19 stagioni, più di mille partite vinte, 5 titoli, 2 volte MVP della regular season, 3 volte MVP delle Finals, 15 partecipazioni (col broncio) all’All Star Game. Più di 26mila punti, 15mila rimbalzi, 3mila stoppate. 140 compagni diversi. Mica male per uno che, sul podio spettante alla prima scelta del draft 1997, dichiarava: “I just
La solita estate complicata dei Boston Celtics
Rubando le parole al Bardo da Stratford-upon-Avon, potremmo definire il punto cruciale del mercato 2016 dei Celtics come il sogno di una notte di inizio estate. Quella del draft, per la precisione, quando la tela tessuta con pazienza da Danny Ainge si è sfaldata tra le sue mani. Per ammissione dello stesso GM nessuna delle
I Warriors dopo Gara 7: gli uomini vuoti
This is the way the world ends, scriveva T. S. Eliot in The Hollow Men. Così finisce il mondo. Not with a bang but a whimper. Non con un boato, ma con un lamento. La stagione 2016 dei Golden State Warriors finisce alla stessa maniera e il loro intero mondo con essa. Klay Thompson si
I Warriors dopo Gara 6: la paura di vincere
Viene la pelle d’oca solo a pensare all’aria elettrica di Oakland in questo momento, una cappa mista di tensione, confusione e un pizzico di isteria che aleggerà sopra i grattacieli fino almeno a domenica notte, non diversamente dalla nebbia che è solita indugiare sul Golden Gate Bridge. Capisci che sta succedendo qualcosa di storico quando
I Warriors dopo Gara 5: No Dray, no party
I Warriors avrebbero volentieri evitato un’altra trasvolata in Ohio, invece hanno dovuto rimettere in fresco lo champagne, lasciare al loro posto i festoni pronti a scendere dal tetto della Oracle Arena e imbarcarsi sull’ennesimo aeroplano della stagione. Ne hanno un altro già prenotato, quello del ritorno, e sperano che almeno stavolta gli ostinati Cavs non
I Warriors dopo Gara 4 – Provaci ancora Steph
Alla luce di gara 4, la precedente sconfitta a Cleveland assume i contorni di una banale interruzione nel dialogo tra i Warriors e i grandi team del passato. I Cavs hanno voluto mettere bocca, hanno abbaiato le loro ragioni, poi sono stati allontanati come un ospite indesiderato. Golden State non ha alcuna intenzione di fare
I Warriors dopo Gara 3: Cleveland hustle
Soft. Questo l’aggettivo che Steve Kerr e Steph Curry hanno scelto per descrivere l’approccio dei Warriors a gara 3. Ma come sempre, nello sport come nella vita, il difficile è tracciare una linea tra i meriti dell’uno e i demeriti dell’altro. La reazione dei Cavs è stata vigorosa, di quelle che non lasciano adito a
I Warriors dopo Gara 2: bene, bravi, bis
48 punti di scarto nelle prime due partite. Questa la misura del dominio che i Warriors stanno esercitando sulla serie contro Cleveland. E se gara 1 ci aveva fatto storcere il naso, su queste stesse pagine, per l’atipicità della prestazione degli Splash Brothers e l’apporto imprevisto della panchina, in gara 2 ogni cosa torna nei
I Warriors dopo Gara 1: Mr. Livingston, I presume
Enigma per solutori più che abili: se voi foste Steve Kerr, sareste contenti della prestazione sopra le righe della panchina Warriors in gara 1? La risposta dei numeri è eloquente. 45-10 rispetto alla controparte in maglia Cavs, soltanto le riserve dei Pistons edizione 1989 segnarono così tanto in una finale e bisogna tornare indietro di