Esiste una parte della California in cui la pallacanestro si respira nell’aria, non meno che in Indiana, dove il basket affonda le proprie radici. Parliamo della Bay Area di San Francisco, con i suoi tram e le vie ripide, e nello specifico di Oakland –dirimpettaia storicamente meno chic e stilosa rispetto a Frisco– patria di
23 – Kevin Garnett
Dopo che i gloriosi Lakers avevano abbandonato le fredde montagne del Minnesota per accasarsi sulle calde coste californiane, trascorsero esattamente trent’anni prima che il basket che conta tornasse nella città di Minneapolis. Fu infatti nella stagione 1989-90 che gli attuali Timberwolves fecero il loro esordio nella NBA. Al primo anno vinsero 22 partite, ne persero
24 – Rick Barry
Esiste un solo giocatore nella storia della pallacanestro ad essere stato top scorer NCAA, NBA e ABA. Questo giocatore è Richard Dennis Francis Barry III. Per tutti semplicemente Rick. Se facciamo una lista dei più grandi potenziali offensivi che abbiano mai calcato i campi di basket, accanto ai nomi dei vari Baylor, Chamberlain, Jordan, Bryant
25 – George Mikan
“In principio era Mikan. George Lawrence di nome, Mr. Basketball per soprannome. Occhialuto viso pallido di 6’10” per 240 libbre. Classe 1924. College De Paul. Sette stagioni in NBA, ai Minneapolis Lakers. Cinque titoli. Quelli ufficiali, almeno. Complessivamente gli almanacchi ne contano sette in nove anni. L’unico giocatore della storia a vincere almeno un anello in
26 – Walt Frazier
“Faster than a lizard’s tongue”. Più veloci della lingua di una lucertola. Così furono ribattezzate le mani di Walter Frazier, detto Clyde. Il numero 10 dei Knicks. Il fuoriclasse. Uno dei migliori playmaker di sempre. Uno dei migliori rubapalloni di sempre. Uno dei migliori difensori di sempre. Soprattutto il più grande giocatore della storia dei
L’arte di ritirarsi
Il ritiro di Tim Duncan, oltre ad essere un momento di nostalgia e tributi a quest’immenso cestista, è una buona occasione per parlare di come un grande sportivo dovrebbe abbandonare le scene (meglio lasciare il proscenio in punta di piedi, come Timoteo, oppure con un addio pirotecnico, come ha fatto Kobe Bryant?), e quando (appena
27 – Scottie Pippen
C’era una volta un cantante americano piuttosto famoso dalle parti del pianeta terra. Il suo nome era Elvis, il suo cognome Presley, ma per tutti era semplicemente il Re. Nelle sue apparizioni dal vivo fra il 1956 e il 1972, Elvis era solito farsi accompagnare da un quartetto vocale originario di Springfield nel Missouri, la
28 – Bob Pettit
La leggenda narra che indossasse sempre lo stesso vecchio e consunto cappotto blu notte. Di qui il suo soprannome. The Big Blue. Altri tempi. I cosiddetti tempi eroici. Quando giocare a basket poteva portare fama ma non sempre ricchezza. Lui era Robert Lee Pettit Jr, per tutti Bob, un figlio della Louisiana. Vi nacque nel
29° – Bill Walton
Forse qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte a questa scelta. Forse qualcuno potrebbe chiedersi come mai un giocatore che ha disputato appena 10 stagioni in NBA (di cui nessuna completa), la cui carriera è stata letteralmente falcidiata dagli infortuni, un giocatore che negli anni in cui la maggior parte dei suo colleghi raggiunge la