E’ ripartito ieri notte il campionato NBA, in anticipo di un paio di settimane rispetto agli anni scorsi per diluire leggermente il calendario massacrante di 82 partite che ogni anno miete numerose vittime per infortuni.

L’estate è stata scoppiettante a livello di mercato, ed il tema della stagione sarà una volta di più quella dei nuovi Super Team all’inseguimento del Super Team N.1, i Warriors delle 204 vittorie e 2 titoli in 3 anni, i Warriors che vincono anche quando perdono, perchè se non avessero perso nel 2016 non sarebbe mai arrivato Durant, in fondo.

I Cavaliers invece dopo l’ultima – secca – sconfitta nelle Finals hanno perso la loro seconda stella, Kyrie Irving, desideroso di cambiare aria e di brillare di luce propria. Con una lungimiranza rivedibile, Cleveland l’ha spedito a rinforzare proprio i più importanti rivali ad Est, quei Boston Celtics che hanno sì pagato una contropartita interessante, ma che adesso hanno tutte le carte in regola per giocarsela alla pari anche con Lebron, guidati da uno che Il Re lo conosce molto bene.

I nuovi Super Team invece si sono formati ad Ovest, dove continua ad ammassarsi talento per cercare di contrastare lo strapotere di Golden State.

Presti ha fatto un lavoro superbo affiancando all’MVP prima Paul George, ottenuto sostanzialmente scaricando il contratto non gradito di Oladipo, e quindi Carmelo Anthony, scaricando il contratto non gradito di Enes Kanter. Il favorito per il GM dell’anno è già lui: ora tocca a Donovan mettere in campo una squadra che giocoforza non sarà più Westbrook dipendente e che sulla carta avrebbe anche gli uomini per reggere ai quintetti della “morte” di Golden State.

L’altro Super Team in divenire sta a Houston, dove Chris Paul si è accasato dopo aver lasciato il circo barnum dei Clippers: qui però il roster è tutto da inventare, perchè mezza squadra è finita a Los Angeles per compensare il salario di CP3. Anche Morey, come Presti, punta a togliere pressione alla propria stella, arrivata spompatissima nelle ultime gare di playoffs della passata stagione, dopo aver passato tutto l’anno a tirare la carretta.

Ma i temi di interesse della stagione non riguardano solo le contender: c’è grande curiosità ad esempio per i Sixers del fenomeno Embiid, uno Shaq redivivo con (molto) più tiro da fuori e (molte) meno ginocchia, e grande attesa per i nuovi Timberwolves di Butler, Teague, Gibson oltre che dei soliti Wiggins e Towns. Per loro, è tempo di mantenere le promesse e diventare una solida realtà. Ma nell’iper competitivo Ovest dove Nuggets, Blazers, Clippers e Jazz sono considerate outsider, non sarà facile.

Noi come tutti gli anni saremo qui con voi a commentare la stagione con i nostri approfondimenti, i nostri podcast e, di tanto in tanto, i nostri inviati: forse mai come oggi questa Lega è stata così piena di talento, fossi in voi non me ne perderei neanche un minuto! Buona stagione a tutti!

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