Doveva essere, a detta di molti, una trade deadline tranquilla, con scambi minori e a basso costo con cui le contender si sarebbero rafforzate e gli scontenti avrebbero cambiato aria. Invece la chiusura del mercato per la NBA 2020 è stato questo ma anche molto altro: altarini che si scoprono, sassolini che vengono levati dalle
Giannis e Bud alla conquista dell’Anello
20-3. Striscia aperta di 14 vittorie. Miglior difesa, miglior “pace” e secondo miglior attacco di tutta la Lega. 2-0 perentorio nelle sfide con gli altri favoriti, i Clippers di Kawhi Leonard. Giannis da 30 punti a partita col 57% dal campo. E potremmo continuare così. Nonostante il mercato estivo avesse lasciato più di una perplessità,
Los Angeles Clippers: favoriti, finalmente
Forse ci siamo. Dopo aver assistito negli ultimi anni all’epopea della dinastia Warriors, una delle franchigie di minor successo della storia recente della Lega, e quindi al primo titolo per una canadese in NBA, sarà ora il turno dei Clippers ad essere la nuova storia di riscatto e successo della pallacanestro pro? Certo, parliamo dei
Niente scherzi per i nuovi Lakers di Lebron e AD
Se è vero che l’estate in casa Lakers aveva portato un certo numero di buone notizie, prima fra tutte la fine della telenovela Anthony Davis, con l’approdo in quel di L.A. del tanto inseguito oggetto del desiderio, seppur a caro prezzo, non era però affatto scontato un inizio di stagione su questi livelli per i
Golden State: dal paradiso all’inferno
Ky Bowman, Jordan Poole, Glenn Robinson III, Eric Paschall, Willie Cauley-Stein. Questo è il quintetto base con cui si sono presentati i Golden State Warriors nel nuovo fiammante Chase Center di San Francisco, costato 1 miliardo di dollari, lo scorso sabato sera. Totale dei contratti in campo per gli Warriors: 7 milioni annui. Che Joe
Kawhi: il Re del Nord che voleva il Trono di L.A.
Che Kawhi Leonard fosse un tipo strano, lo si sapeva da tempo. In NBA forse i primi a scoprirlo furono i San Antonio Spurs, che per averlo cedettero uno dei pupilli di coach Popovich, George Hill, agli Indiana Pacers che lo scelsero per loro alla 15. Quel ragazzone timido e ossessionato dalla pallacanestro che i
La prima volta per i Raptors, l’ultima per i Warriors?
In una Gara 6 non bella ma dalla intensità spasmodica, i Toronto Raptors riescono alla fine ad avere la meglio dei campioni in carica, quei Golden State Warriors che a lungo in stagione erano stati accusati di aver ucciso il campionato, di giocare svogliati, di mancare di chimica e di intensità ed invece sono rimasti
Golden State butta il cuore oltre l’ostacolo in Gara 2: 1-1
Più forti degli infortuni, dei propri avversari, e anche delle proprie debolezze: così potremmo definire i Golden State Warriors in questa Gara 2 appena terminata ma che sembra già una battaglia storica, di quelle che possono decidere una guerra, nel bene e nel male. La gara inizia come previsto nel prepartita da Draymond Green, cioè
NBA Finals 2019: la grande occasione di Kawhi e della Lega
Le grandi dinastie nello sport, si sa, quando nascono sono osannate ma più passa il tempo e più sono combattute, più vincono e più diventano antipatiche. La dinastia Warriors ovviamente non fa eccezione: arrivata alla quinta finale consecutiva, con 3 titoli già in bacheca, è già nella storia per longevità, livello di talento ed impatto