Ciao 2016,
sei stato tra i più ricchi di grandi eventi di sempre, un anno di sorprese bellissime, sei stato l’anno di queste 10 storie da ricordare e molto di più.
Bob Dylan vince il premio Nobel per la letteratura tra mille critiche. Se lo merita ? Se è per questo meriterebbe qualsiasi altro premio del mondo e anche di più, i suoi testi sono pure poesia, è letteratura più nobile di quella di tanti presunti scrittori solo invidiosi. Più che altro ha gestito male il suo rifiuto ma lui è leggenda, nessuno lo tocchi.
L’Isis colpisce ancora, purtroppo. A Istanbul in almeno due occasioni (10 morti a gennaio e 42 all’aeroporto a giugno), all’aeroporto di Bruxelles (34 morti), in locale gay ad Orlando (50 morti), in un ristorante a Dacca (20 morti), in un centro commerciale a Monaco di Baviera (9 morti), in un mercatino natalizio a Berlino (12 morti) e con un tir sulla folla della Promenade di Nizza (85 morti) nel giorno della Festa nazionale di una Francia sempre più ferita a morte.
Rio 2016 ci ha ridato le gesta eroiche di Michael Phelps (record con 23 ori all time) e Usain Bolt (terza tripletta olimpica consecutive su 100, 200 e 4×100), più quelle di Simone Biles quasi perfetta (4 ori e un bronzo) e Katie Ledecky (4 ori e un argento). Per noi una conferma senza grandi crescite, noni con 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi. Onore a Fabio Basile (judo), Daniele Garozzo (fioretto), Diana Bacosi e Gabriele Rossetti (tiro al volo), Gregorio Paltrinieri (1500m stile libero), Elia Viviani (omnium su pista) e Niccolò Campriani, due ori incredibili per il fiorentino di cui uno all’ultimo colpo anche grazie all’errore del suo avversario.
Il terremoto devasta l’Italia centrale. Prima ad Amatrice (298 morti), poi a Norcia (2 morti), provocando danni ingenti al patrimonio culturale e artistico. Della basilica di San Benedetto rimane solo la facciata, si spera si intervenga al più presto per un suo restauro.
Il Regno Unito ha deciso di lasciare la UE. E’ la Brexit, il premier Cameron si dimette e i nostri compatrioti a Londra tremano. E’il segno dei tempi, di un’insoddisfazione popolare che si esprime col rigetto dell’establishment, qui contro un’Europa che decisamente non funziona.
Una ragazza napoletana ripresa mentre fa sesso, divenuta gioco mediatico di tutta la nazione, sfregiata nella sua identità, al netto della sua leggerezza, delle sue colpe. Si è suicidata mentre in tanti ancora si divertono su Internet a sue spese, la storia di Tiziana Cantone è triste e riguarda tutti noi.
La morte di un dittatore, o di un eroe. In ogni caso Cuba non è più la stessa, gli USA e il Vaticano sono interlocutori stabili e sull’isola ci sono i primi timidi segni di normalizzazione.
La riforma costituzionale firmata Renzi – Boschi è stata respinta al referendum, il premier torna a casa (anche se non lascia la politica come preannunciato) ma la giovane e bionda ministra resta nonostante la sconfitta. Il neo premier è Paolo Gentiloni, si presume per pochissimo tempo prima che ci diano finalmente una degna legge elettorale. Si voterà presto, prestissimo o chissà se non direttamente a fine legislatura ? Gli equilibri nobili e profani della politica sono tutti da definire.
Se ne va il più grande di sempre, pugile maestoso e uomo coraggioso che ha contribuito a ridisegnare il volto della società americana. Nacque Cassius Clay, morì leggenda.
President Trump. Ci divertiremo.
Sei stato l’anno inoltre dello scontro frontale tra due treni in Puglia (23 morti), del Leicester campione di Claudio Ranieri, della ri-cattura di El Chapo nel suo Messico, della farsa tragica costruita dall’Egitto su Giulio Regeni, di un fallito colpo di stato in Turchia, mentre cadono ancora le bombe su Aleppo, mentre tutto intorno il mondo sembra implodere.
Sei stato della morte di David Bowie e di un’intera squadra di calcio brasiliana, sei stato l’anno di Euro 2016, dopo un’esaltante vittoria contro la Spagna campione in carica è caduto anche l’ultimo tabù, abbiamo perso contro la Germania, per di più ai rigori, per di più con sceneggiate ridicole e vergognose di due dei nostri che non meritano nemmeno di essere nominati, sei stato l’anno tragico e spensierato di sempre, sei stato l’anno di sorprese, si diceva, un anno denso anche nei tre sport pro maggiori negli USA.
Ecco la top 10.
Non mi dite che finisce la stagione in tripla doppia di media. Davvero ? Intanto già si merita la sua parte di gloria, poi ne riparliamo se i Thunder vanno bene. Se hanno inventato i numeri e qui sono questi allora scatta la celebrazione. Aggiornamento a Natale : 31.7 punti, 10.4 rimbalzi, 10.9 assist.
Ha lanciato in un Super Bowl, ora è tornato sulle copertine perchè si è rifiutato di cantare l’inno. Vuole protestare per richiamare l’attenzione sulle violenze delle polizia sui neri, e in generale sulle discriminazioni che i cittadini afro-americani ancora subiscono nell’America di Obama a fine corsa. 8 anni di un presidente nero non sono stati una rivoluzione, anzi, hanno irrigidito le posizioni sia dei razzisti d’ogni forma (non solo tra i corpi di polizia) sia del radicalismo politico (vedi Black Lives Matter).
I Rams sono stati la squadra NFL di Los Angeles dal 1946 al 1994, anno nero per il football in città. Se ne vanno anche i mitici Raiders, quelli dei cappellini neri degli N.W.A., LA rimane senza football pro per vent’anni. Oggi sono tornati, e in California sperano di strappare la legacy della franchigia al nome di St. Louis, guadagnata al tempo di “The greatest show on turf”. Un Super Bowl vinto (per poche inch) e uno perso (per un field goal finale). Lo spettacolo più bello di sempre con Kurt Warner, Marshall Faulk, Isaac Bruce e Torry Holt, la memoria primordiale della mia passione NFL.
Escono di scena insieme le due power forward che hanno ridefinito il ruolo nell’ultima generazione. Tim Duncan e Kevin Garnett, due grandissimi della storia del gioco, forse agli antipodi, a loro modo comunque campioni.
Esce di scena anche Kobe, con tutto il rispetto, ma è discorso a parte. Innanzitutto ne segna 60 nella sua partita d’addio, poi al di là dei titoli vinti ha rappresentato davvero tanto nella storia NBA, è stato il ponte tra Michael e LeBron, ovvero il simbolo stesso della lega, magari più discusso degli altri due, sicuramente in più folta compagnia, ad ogni modo mi è difficile seguirla senza che ci sia lui in maglia Lakers. Grande Kobe.
Non è giusto. Non è possibile che un MVP vada nella squadra dell’MVP che ha già battuto di record di partite vinte in una regular season. Kevin Durant ai Golden State Warriors per vincere (facile ?).
Secondo titolo di MVP consecutivo, questa volta all’unanimità, i suoi Warriors ne vincono 73, mitico record strappato ai Bulls di Michael Jordan, vanno alle Finals contro LeBron. Le perdono. La perfezione non esiste, lo spettacolo si.
E’ stata una partita mediocre (12 su 23, 141 yards, 1 intercetto, 2 fumble, 5 sack e nessun TD ma solo una conversione da 2 punti a fine gara) per una stagione mediocre per il suo standard ma non importa. Il sogno di lasciare da campione si è avverato. I Denver Broncos vincono il Super 50 contro i Carolina Panthers e Peyton Manning può portarsi direttamente a casa il trofeo.
“Cleveland this is for you !”. I Cavs ribaltano la serie in gara 7 con una stoppata decisiva di LeBron e il tiro vincente di Kyrie Irving, i Golden State Warriors del 73-9 e del due volte MVP Steph Curry sono abbattuti.
Si, è successo. E come è successo, oh my god. Hanno vinto in gara 7, non basta, hanno vinto al decimo inning di gara 7. L’ultimo trionfo fu nel 1908, quest’anno tra l’altro hanno battuto i Cleveland Indians che restano all’asciutto dal 1948. E’ caduto l’ultimo grande tabù del baseball, si, il 2016 è stato un anno in cui tabù che sembravano eterni si sono sbriciolati in un attimo.
Buon 2017 !
“E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure…”
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One thought on “2016 – TOP 10 OF USA SPORTS”