Guido Bergamo è un avvocato. Grandissimo appassionato di basket fin da bambino. Segue la NBA da quando gattonava. Inoltre è stato un cestista anche a livello semi-professionistico, dove ha giocato come play-guardia. Ora gioca per puro divertimento ed amore per la palla spicchi. Ma quella per l'NBA è una vera malattia!
Quattro partite nella prima domenica stagionale. Vediamole nel dettaglio. Miami Heat – Toronto Raptors 102-107 Beh…. cosa dire?.. Tutti si aspettavano un’era post-lebroniana fatta di leccate di ferite e medi-bassi risultati. Ora, certamente è pretenzioso fare previsioni dopo solo 3 gare. Certo è che una partenza così di Miami non era ipotizzabile. 3-0 per cominciare, e,
Notte ricca di incontri NBA. Ben 12 partite giocate nella notte. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa è successo. Charlotte Hornets – Milwaukee Bucks 108-106 (OT) Un solo nome al comando: Kemba Walker. Davanti all’illustre proprietario, sua ariosità MJ, il ragazzo da UConn decide da solo la partita, prima con il buzzer beater che porta
Siamo partiti!! Stanotte, sottolinerei finalmente, è ricominciata la rumba della NBA con mille dubbi ed altrettante aspettative. Vediamo allora come è andata in questa Opening Night. New Orleans Pellicans – Orlando Magic 101-84 Ai Magic non bastano i 25 punti di Tobias Harris ed i (neanche troppo) sorprendenti 23 rimbalzi e 15 punti di Nikola
Anthony e Bryant, ciò che poteva essere e non è stato.
Carmelo Anthony ha dichiarato che la sua “non firma” con i Los Angeles Lakers non sarebbe in alcun modo dipesa dai problemi che avrebbe avuto nel dover giocare con Kobe Bryant.
“Diavolo no. Certo che no!” ha detto Anthony. “Se avessi pensato che giocare con i Lakers fosse stata la giusta situazione per me dal punto di vista generale, fino a far parte di quella squadra, avrei guardato a quella possibile soluzione in maniera più accurata. Ho solo sentito molto più confortevole stare qui a New York. Ma per quanto riguarda giocare con lui [Bryant n.d.r.]… io sono qui ora, ma ho sempre amato giocare con Kobe”.
Inoltre Anthony ha dichiarato che lui e Bryant, che si considerano ottimi amici, hanno avuto delle intense e frequenti conversazioni durante il suo periodo di free agency, ma Kobe non ha mai fatto alcuna pressione su di lui.
“Lui non mi ha chiamato ogni giorno dicendomi ‘Vieni qui! Ti voglio qui!'” ha detto Anthony. “Abbiamo avuto svariate conversazioni a riguardo alle differenti situazioni che ci sono a New York e Los Angeles, ma nulla più. Non ci sono state pressioni, ne tentativi di convincimento, ne sms o chiamate del genere.”
Guido Bergamo è un avvocato. Grandissimo appassionato di basket fin da bambino. Segue la NBA da quando gattonava. Inoltre è stato un cestista anche a livello semi-professionistico, dove ha giocato come play-guardia. Ora gioca per puro divertimento ed amore per la palla spicchi. Ma quella per l’NBA è una vera malattia!
Washington 88 – Chicago 98 Dopo lo splendido match con Miami, e gli errori decisivi nel finale di partita, Rose si riscatta a discapito dei Wizards, facendo registrare il suo season high con 35 punti. Oltre a lui anche cast di supporto dei Bulls fa il suo con Korver (17 punti), Boozer (18 punti) e
Golden State 90 – Memphis 91 Partita al cardiopalma che vede spuntarla Memphis grazie alla personalità ed al talento di Gay, 23 punti alla fine. Da segnalare anche i 20 punti di Conley Per i Warriors non bastano i 20 punti di Ellis, i 18 di Curry e la doppia cifra di Lee da 13
La Pacific Division, ormai da anni, demarca una netta distinzione tra i due top team (Lakers e Suns) e le restanti tre. In effetti è difficile poter fare un’analisi della competitività della division, in quanto la stessa non ha dato spunti di riflessione interessanti nelle ultime stagioni, escludendo naturalmente Phoenix e LAL. Quest’anno, però le