NBA – Perdono Thunder e Lakers, bene Portland, Miami e San Antonio
Sono 11 le partite della notte Nba.
Indiana Pacers – Portland Trail Blazers 80 – 100
I Blazers difendono il fattore campo contro i Pacers con i 27 punti di Aldridge e i 20 di Lillard, doppia doppia da 14 punti e 13 rimbalzi per J.J. Hickson. Per i Pacers 22 di George e 21 di West.
Oklahoma City Thunder – Golden State Warriors 99 – 104
Ad Oakland i Warriors battono i Thunder. Ottime le prestazioni di Curry (31 punti) e Lee (22 punti e 12 rimbalzi). Per i Thunder il solito Durant con 33 punti, che non bastano però ad Oklahoma.
Atlanta Hawks – Charlotte Bobcats 104 – 92
Gli Hawks vincono a Charlotte con i 30 punti di Josh Smith, conditi da 13 rimbalzi. Bene anche Ivan Johnson che mette a referto una doppia doppia da 12 punti e 15 rimbalzi. Non bastano ai Bobcats i 27 punti di Ramon Sessions.
Toronto Raptors – Miami Heat 116 – 123
Toronto esce sconfitta dal Triple A, non bastano i 20 punti di Alan Anderson e i 17 di Calderon, Bargnani ancora out. Per gli Heat grande prestazione di Lebron James che firma l’ennesima tripla doppia di carriera con 31 punti, 10 rimbalzi e 11 assist. Bene anche Dwayne Wade (35 punti).
Detroit Pistons – Chicago Bulls 82 – 85
I Bulls battono i Pistons, ancora una volta decisivo Marco Belinelli con un canestro negli ultimi secondi. Bene Butler e Boozer, rispettivamente 18 e 16 punti. 18 rimbalzi per Noah. Per i Pistons 13 punti di Brandon Knight.
Los Angeles Lakers – Memphis Grizzlies 93 – 106
I Lakers perdono ancora, stavolta in favore dei Grizzlies. Non bastano a LA i 29 punti di Kobe Bryant. Per i Grizzlies 20 punti per Darrel Arthur. Doppia doppia per Rudy Gay e Zach Randolph.
Denver Nuggets – Houston Rockets 105 – 95
I Nuggets vincono a Houston grazie ai 21 punti di Ty Lawson e i 20 di Wilson Chandler, che torna dall’infortunio. Bene il Gallo con 18 punti. Ai Rockets non bastano i 23 punti di James Harden e i 13 rimbalzi di Omer Asik.
Brooklyn Nets – Minnesota Timberwloves 91 – 83
I Nets vincono a Minneapolis grazie ai 22 punti di Brook Lopez e i 18 di Joe Johnson e Deron Williams. Per i T’wolves 15 punti per Kirilenko.
New Orleans Hornets – San Antonio Spurs 102 – 106
Gli Spurs battono gli Hornets anche senza l’indisponibile Tim Duncan. Bene Splitter con 25 punti. Doppia Doppia da 24 punti e 13 assist per Tony Parker. Non bastano a New Orleans i 17 punti di Eric Gordon e i 16 di Ryan Anderson.
Washington Wizards – Utah Jazz 88 – 92
I Jazz battono i Wizards grazie alla doppia doppia da 16 punti e 15 rimbalzi per Millsap e grazie ai 15 punti di Gordon Hayward. Per i Wizards 15 punti per Martell Webster e 14 per John Wall.
Phoenix Suns – Sacramento Kings 106 – 96
A Sacramento i Suns si impongono grazie ai 21 punti di Luis Scola e alla doppia doppia da 12 punti e 11 assist di Goran Dragic. Per i Kings bene Demarcus Cousins e Thomas Robinson, autori di due doppie doppie, rispettivamente da 15 punti e 15 rimbalzi e da 12 punti e 14 rimbalzi.
Seguo il basket NBA dal 2000, quando Vince Carter volava sui cieli di Oakland e quando i Lakers battevano i Trail Blazers alla settima. Studio giurisprudenza presso la facoltà di Palermo, mi piace la musica e suono la chitarra. Ma soprattutto, sono NBA-dipendente… Email: big.ideas@hotmail.it Twitter: @sleepinpill87
NBA – San Antonio batte Memphis, bene Cavs e Thunder
Sono dieci le partite della notte Nba appena trascorsa.
Chicago Bulls – Toronto Raptors 107 – 105
Si comincia con i Bulls che si impongono sui Raptors solo all’overtime. Il tiro decisivo lo mette a segno Luol Deng, che mette a referto 19 punti e 7 assist. Per Carlos Boozer doppia doppia da 36 punti e 12 rimbalzi; 10 punti per Marco Belinelli. Per i Raptors 27 di Anderson e 26 di Lowry.
Indiana Pacers – Orlando Magic 86 – 97
Sul loro campo, gli Orlando Magic, battono gli Indiana Pacers grazie ad un Vucevic in doppia doppia e ad un Afflalo da 15 punti, 5 assist e 5 rimbalzi. Per i Pacers bene Paul Gerorge con 20 punti.
Brooklyn Nets – Atlanta Hawks 95 – 109
Ottima prestazione per Jeff Teague con 28 punti e 11 assist, bene anche David Harris e Al Horford. Per i Nets, prestazione da 22 punti e 9 rimbalzi per Brooke Lopez.
New Orleans Hornets – Boston Celtics 90 – 78
Gli Hornets si impongono sul campo dei Celtics grazie ai 18 punti di Al-Farouq Aminu e alla doppia doppia dell’ormai solito Greivis Vasquez. Per i Celtics non bastano i 15 punti di Garnett e gli 11 assist di Rajon Rondo.
Denver Nuggets – Oklahoma City Thunder 97 – 117
I Thunder spazzano via i Nuggets con 32 punti di Westbrook e 20 di Durant e Martin. Per Denver 16 punti di Kosta Koufos e 11 per il Gallo.
Houston Rockets – Dallas Mavericks 100 – 105
I Mavs battono i Rockets con una prestazione di squadra e portano 6 giocatori in doppia cifra. Ai Rockets non bastano i 20 punti di Harden e i 19 di Lin.
Memphis Grizzlies – San Antonio Spurs 82 – 103
All’AT&T Center gli Spurs battono i Grizzlies in uno scontro al vertice della Western Conference. Doppia doppia da 17 punti e 11 assist per Tony Parker, 19 punti per Duncan. 17 punti per Rudy Gay.
Washington Wizard – Sacramento Kinks 94 – 95
Si decide solo negli ultimi secondi lo scontro tra Washington e Sacramento. 21 punti per Salmons, Cousins ed Evans. Dall’altra parte bene il rookie Bradley Beal con 26 punti.
Cleveland Cavaliers – Portland Trail Blazers 93 – 88
Cleveland espugna il Rose Garden con 31 punti di Kyrie Irving; 14 rimbalzi per Tristan Thompson. Non bastano le due doppie doppie di Batum ed Aldridge; 13 punti per il rookie Damian Lillard.
Miami Heat – Golden State Warriors 92 – 75
Miami batte Golden State ad Oakland con una doppia doppia da 25 punti e 10 assist per Lebron James, 5 i giocatori in doppia cifra per Miami. Per i Warriors 16 punti per Jarret Jack e doppia doppia per David Lee.
Seguo il basket NBA dal 2000, quando Vince Carter volava sui cieli di Oakland e quando i Lakers battevano i Trail Blazers alla settima. Studio giurisprudenza presso la facoltà di Palermo, mi piace la musica e suono la chitarra. Ma soprattutto, sono NBA-dipendente… Email: big.ideas@hotmail.it Twitter: @sleepinpill87
Portland, la stagione della svolta?
Ci sono franchigie in NBA che, più di altre, sembrano inseguite da una proverbiale nuvola fantozziana che ne vanifica sforzi ed investimenti; sicuramente questo è il caso dei Portland Trail Blazers, che, dal draft del 1984 (nel quale scelsero alla seconda chiamata Sam Bowie al posto di un giovane ragazzo chiamato Michael Jordan) agli ultimi travagliati anni, sono state tra le franchigie più sfortunate della lega.
Tuttavia, neppure tanto tempo fa, i Blazers avevano potuto contare su un line-up non solo giovanissimo, ma anche di splendente prospettiva.
Sappiamo però cos’è accaduto: Greg Oden, scelto al draft 2007 con la prima chiamata assoluta (la seconda è stato un certo Kevin Durant) e che molti davano come futuro dominatore a centro area, negli anni trascorsi a Portland ha visto più partite da spettatore di quelle che ha potuto giocare, tormentato dalle sue fragili ginocchia; e adesso è un free agent sul quale ormai sembra troppo rischioso puntare.
La carriera, poi, di Brandon Roy, forse il migliore di quella generazione che avrebbe dovuto spaccare il mondo, è stata pesantemente pregiudicata da una lunga serie di infortuni che lo hanno costretto al ritiro; e anche adesso che è tornato in attività, lo si è visto pochissimo sul parquet.
L’unico superstite di quei big three mancati è Lamarcus Aldridge, sul quale i Blazers hanno costruito una squadra che negli ultimi anni ha dato ben poche soddisfazioni ai tifosi. Nonostante questo, la città conosciuta come “Rip City” ha sempre potuto contare su di una tra le tifoserie migliori della lega in quanto a seguito; al Rose Garden è raro vedere qualche sedia vuota.
Forse, negli ultimi mesi, si sono poste le basi perché questo attaccamento possa essere ripagato negli anni avvenire. Infatti sembra che le cose a Portland stiano iniziando a cambiare.
Se la stagione regolare finisse oggi, i Blazers usufruirebbero di un record che li porterebbe ai playoff, risultato insperato fino alla stagione scorsa. Le spiegazioni di questa rinascita sono molteplici.
Rispetto alla scorsa stagione il roster è in parte mutato: via Crawford, Wallace, Felton (quest’ultimo senz’altro protagonista di una stagione più che sottotono). Parola d’ordine: ricostruzione, sulle solide basi di giocatori come Aldridge, Mattews e Batum.
Quando si vuole ricostruire è ovvio pensare al Draft. Con il senno di poi, si può dire che Portland non abbia scelto affatto male. Infatti è proprio dal Draft che arriva la sorpresa più gradita: Damien Lillard. Sempre per quel giochino di far terminare oggi la regular season, Lillard sarebbe senza discussione il rookie dell’anno; è incredibile quello che sta riuscendo a fare questo ragazzo in pochi mesi.
Appena arrivato a Portland ha subito fatto vedere in Summer League quello di cui è capace, venendo tra l’altro eletto Mvp della competizione estiva, ed appena cominciata la stagione è diventato subito uno dei cardini dei Blazers per minutaggio e per numeri: 18 punti e 6 assist di media a partita, più del 35% da 3 e più del 42% dal campo.
Non sembrano nemmeno numeri da rookie. A questo aggiungete fisico strutturato e capacità di concludere al ferro. I Blazers, per una volta, sembrano aver fatto una gran presa (tifosi blazers, fate tutti gli scongiuri del caso). Inoltre, alla numero 11 è arrivato anche Meyers Leonard, il centro che serviva alla franchigia. Ha giocato molto meno di Lillard ed ha anche fatto meno impressione del prodotto da Weber State.
Questo non vuol dire che sia stato un flop, tutt’altro. Infatti Leonard in prospettiva futura potrebbe risultare molto importante alla causa dei Blazers, che erano attesa di un vero centro sin da quando Greg Oden aveva dovuto darla vinta alle sue ginocchia.
Infatti potrebbe essere il giocatore che, indirettamente, darebbe la possibilità ad Aldridge di esplodere definitivamente, spostando l’area delle sue operazioni più lontano da canestro dove “L Train” potrebbe diventare un’arma letale nel ruolo di ala grande.
Parlando proprio di Aldridge, il numero 12 in maglia Blazers ha cominciato la stagione col piede giusto e rappresenta senza dubbio il giocatore più completo e strutturato del roster. Attualmente il prodotto da Texas appartiene ad una ristretta cerchia di soli quattro giocatori che stanno viaggiando con almeno 20 punti e 8 rimbalzi di media a partita.
Un altro protagonista della stagione corrente è sicuramente Nicolas Batum, un giocatore che i Blazers hanno rischiato di perdere fino a poco prima dell’inizio della stagione. Il francese è migliorato in tutti gli aspetti del suo gioco ed ha sbrogliato più di una matassa in partite complicate rendendosi protagonista di ottime prestazioni.
Il quintetto titolare è completato da Wesley Mattwes e J.J. Hickson.: il primo, tra pregi e limiti, sta dando l’apporto sperato alla causa, soprattutto in termini di punti a referto, mentre il secondo sta inanellando prestazioni positive difensivamente e a rimbalzo.
Le possibilità di agguantare i playoff, quindi, ci sono. Ma i Blazers dovranno guardarsi le spalle fino alla fine perché Portland ha la sfortuna di trovarsi sulla costa ovest degli Stati Uniti e in questo particolare momento storico classificarsi almeno ottavi in Western Conference è una vera impresa, vista la quantità di buone squadre che la sponda pacifica dell’Nba può contare.
A rendere ancora più complesso il quadro c’è il fatto che i Los Angeles Lakers, per acciuffare un posto in post-season, faranno la corsa anche e forse soprattutto sui Blazers.
Quindi, anche se riuscissero ad arrivare tra le prime otto, la vita per Portland, all’interno degli ipotetici playoff, sarebbe comunque molto dura: arrivare tra la sesta e l’ottava piazza della conference vorrebbe dire incontrare, già al primo turno, corazzate come i Thunder, gli Spurs, i Clippers, gli stessi Grizzlies. Tutti clienti scomodi per una franchigia giovane come quella allenata da Terry Stotts.
Tuttavia, anche in ragione della giovane età dei componenti del roster, non è da escludere che nei prossimi anni i Blazers possano diventare una squadra temuta e rispettata anche ai playoff. Sperando che, questa volta, la fortuna volga lo sguardo verso “Rip City”.
Seguo il basket NBA dal 2000, quando Vince Carter volava sui cieli di Oakland e quando i Lakers battevano i Trail Blazers alla settima. Studio giurisprudenza presso la facoltà di Palermo, mi piace la musica e suono la chitarra. Ma soprattutto, sono NBA-dipendente… Email: big.ideas@hotmail.it Twitter: @sleepinpill87
NBA – Gli Spurs battono i Lakers, bene Boston e Oklahoma
Philadelphia 76ers – Toronto Raptors 72 – 90
I Raptors battono i 76ers con una buona prestazione di squadra. Doppia doppia per Fields e Johnson, 11 assist per Calderon; non bastano ai 76ers i 16 punti di Young e Holiday. Per i Raptors ancora una buona prestazione complessiva senza il mago Bargnani.
Utah Jazz – Charlotte Bobcats 112 – 102
I Bobcats perdono in casa contro Utah, decisivi i 26 punti di Al Jefferson, bene anche Millsap e Hayward. Per i Bobcats ancora una sconfitta, nonostante i 20 punti di Gordon.
Atlanta Hawks – Cleveland Cavs 83 – 99
Irving ancora protagonista di un’ottima prestazione con 33 punti, Varejao ancora out, ma a rimbalzo ci pensano Thompson e Zeller. Per gli Hawks 17 punti per Smith e 10 rimbalzi per Pachulia.
Phoenix Suns – Boston Celtics 79 – 87
Altra sconfitta per i Suns che si arrendono ai Celtics che vanno a referto con quattro giocatori in doppia cifra, 8 assist per Rondo, 16 rimbalzi per Sullinger. Per i Suns 16 di Scola e doppia doppia da 12 punti e 14 rimbalzi per Gortat.
Milwaukee Bucks – Chicago Bulls 104 – 96
I Bucks passano a Chicago con 35 punti di Brandon Jennings e 12 Rimbalzi di Sanders. Per i Bulls non bastano la doppia doppia di Boozer e la buona prestazione di Noah e Nate Robinson; 9 punti per il “Beli”.
Houston Rockets – New Horleans Hornets 79 – 88
Gli Hornets battono i Rockets con i 17 punti di Smith, Mason Jr. e Vasquez, doppia doppia per quest’ultimo con 11 assist. Per i Rockets il solito Harden con 25 punti.
Los Angeles Lakers – San Antonio Spurs 105 – 108
Nella partita più attesa della notte Nba i Lakers soccombono agli Spurs. Partita decisa solo all’ultimo minuto da una tripla di Ginobili e dall’errore dalla lunga distanza di Bryant che consegna la vittoria agli Spurs. Decisivi anche i 24 punti di Parker. Per i Lakers 27 di Bryant e 23 di World Peace.
Minnesota Timberwolves – Oklahoma City Thunder 84 – 106
I Thunder travolgono Minnesota grazie ai 26 di Durant ed ai 23 di Westbrook, bene anche Martin; ai T’wolves non basta mettere cinque giocatori in doppia cifra. Rubio in recupero della condizione, ma Love ancora lontano dal parquet.
Orlando Magic – Denver Nuggets 105 – 108
Denver vince ancora in casa. I 20 punti di Nelson e i 14 rimbalzi di Vucevic non bastano ai Magic. Per i Nuggets il solito grande Faried con una doppia doppia da 19 e 19. Bene anche Ty Lawson e Andre Miller; 15 punti per il Gallo.
Dallas Mavericks – Los Angeles Clippers 93 – 99
I Clippers passano contro i Mavericks con la solita sontuosa prestazione di Chris Paul che chiude la gara con 19 punti e 16 assist; 19 punti anche per Barnes, Blake Griffin in doppia doppia. Per i Mavs 22 di Collison e 17 di O.J. Mayo, 15 punti per un Nowitzki in ripresa.
Memphis Grizzlies – Golden State Warriors 94 – 87
I Grizzlies battono i Warriors con un’ottima prestazione di squadra; quintetto titolare tutto in doppia cifra; 12 i rimbalzi di Randolph. Per i Warriors 24 di Stephen Curry e 20 di Clay Thompson.
Seguo il basket NBA dal 2000, quando Vince Carter volava sui cieli di Oakland e quando i Lakers battevano i Trail Blazers alla settima. Studio giurisprudenza presso la facoltà di Palermo, mi piace la musica e suono la chitarra. Ma soprattutto, sono NBA-dipendente… Email: big.ideas@hotmail.it Twitter: @sleepinpill87
Lebron James tra presente e futuro
NBA – I Knicks battono i Nets, i Thunder vincono ad Atlanta, grande Pierce contro i Cavs
Pistons @ Raptors 91 – 97
Nets @ Knicks 86 – 100
Wizards @ Magic 83 – 90
Jazz @ Pacers 84 – 104
Cavaliers @ Celtics 91 – 103
Thunder @ Hawks 100 – 92
76ers @ Rockets 103 – 125
Bobcats @ Suns 104 – 121
Bucks @ Grizzlies 80 – 90
Warriors @ Kings 127 – 131
Hornets @ Clippers 77 – 93
Migliori prestazioni
Punti: P. Pierce (Bos) 40, Kevin Durant (Okc) 41, G. Monroe (Det) 35
Rimbalzi: J. Thompson (Sac) 15, O. Asik (Hou) 15, Z. Randolph 17
Assist: J. Calderon (Tor) 17, C. Paul (Lac) 12, R. Westbrook (Okc) 11
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NBA – I Bulls passano a Philadelphia, bene Celtics, Rockets e Jazz
Nets – Raptors 94 – 88
Hawks – Magic 86 – 80
Cavaliers – Pacers 81 – 96
Bulls – 76ers 96 – 89
Clippers – Bobcats 100 – 94
Warriors – Heat 97 – 95
Mavericks – Celics 115 – 117
Kinks – Bucks 85 – 98
Wizards – Rockets 93 – 99
Hornets – Thunder 88 – 92
Nuggets – Timberwolves 105 – 108
Grizzlies – Suns 80 – 82
Spurs – jazz 96 – 99
Migliori Prestazioni
Punti: K. Durant (Okc) 35, P. Pierce (Bos) 34, CJ Miles (Cle) 28
Rimbalzi: T. Duncan (Sas) 21, O. Asik (Hou) 16, J. Thompson (Sac) 15
Assist: J. Calderon (Tor) 15, M. Ellis (Mlw) 11, R. Rondo (Bos) 15
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NBA – Vincono i Lakers, i Knicks bene a Charlotte
Knicks – Bobcats 100 – 98
Trail Blazers – Pacers 92 – 99
Timberwolves – Celtics 94 – 104
Warriors – Pistons 104 – 97
Nuggets – Hawks 104 – 108
Bulls – Cavaliers 95 – 85
Lakers – Hornets 103 – 84
Bucks – Spurs – 99 – 110
Magic – Jazz 81 – 87
Raptors – Kings 100 – 107
Mavericks – Clippers 90 – 112
Migliori Prestazioni:
Punti: T. Lawson (Den) 32, K. Thompson (GSt) 27, R. Andreson (NOr) 31
Rimbalzi: T. Chandler (NYk) 17, J. Noah (Chi) 15, A. Varejao (Cle) 15
Assist: C. Paul (Lac) 13, K. Walker (Cha) 11, R. Rondo (Bos) 11
Seguo il basket NBA dal 2000, quando Vince Carter volava sui cieli di Oakland e quando i Lakers battevano i Trail Blazers alla settima. Studio giurisprudenza presso la facoltà di Palermo, mi piace la musica e suono la chitarra. Ma soprattutto, sono NBA-dipendente… Email: big.ideas@hotmail.it Twitter: @sleepinpill87