Quando il 12 Gennaio del 1995 fu messo in Injured List dai San Antonio Spurs per non fare mai più ritorno sul terreno di gioco, Moses Malone era unanimemente considerato il quarto miglior centro di tutti i tempi dopo l’ineguagliato trio delle meraviglie, Russell, Chamberlain, Jabbar. Al suo attivo aveva una ventennale carriera fra i
16 – Elgin Baylor
Si può dire tutto ed il contrario di tutto su Elgin Baylor ed esser sicuri di non sbagliare. Si può definirlo il miglior giocatore di sempre a non aver mai vinto un titolo, ma allo stesso modo il più grande fra i ”perdenti” nella storia della NBA. Possiamo affermare che è stato una delle più
17 – John Havlicek
“Hondo: Celtic Man in Motion” è il titolo della biografia autorizzata, scritta da Bob Ryan e pubblicata nel 1977, sulla vita di una delle più grandi e forse sottovalutate leggende che abbiano mai attraversato il mondo della pallacanestro a stelle e strisce. Ogni singola parola del titolo ha una sua logica spiegazione. “Hondo” come l’aveva
18 – Stockton to Malone
Ok, ormai non è più una sorpresa. Avendo ripreso questa rubrica dopo dieci lunghi anni, non c’è neanche più gusto a dire che ho barato. Sì, perché – ormai l’avrete capito – dovevano essere trenta i giocatori in classifica, e invece sono trentuno. E John Stockton che sarebbe dovuto finire un po’ più indietro nel
19 – Isiah Thomas
Chi ha mai detto che per giocare in NBA e risultarne a bocce ferme uno dei migliori players nella storia, bisogna per forza essere simpatici e benvoluti? A quanto ci risulta, nessuno. Dunque possiamo pure mettere da parte l’Isiah Thomas che da GM e coach dei Knicks ha fatto più danni della grandine. E mettiamo anche
20 – Charles Barkley
Fino alla metà degli anni ‘80 Bob Pettit era ancora unanimemente considerato la miglior Power Forward nella storia della pallacanestro. Poi il ruolo subì una profonda evoluzione e nel giro di un decennio nuovi e agguerriti interpreti ridisegnarono e stravolsero completamente le gerarchie nello spot di ala forte. Sembrerà strano ma il primo a scalzare
21 – Bob Cousy
Un giorno di tanto tempo fa qualcuno scrisse: “Nel basket ci sono solo due certezze. La prima è che il dottor Naismith ha inventato il gioco. La seconda è che Bob Cousy l’ha reso una forma di arte”. Parole che sono uno splendido tributo ad uno dei più grandi passatori nella storia della pallacanestro, il primo
Leggende da playground: Earl Manigault
Il Rucker Park playground, tra la 155esima West e 8th Avenue, prende il nome da Holcombe Rucker, direttore del dipartimento Parks & Recreation dell’area nord di Manhattan negli anni sessanta, insegnante di educazione fisica, e poi, ottenuta la laurea al City College di NY, anche docente di inglese alla Junior High School 139, ovviamente a
22 – Dirk Nowitzki
“Un giorno, nel 1994, ho visto questo ragazzo che non conosceva minimamente il gioco, ma istintivamente faceva tutte le cose giuste. Ne sono rimasto affascinato.” Queste le parole con cui Holger Geschwindner, ex giocatore di basket e playmaker titolare della nazionale tedesca alle Olimpiadi di Monaco del 1972, ricorda il momento in cui notò casualmente