Le ultime indiscrezioni d’oltreoceano danno praticamente per fatto l’accordo tra i Bulls e l’ormai non più giovanissimo Kirk Hinrich.
Il playmaker scuola Jayhaws, dopo 2 brevi parentesi ad Atlanta e nella capitale, sembra pronto a tornare nella squadra che l’aveva lanciato nella massima serie, con un biennale da 6 milioni di dollari.
Aggiunta che pare discretamente importante considerata la lungodegenza di Rose e le rinomate qualità in cabina regia e in ambito difensivo dell’ex team USA.
In casa Lakers invece dopo l’affare Nash si attende un altro colpo a sorpresa ed in tal senso sembrano interessanti le dichiarazioni di Andrew Bynum. Il giovane centro è in scadenza di contratto nel 2013 ma sembra attualmente restio a firmare un prolungamento proprio nel caso fosse inserito nella trade per portare a LA Dwight Howard.
I Sixers sembrano essere finalmente sul punto di liberarsi del contrattone (18 milioni e spiccioli) di Elton Brand.
La mossa successiva per la stagione ventura secondo indiscrezioni sarà la firma, con un annuale da 6 milioni, del lunatico tiratore ex Clippers e Wizards Nick Young.
Philadelphia, viste anche le numerose voci su una possibile partenza di Iguodala, sembra più che mai un cantiere aperto.
Se vi aspettavate qualcosa di Big come profetizzato dai commercial NBA sicuramente non sarete rimasti delusi.
Un inizio di gara da “Welcome to the jungle” fa presagire un discreto proseguimento di spettacolo.
Battier, a sorpresa dall’inizio nel quintetto piccolo Heat, spacca subito la gara con un 4/4 inatteso (11 punti nel primo quarto) e un Wade in modalità sguardo omicida fa il resto con un paio di fadeaway illegali.
Oklahoma stenta e soffre lo small mode di Spoelstra (doppia cifra anche per Chalmers). Brooks decide di adeguarsi nel secondo quarto sacrificando Perkins e due parziali personali firmati dal “belalugoso” Fisher (cit.) e da un esplosivo Ibaka, riportano i Thunder sul -7 all’intervallo.
Nella bolgia della Chesapeake la ripresa è un’alternanza di brutte scelte offensive in cui spiccano un paio di intangibles fantastici firmati Sefolosha. James prende in mano le redini della gara con una schiacciata che fa tremare il palazzetto ma Westbrook accende gambe (e cervello) e spezza le reni degli Heat, troppo leggeri per difendere il canestro dalle discese libere dello 0 in maglia bianca (4/7 nel 3° quarto).
I Thunder iniziano gli ultimi 12′ sul +1 (primo vantaggio della gara) e rendono pan per focaccia agli Heat con un quintetto minuscolo (Collison immenso da 5). Miami si intestardisce sugli isolamenti e Okcity scappa dominando paradossalmente proprio a rimbalzo.
Durant è immarcabile e regala un finale di gara di abbacinante bellezza (15 dei 34 complessivi nell’ultimo quarto) ma la differenza sembrano farla le second unit e le scelte (o mancate tali) degli allenatori…
Il prescelto fa 2 nel quarto decisivo come i giorni di prevedibili ennesime critiche a suo carico a cui assisteremo..
Gara 2 @ Oklahoma, giovedì notte ore 3.00 (SkySport2)
Boston 94 @ Miami 90 Fare il giornalista sportivo ogni tanto ti costringe a “metterti avanti” coi tempi nei resoconti delle gare. Capita quindi che già prima di una partita o durante la stessa si debba provare ad ipotizzare un eventuale finale. Difficile e rischioso, soprattutto quando si parla di basket. Soprattutto quando si parla
Oklahoma 111 @ San Antonio 120 (Serie 0 – 2) Dopo il clamoroso comeback di gara 1 i “Nasty Spurs” di coach Pop si ripetono all’AT&T center e volano ad Ok-City con il doppio vantaggio. In un’altra gara ad alto ritmo (ed alte percentuali) San Antonio sembra ipotecare la vittoria negli iniziali 4 minuti con
Indiana 83 @ Miami 115 (2-3) Nella bolgia dell’American Airlines Arena il duo delle meraviglie replica la prestazione convincente di gara 4 e conquista l’inerzia della serie. Dopo un primo tempo di sostanziale equilibrio Indiana molla la presa, complici gli infortuni di West e Granger (più serio del previsto, a rischio per gara 6) ed
LA Clippers 92 @ San Antonio 108 (0-1) Parafrasando il celebre Hannibal dell’A-Team, “datemi un’ora e sto bene, un giorno e sto benissimo, una settimana e sono imbattibile”. Gli Spurs continuano così la missione play-off spazzando via i Clips con un clamoroso 50% dal campo (13 triple segnate). Parker e Paul si annullano a vicenda
Denver 102 @ LA Lakers 99 (2-3) I Lakers continuano ad invertire pronostici e a lasciare dubbi sulla loro effettiva competitività. Basta un super McGee (21+14) a spaventare il duo più temuto della lega (25 per Gasol e Bynum) ed il solito Andre Miller off the bench (24 e 8/11 dal campo con i liberi
Denver 100 @ LA Lakers 104 Gran gara alla Staples center di LA. Per i Lakers in versione rotazione corta (solo 8 uomini a referto) è più dura del previsto contro dei solidissimi Nuggets (6 giocatori in doppia cifra). Se Lawson (26 con 11/17 dal campo) mette in luce l’ormai storica carenza difensiva nel ruolo