Quest’anno il giorno di Pasqua è coinciso con il Natale di Roma, festa nella quale ogni 21 Aprile il Gruppo Storico Romano, splendida associazione non a scopo di lucro, riporta in vita qualche evento particolare che ha caratterizzato il passato capitolino.
E’ proprio il giorno della fondazione della Città Eterna che una compagnia di amici, legati dall’interesse storico verso le sue origini e gesta, diede inizio ad un’attività che dura dal 1994!! Il secolo I e II D.C. sono fra i tanti attori protagonisti di uno studio accurato che ricostruisce fedelmente riti, costumi, usanze, armature, oggetti vari, attività militari e gladiatorie, rievocazioni dei legionari, vestali, pretoriani, senatori, danzatrici e popolo, facendo rivivere l’animo, lo spirito ed ogni possibile emozione di un’epoca che ha fatto storia.
Tra tutte le promozioni culturali, artistiche e ricreative relative all’antica Roma, nella meravigliosa cornice delle terme di Caracalla è andata in scena la trasposizione di una partita ad Harpastum, con la Legione XI che è scesa in campo rendendo al massimo e nella maniera più credibile quello che è stato il vero antenato del calcio Fiorentino in primis, del rugby poi ed infine del Football Americano, che con le sue numerose regole lo possiamo definire oggi il “prodotto finito”!!
I cenni storici parlano di un gioco conosciuto dai romani durante le campagne di conquista nella Grecia antica (àrpastòn) per poi modificarlo nel loro grande e vasto territorio sul quale affrontare popolazioni autoctone.
La prima e sostanziale differenza coi giochi moderni (Rugby e Football su tutti) era rappresentata dalla palla tonda di piccole dimensioni e non ovale, piena di piume o lana, che faceva parte di uno degli allenamenti principali dei gladiatori e praticato soprattutto dalle legioni a presidio dei confini. Abbiamo trovato su internet una possibile prima partita ufficiale datata 276 D.C. fra i “barbari” e “britannici” con la vittoria dei primi.
Parliamo di centinaia di anni fa e notizie e certezze su quali regole e tecniche di gioco venivano attuate sono minime. Il GSR nella sua dimostrazione ci ha chiarito le idee in merito.
Vediamo ad esempio in questo schema la differenza sostanziale tra una composizione standard NFL e quella simulata durante il giorno pasquale sottolineando però, che mentre nel football americano la retroguardia e l’attacco si diversificano, nell’Harpastum la disposizione arretrata e offensiva sono a specchio.
Immaginiamo di entrare dentro una macchina del tempo e portare parecchi secoli indietro una franchigia americana attuale ad affrontare la Legione XI esibitasi a Caracalla.
Tra le due compagini rivali notiamo come, anche qui, le quattro linee principali hanno lo stesso scopo di quello attuato oggi nella NFL. La D-line avanti, i linebacker a metà e le secondarie con i cornerback a retrocedere non appena partito lo snap dietro sono sostituite da fighter/lottatori, tre mediani e due strati con quattro terzini e portieri/difensori, disposizione che si può modificare da 4-3-4-4 a 5-5-5-5 oppure 10-10-10-10 in base all’ampiezza del campo.
I fighter vengono contraddistinti dagli altri giocatori per le mani fasciate e sono i principali protagonisti offensivi e difensivi del gioco; la forza e potenza fisica ne fanno i leader di tutta la squadra!
Questo perché il fine è anche qui quello di segnare arrivando dentro la goal line avversaria con la palla attaccata al corpo come fa il runningback moderno oppure posizionandola sul terreno a mo’ di rugbista e a differenza di quello che viene attuato nel Calcio Fiorentino, dove la sfera viene lanciata nella “buca” per ottenere la realizzazione.
Il lottatore mantiene la linea proteggendo i mediani o terzini – quello che la offensive line fa con i Rb e fullback – ai quali è consentito – a differenza del football – di far circolare la palla coi suoi colleghi di linea (più difficilmente con i portieri anche se la “meta/touchdown” non ha preclusioni, possono realizzarla tutti e non solo chi la ottiene dal quarterback o con passaggio retrocedente come avviene negli USA!) fino ad arrivare allo scopo finale.
La difesa, dal canto suo, utilizza con marcatura a uomo i quattro schieramenti per evitare in tutti i modi di subire il punto, anche con mezzi poco ortodossi.
Per ottenere il via libera infatti, i fighter avversari effettuano delle vere e proprie lotte senza esclusioni di colpi che servono a placcare l’avversario facendolo cadere a terra consentendo al compagno di avere la strada spianata.
Qui l’azione si dovrebbe interrompere ma spesso le “botte”, che all’epoca comportavano ferimenti anche gravi se non quasi la morte del giocatore, proseguono e una volta azzuffati per terra i due rivali se le danno di santa ragione per simboleggiare la superiorità dei colori dei quartieri rappresentati.
I lottatori impegnati nella rissa vanno incontro a penalità momentanee (stile hockey NHL) nelle quali il vincitore della battaglia viene quasi osannato dagli altri. I portieri/difensori sono gli ultimi baluardi della “red zone” ed hanno la stessa funzionalità delle safety moderne. Come quello raffigurato nello stadio Nando Martellini, anche il campo di gioco di 500 e più anni fa era costituito da spiazzi e piazzali ricchi di sabbia.
A metà del ‘500 durante l’assedio di Firenze (1530) sembra venne disputata invece una delle prime partite ufficiali di Calcio Fiorentino tra i quattro quartieri storici della città, nominati poi Bianchi, Rossi, Verdi e Azzurri con nuove distinzioni tra i ruoli: 4 Datori Indietro (portieri), 3 Datori Innanzi (terzini), 5 Sconciatori (mediani) e 15 Corridori (attaccanti) con l’unica finalità di “imbucare” la palla. Fu la prima evoluzione del gioco.
Arrivando ai giorni d’oggi (si fa per dire) con la nascita del Rugby come sport studentesco agli albori del 1800 si ingrandirono gli orizzonti che portarono a campi più curati (erba originale per lo più) ed estesi, però non oltre i 100 metri di lunghezza e 70 di larghezza, sostituendo la sfera con l’ovale e delimitando la partita in tempi (due da 40 minuti) mantenendo sostanzialmente le stesse regole di gioco primarie ma aggiungendone molte altre più tecniche (mischie, passaggi solo all’indietro o laterali, con i piedi solo in avanti, calcio di trasformazione, di rimbalzo, touche ecc).
Con questo gioco si sono caratterizzati anche i ruoli rispetto a prima con diverse mansioni per più giocatori (estremi, ali, centri, mediani di mischia e apertura, avanti, piloni, tallonatore ecc) che hanno poi provocato la nascita del gioco più bello del mondo grazie alle dispute tra le università di Rutgers e Princeton nel 1869, divenuto in seguito professionistico ad inizio ventesimo secolo col nome di American Professional Football Association fino a divenire NFL e che ha come grande pregio quello di racchiudere tutte le sfaccettature del passato con quelle del presente: il Football Americano.
Speriamo di aver fatto un’opera buona e apprezzata per i nostri lettori, riportandoli con la mente un po’ indietro a capire da dove forse prende ispirazione il mito di uno sport così bello e amato, che ha mantenuto la fisicità e l’aggressività di combattenti guerrieri capaci di giocarsi la vita per una yard ma pure la tecnica e l’abilità di un gioco vivace ed entusiasmante anche in epoche ancestrali.
E’ grazie all’evoluzione dell’Harpastum che secondo noi oggi il football possiede centinaia di schemi, tattiche e numerosi ruoli, sia in attacco, difesa che negli special team.
Passare ad una palla lanciata al centro dell’infuocato rettangolo di gioco al sorteggio, a terreni molto spartani e sabbiosi a quelli sintetici o di erbetta reale molto curata, ad una tattica fatta di possesso palla e traiettorie libere ottenute con violenza inaudita a instant replay arbitrali e pass interference, a una quindicina di combattenti divisi in 4 posizioni privi di ogni tipo di tattica se non di realizzare il punto ad uno sport moderno fatto di una ventina di ruoli, un’ottantina di uomini a roster e una decina di allenatori, sia in sideline che sulle tribune, è la dimostrazione di come il progresso di ogni cosa vada studiata a fondo per capirne maggiormente la sua magnificenza.
La battaglia tra la Legione XI-Roma (Porpora) e i Neri di Brescia ha visto prevalere i primi 22 a 2 ma ad un certo punto della competizione non vi nascondiamo di aver immaginato l’ingresso di Tom Brady e Aaron Rodgers a sfidare i fighter e con la nostra fantasia abbiamo assistito ad una grande partita e ad un commovente cambio della guardia.
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.