A poco più di una decina di partite alla fine di questa regular season, cosa rimane delle tante aspettative che avevamo all’inizio di questa stagione?
Cosa rimane… dei Warriors che avrebbero ucciso il campionato?
In questo momento, della Golden State schiacciasassi che doveva uccidere la competitività e l’incertezza del campionato, rimane ben poco. Nel corso dei mesi, è vero, si sono visti sprazzi di dominio, ma soprattutto con le deboli, un po’ meno con le forti.
Rimane il nervosismo di Durant, il trentesimo compleanno di Curry – ennesima stagione magistrale la sua anche se sotto il radar – festeggiato con noncuranza da tutta la squadra pur essendo in un momento di forma e salute rivedibile, il bipolarismo di Green, che ha alternato i soliti falli tecnici evitabili a lunghi periodi di apatia, la vecchiaia di Iguodala.
Rimangono in qualche misura favoriti, ma schiacciasassi proprio no.
Cosa rimane… del miracolo di Brad Stevens?
La stagione miracolosa dei Celtics rimane tutta: hanno sopperito all’assenza di Hayward lanciando Tatum, hanno dimenticato in un attimo Thomas adottando Irving in un millisecondo, hanno mostrato di avere una panchina lunghissima e una difesa pazzesca, hanno vinto 16 partite in fila fra ottobre e novembre… e nonostante tutto questo, sono secondi nella Altantic Division ben 5 partite dietro ai Raptors.
La domanda ora è: quante conigli ha ancora nascosti nel cilindro Stevens per i playoffs?
Cosa rimane… dell’anno della svolta dei Sixers?
Beh, tanta roba. Embiid è effettivamente rimasto sano, ed è già il miglior centro della Lega e forse anche il miglior difensore della Lega.
Simmons è la cosa più vicina a Magic Johnson vista negli ultimi 20 anni. Saric e Covington sono 2 giocatori da quintetto coi fiocchi, Redick è stato un acquisto azzeccato. Peccato solo per Fultz, con la speranza di rivederlo sano l’anno prossimo, ma con lui o senza di lui Philadelphia ha davvero svoltato.
Cosa rimane… della campagna acquisti estiva dei Cavaliers?
Next question. Tutto è apparecchiato per l’ennesimo miracolo nei Playoffs di Lebron…
Cosa rimane… dell’Unicorno che dominerà il mondo?
Next question. Purtroppo.
Cosa rimane… dei Thunder terza forza della Lega?
Ma anche no, nonostante le triple doppie di Westbrook e la grande stagione di George. Anthony è vecchio – ma lo era già a New York – e con l’infortunio di Roberson le speranze di dar fastidio alle grandi si sono ridotte al lumicino. Ancora.
Cosa rimane… dei Blazers che non impareranno mai a difendere?
Mai dire mai, merito di coach Stotts ma anche dell’orgoglio di 2 sottovalutati come Lillars e McCollum che in una lega sempre più orientata al gioco sul perimetro sono in grado di portare i Blazers ai primissimi posti della Western come le grandi coppie del passato. Chapeau.
Cosa rimane… della convivenza impossibile fra Harden e Paul?
Ma mi faccia il piacere! E poi, in fondo in fondo, al di là del tifo, chi non spera che sia la volta buona per D’Antoni di portarsi a casa l’anello?
Max Giordan
segue l’NBA dal 1989, naviga in Internet dal 1996.
Play.it USA nasce dalla voglia di unire le 2 passioni e riunire in un’unico luogo “virtuale” i tanti appassionati di Sport Americani in Italia.
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