
Eccoci arrivati al termine di due settimane che ci hanno consegnato ulteriori verdetti. Definirli sorprendenti, però, credo sia ingiusto. Le due squadre più in forma dell’ultima parte di stagione sono infatti arrivate fino in fondo alla loro rispettiva Conference: Boston a Est e Dallas a Ovest. Manca ora solo l’ultimo gradino da salire. Records entering
NBA Playoffs: il punto sulla Eastern Conference

Siamo virtualmente a metà dei playoff a Est, dove sono rimaste le quattro squadre di gran lunga più forti delle altre. Come ci augurava, la battaglia è sempre più combattuta. Miami Heat (No. 1) vs Philadelphia 76ers (No. 4): 2-2 No Embiid, no fun. Ma quando c’è Joel, ci si diverte. Serie in pareggio, con
NBA Playoffs: Road to Western Conference Semifinals

I primi verdetti sono arrivati, e hanno rispettato tutti i pronostici. Le prime quattro dell’Ovest (in ordine decrescente: Suns, Grizzlies, Warriors, Mavericks) hanno passato il turno. Forse allora la regular season un po’ di senso e valore ce l’ha. In ogni caso, è stato un primo round prevedibile ma non privo di novità e indicazioni
NBA Playoffs First Round: il punto sulla Eastern Conference

Sette giorni. Sono bastati esattamente sette giorni per farci capire che il basket è questo qui, quello dei playoff. Le 82 partite di regular season sono più simili alla partitella tra amici che la domenica si incastra tra la messa e la grigliata, quella che giochi a torso nudo masticando improperi per la corsa e il
NBA Playoff 2022: Western Conference preview

Finalmente è arrivato il periodo che stavamo tutti aspettando, quello del basket che conta. Quello dove non ci sarà un posto libero in nessuno dei 16 palazzetti aperti, dove le tribune saranno monocolori, dove ogni singolo secondo conta. Dove ogni tiro fa trattenere il respiro a migliaia di persone. It’s playoff time, baby! Quale miglior modo
“LeTimeless” James

I’m just a kid from Akron. Così lo si ricorda spesso, in lacrime, quando è riuscito a regalare a Cleveland, la sua città, quell’anello NBA che mancava nella bacheca. Alcuni invece, forse con malizia o forse con sguardo freddo e calcolatore, lo ricordano per la celebre frase I’m gonna be taking my talents to South
Una scoppiettante NBA Trade Deadline

Una trade deadline come non se ne vedevano da anni: eccitante, con contendenti al titolo che si rispondono colpo su colpo. Scambi che sono destinati a cambiare i destini della lega per il prossimo futuro. Ovviamente il palcoscenico se l’è preso lo scambio Harden-Simmons. Numerose altre mosse di mercato hanno permesso, però, di andare a riconfigurare una NBA
I Miami Heat di Spoelstra e Riley: una gestione da incorniciare

Miami è la definizione di winning culture. Dal 2000 a oggi ha avuto solo 2 stagioni sotto le 37 vittorie, quindi è stata costantemente o quasi nel grande palcoscenico dei playoff. Risucchiata al centro del ciclone per la “responsabilità” di aver dato il via ai giocatori-mercenari con il trasferimento di LeBron James in quel di South
I segreti dei Soli dell’Arizona

Mille sono i motivi per cui l’inizio di stagione dei Soli del deserto dell’Arizona è passato totalmente in sordina: vuoi l’abitudine a vederli giocare ad alto livello, vuoi l’exploit di Golden State e Chicago che ha attirato lo sguardo di tutti… Vuoi, e credo sia la primaria ragione, il fatto che i pregiudizi sono sempre