccava una che fosse una, ormai nemmeno l’ indubbia classe e l’ esperienza riuscivano a supplire ad ovvie mancanze tecniche dovute all’ eta’, e la stagione e stata un inutile ed umiliante calvario (quelle poche volte che ha finito per giocare) che sicuramente il passato del giocatore non meritava.

  2. Altra cosa, il nome della squadra e’ DC UNITED, “Washington DC United” non e’ corretto.

  3. ma allora c’è qualche sfigato che segue il calcio americano? eh io pensavo fosse tipo lo sci in africa….però…

    • “ma allora c’è qualche sfigato che segue il calcio americano? eh io pensavo fosse tipo lo sci in africa….però”

      Si’, perche’ sei un coglione col paraocchi, che fuori dal calcio europeo (a dire tanto) non vede… Potrei anche spiegarti meglio, l’ evoluzione della MLS, il seguito sempre incrementale etc. ma penso che con gente come te sia fiato sprecato.

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