![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2016/02/usa-today-8264243_0.jpg)
Nonostante per il pubblico americano fosse un egregio signor nessuno, per giunta alla guida di uno squadrone costruito da zero, David Blatt ha chiuso la scorsa stagione 53-29, centrando al primo colpo la Finale NBA (persa 4-2 con l’onore delle armi e senza Kyrie Irving e Kevin Love). A metà della Regular Season 2015-16, i
Come prima, più di prima: Paul George
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2016/01/pgeor567.jpg)
Continuare a ripetere che da certi infortuni “si torna più forti che prima”, potrebbe indurre pensare che sussista un qualche tipo d’automatismo tra rompersi una gamba e diventare un cestista migliore, ma ovviamente le cose non stanno così. Dal primo agosto 2014 (giorno del terribile incidente capitatogli durante uno scrimmage con Team USA), non c’è
I Miami Heat, tra Dwyane Wade e Justise Winslow
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2016/01/wadwinsl5754.jpg)
L’addio di pezzo da novanta come Lebron sarebbe stata una mazzata difficile da metabolizzare per tante franchigie NBA, ma i Miami Heat hanno accettato il ritorno in Ohio del prodigio di Akron con una naturalezza sconosciuta in tante altre capitali del basket a stelle e strisce, e si sono rimboccati le maniche senza cedere alla
Chris Bosh Dwyane Wade Eric Spoelstra goran dragic Hassan Whiteside Justise Winslow miami heat Pat Riley Tyler Johnson
I problemi dei Rockets, tra James Harden e sabermetrica
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2015/12/hardhow45.jpg)
“Non siamo la stessa squadra dello scorso anno”. Pat Beverley e Jason Terry l’hanno ripetuto in coro ai giornalisti che cercavano lumi al termine dell’ennesima prestazione sconcertante di un gruppo che sette mesi fa conquistava la Finale della Western Conference (la prima dal lontano 1997), e che ora sbanda vistosamente. Qualcosa è cambiato, è chiaro.
Piccola guida per un Natale con la NBA!
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2015/12/122514-NBA-Christmas-Sights-CH-G24.vnocropresize.940.529.medium.21.jpg)
A proposito delle partite NBA di Natale, Phil Jackson dixit: “Sembra che per la NBA le feste cristiane non significhino più nulla”. Maestro Zen finché si vuole, Jax è pur sempre cresciuto in un’austera famiglia di Ministri della Fede, assai maldisposti verso i mercanti nel tempio. Jackson conosce l’argomento, avendo preso parte a un’infinità di partite
Il lungo addio di Kobe Bryant
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2015/12/kobewal8786.jpg)
Quando un atleta del calibro di Kobe Bean Bryant annuncia il ritiro, l’ombra della nostalgia fa capolino, nonostante la notizia sia tutto men che un fulmine a ciel sereno, e nonostante Kobe non sia più Kobe già da qualche anno. Ha cessato di esserlo il 12 aprile del 2013, quando si ruppe il tendine d’Achille
D’Antoni, Thibodeau ed i Golden State Warriors
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2015/11/kerad463.jpg)
Nel bel mezzo delle Finali NBA 2001 tra Lakers e 76ers, Larry Brown fece un aggiustamento che non avevo mai visto prima, e che non avrei rivisto per qualche lustro: schierò quattro guardie, e un centro. Anche se la serie rimase saldamente nelle mani di Los Angeles, i quattro piccoli e la difesa run-and-jump dei vari
Aldridge, Duncan e gli intramontabili Spurs
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2015/11/lmadunc4634.jpg)
L’esito delle ultime due Finali NBA, marchiate dal dominio dei quattro – o addirittura dei cinque – esterni, ha convinto molti allenatori e GM a guadare il Rubicone, e prepararsi a “andare small”. Mentre tante squadre s’attrezzano per giocare in velocità (l’esempio più eclatante è quello dei Pacers di Larry Bird e Frank Vogel, che sono
La vera storia di Lamar Odom
![](https://www.playitusa.com/wp-content/uploads/2015/10/lodom352.jpg)
Per certi versi, l’aspetto più doloroso di questa vicenda – trasformata cinicamente nell’ennesimo “spettacolo” a base di miserie umane, bordelli e droga – è stato sentir parlare di Lamar Odom come di una stella dei reality, quando ogni appassionato di basket è abituato a pensarlo come un grande compagno di squadra, un talento cristallino, e un bi-campione