![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/08/curry1152b.jpg)
Gli americani hanno sempre dedicato molto spazio alle statistiche sportive. Forse è la natura del baseball, “passatempo nazionale”, sport statistico per eccellenza, fatto sta che anche football e basket hanno sempre avuto un occhio di riguardo per le cifre. L’innovazione tecnologica contribuisce oggi in molti settori dello sport, dalla programmazione degli allenamenti alla prevenzione degli infortuni,
Gli Houston Rockets sono ancora una contender?
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/08/howha5rd445.jpg)
La free agency è una strana creatura, volubile e mutevole, alla quale è sempre opportuno approcciarsi con estrema cautela. Gli Houston Rockets nelle ultime campagne acquisti avevano catturato Jeremy Lin, Omer Asik e Dwight Howard (conditi, per gradire, con l’acquisto di James Harden), ed erano convinti di essere destinati a fare la voce grossa anche
Dirk, Flash, Kobe e Tim: le ultime bandiere?
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/08/TimDirkKobe20120b2.jpg)
Le “bandiere”, presunta stirpe in via d’estinzione, sono uno dei miti fondanti di qualsiasi sport, in qualunque angolo del globo. Ci sono atleti che, vestendo la stessa uniforme per tutta la durata della loro carriera, hanno contribuito a plasmare il volto di una realtà sportiva, non solo e non necessariamente con i successi, ma con
Dove vanno i Los Angeles Lakers?
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/07/nba_g_scott-bryant_mb_1296x729.jpg)
Dopo una stagione trascorsa all’insegna del “abbiate pazienza e vedrete”, i Lakers ritenevano d’esser pronti alla riscossa, ma le aspettative sono state disattese; anziché costruire uno squadrone, ad El Segundo hanno assemblato una formazione da classifica medio-bassa, e, ancora una volta, la dirigenza ha rimandato alle prossime estati, quando “sicuramente” i Los Angeles Lakers torneranno
Le Vite Parallele: Shaq e LeBron
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/07/shaquille-oneal-lebron-jamesjpg-16b63c4e6f1604f2.jpg)
Ad un primo sguardo, il parallelo tra LeBron James e Shaquille O’Neal può sembrare azzardato, ma, al di là degli aneddoti (entrambi sono stati cresciuti da ragazze madri, entrambi sono arrivati in NBA da scontate prime scelte, portando in Finale squadre di relativo blasone, perdendola per 4-0 contro due squadre texane, per poi cambiare aria
History: Andrew Toney
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/07/ton56474.jpg)
Larry Bird e Danny Ainge dicevano che avevano più paura d’affrontare lui che Michael Jordan. Charles Barkley l’ha definito il Sixer più forte con il quale abbia mai giocato (una compagnia che include Julius Erving e Moses Malone), eppure nessuno si ricorda di Andrew Toney. Sui rafter del Wells Fargo Center il suo nome e
Il “LeBron Prodigo” e i nuovi sviluppi della Free-Agency
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/07/20140712-091314-33194467.jpg)
E così, quattro anni dopo, LeBron torna sul luogo del misfatto. Torna dai fans che bruciavano le sue magliette (stesse scene viste a Miami ieri, peraltro) e da quel Dan Gilbert che pubblicò la famosa (famigerata?) lettera aperta ai supporters dei Cleveland Cavaliers, con la quale lanciò stoccate a James, criticandone la poca professionalità, il
Free Agent e Mercato: il punto della situazione
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/07/20140709-000400-240275.jpg)
È passata ormai una settimana abbondante dall’inizio della free agency 2014, e, come prevedibile, i grandi nomi si attardano in tour, meeting, tweet e flirt improvvisi, ma si stanno ugualmente delineando le intenzioni di squadre, giocatori e (soprattutto?) agenti. Qualcuno si è tolto immediatamente dalla competizione, come Kyle Lowry e Marcin Gortat (hanno rifirmato con
La lunga estate calda di Miami
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2014/07/lbjsumm3563.jpg)
Forse, in questi giorni di trattative frenetiche, Pat Riley avrà trovato un attimo per riflettere sull’ironia della sorte: 4 anni dopo aver convinto LeBron James a portare i suoi talenti a South Beach, lasciando così il natio Ohio e i Cavaliers, Riley sperimenta la spiacevole sensazione di dipendere dalle scelte di King James. Dopo quattro Finali