Se la Final Four 2011 sarà ricordata come un’anomalia nella storia del torneo, il merito non sarà principalmente di Kentucky. Quella del 2011, che inizia sabato, sarà infatti la prima, dal 1979 (prima ancora dell’espansione a sessantaquattro squadre, avvenuta nel 1985), nella quale non sarà presente né una testa di serie numero uno né una
East Region Final: Kentucky (4) Vs North Carolina (2) 76-69
Kentucky deve avere un gusto per il brivido. Se non così, infatti, in che altro modo si possono spiegare le quattro partite del Torneo giocate dai Wildcats, tutte decise nell’ultimo minuto? La gara di ieri è sembrata, in particolare, una replica di quella giocata due sere prima contro Ohio State: I Buckeyes avevano, infatti, pareggiato
East Region: Sweet 16 Recap
Si è dovuto attendere fino alle Sweet Sixteen, ma alla fine anche nell’East Regional è arrivato quell’upset che fa tanto Torneo NCAA. Un’altra numero uno saluta quindi la compagnia: Ohio State ha perso (62-60), all’ultimo secondo e al termine di una gara molto intensa, contro Kentucky, la numero quattro del seed. I Buckeyes devono quindi
East Region: terzo turno
Il bello e il brutto del Torneo NCAA, rapido e crudele come poche altre competizioni sportive: quattro giorni e via, da sedici squadre che hanno iniziato giovedì, ne sono rimaste solo quattro in ogni seed, sedici in totale, che si sfideranno nel prossimo weekend per arrivare alle Final Four. Anche nell’East Regional quattro (North Carolina,
East Region Down: Recap
Nella notte italiana si sono giocate tutte le quattro partite della parte bassa del regional East: i pronostici sono stati rispettati, a parte la vittoria di Marquette contro Xavier (66-55). Ed è proprio da questa gara per partiamo con il nostro recap. Xavier, che insieme a Michigan state era l’unico programma ad aver raggiunto le
East Region Up: Recap
Nessuna sorpresa nella parte superiore dell’East Regional, dove le squadre con la testa di serie più alta è riuscita a conquistare la vittoria, con più o meno fatica. La squadra che si presenta al torneo come migliore della nazione, Ohio State, non ha avuto particolari difficoltà ad avere ragione di Texas-San Antonio, decisamente non attrezzata
Dallas Mavericks: Preview
Non si può certo dire che i Mavs non siano costanti: negli ultimi anni sono sempre stati ai vertici della Lega, nonostante gli innumerevoli cambiamenti nel roster.
Il problema è che essersi imposta come una delle migliori squadre della NBA non è più (almeno da quando vennero distrutti da Dwayne Wade nelle Finali del 2006) abbastanza per la franchigia, i giocatori, i tifosi e la città: ora bisogna vincere.
Difficile che questo sia l’anno buono, visto il livello delle avversarie ma, magari, non partendo con i favori (assoluti) del pronostico, i Mavs potrebbero (finalmente) sorprendere tutti: il talento, come al solito, non manca.