Nella prima parte di questo articolo, pubblicata ieri, si è iniziata l’introduzione ai concetti fondamentali dell’accordo che darà vita al nuovo CBA, con particolare attenzione all’aspetto societario della questione. Oggi si riprende con l’analisi delle caratteristiche che i singoli contratti si troveranno ad avere. DURATA MASSIMA DEI CONTRATTI 5 anni per i giocatori rinnovati con l’utilizzo
NBA Lockout: i dettagli dell’accordo – Prima parte
Tentative Labor Deal. Altrimenti detto dopo cinque mesi di lockout ce l’abbiamo fatta e che nessuno si azzardi a rifiutarlo. Perché prima di arrivare alla firma definitiva (si parla di una settimana circa) c’è bisogno di espletare alcune formalità… facendo in modo che restino tali. Innanzitutto i firmatari delle cause antitrust, spostate tutte in Minnesota, dovranno
NBA Lockout: i (non) decertificati – Seconda parte
Dopo le lunghe e necessarie premesse contenute nella prima parte di questo articolo, è il momento di passare alla valutazione di situazione e conseguenze dal punto di vista legale. Fissiamo nuovamente alcuni concetti, comunque già presenti e declinati nella suddetta prima parte. Nel nostro caso il datore di lavoro (NBA) contratta con i dipendenti non
NBA Lockout: i (non) decertificati – Prima parte
“We’re About To Go Into The Nuclear Winter Of The NBA” Oppure, come da richiesta di Ken Berger di CBSSports, un miglior incipit potrebbe essere “all together now: asshattery“. Una buona notizia c’è: la temuta decertificazione non c’è stata. No, Hunter ha fatto di peggio, il disclaim of interest. Ovvero invece di lasciare campo ai giocatori, aspettare
NBA Lockout: il punto di non ritorno
Ahia. Solo un’espressione del dolore fisico che in queste ora sta colpendo gli appassionati NBA di tutto il mondo può rendere l’idea di quale sia la situazione. In breve e prima di addentrarsi nei dettagli tecnici dell’offerta, che mai come oggi risultano parole e concetti al vento, riepilogo delle puntate precedenti fino ai fatti della
NBA Lockout: l’Ultimatum
Giocatori che minacciano la decertificazione, proprietari che mandano Allen e Jordan quali rappresentanti aggiuntivi rispetto a quanto ormai abituale… e ovviamente date queste premesse nessun accordo neanche nei colloqui di stanotte, protrattisi per oltre 8 ore e che hanno visto il ritorno sulla scena del mediatore federale George Cohen. E proprio Cohen è stata la
NBA Lockout: nuova ripresa delle trattative
Eravamo rimasti al fallimento della mediazione, non più tardi di 5 giorni fa. Ma evidentemente almeno i rappresentanti delle due fazioni sono mossi da una certa fretta e, convinti della possibilità di riuscire a giocare una stagione completa da 82 partite, pur se ulteriormente compressa in meno di 5 mesi causa inizio a dicembre
NBA Lockout: The Blame Game
Pochi indugi, subito al fulcro della questione, partiamo dalle notizie positive emerse dal caos degli ultimi giorni: nella sostanza non è cambiato niente. Le due parti non si sono allontanate, anzi, rispetto alla situazione descritta 10 giorni orsono c’è stato un avvicinamento anche sulla questione principale, ovvero la spartizione del BRI: i giocatori hanno concesso un ulteriore
Lockout e trattative: ecco cosa sta succedendo
Cosa sia successo ormai lo sapete. Stern e il vice Silver da una parte, a rappresentare i proprietari delle 30 franchigie. Hunter e Fisher dall’altra, a capo dell’associazione giocatori. E un accordo che dopo dieci settimane di chiacchiere e quattro di trattative non è stato trovato, come peraltro ampiamente previsto da mesi, portando alla cancellazione