NCAA Basketball

Connecticut Huskies: Final Four Preview

Nonostante l’ottima tradizione cestistica che ha accompagnato Connecticut fin dall’arrivo di Coach Jim Calhoun (tre Final Four prima di questa, due titoli), nessuno si aspettava una stagione simile dai ragazzi di Hartford. Inizio col botto al Maui Invitational alle Hawaii: tre vittorie su tre gare, superando le anche le più quotate Michigan State (almeno all’epoca)

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West Region: terzo turno

#2 San Diego St vs #7 Temple 71-64 (2OT)

 

Dopo 2 OT, finalmente San Diego State ha la meglio su Temple

A San Diego State servono due overtime e tanta fatica per strappare il biglietto per Anaheim. Con Kawhi Leonard stanco e fuori ritmo per tutta la gara, gli Aztecs si sono affidati alla presenza interna di Billy White e Malcolm Thomas che con tre stoppate e punti facili vicino al ferro hanno portato a casa la gara. 29 punti e 22 rimbalzi combinati per i due lunghi.

Leonard ha riabilitato parzialmente la sua prestazione mettendo un paio di jumper in momenti importanti e segnando tutti i liberi (6/6) nei due overtime, caratterizzati da brutti errori e pessime scelte da parte di entrambe le squadre dovuti soprattutto alla stanchezza alla seconda partita in tre giorni.

 

Per Temple, mancanza di leadership quando la partita contava, con Moore che si è spento dopo gli ottimi regolamentari (17 punti), mentre Fernandez è stato costretto a girare al largo dagli intimidatori degli Aztecs (1/10 dentro l’arco). Negli ultimi minuti la palla è andata spesso a Lavoy Allen che non è mai riuscito a trovare una via verso il ferro.

#3 Connecticut vs #6 Cincinnati 58-69

È sempre Kemba Walker a portare avanti gli Huskies: con i 33 punti segnati contro Cincinnati, Walker è diventato il miglior scorer della scuola su singola stagione. Titolo non da poco, considerata la qualità dei giocatori passati da Uconn.

Impossibile contenerlo per la difesa dei Bearcats, nonostante i colpi presi al polso destro e alla coscia. Anzi, dopo il secondo colpo subito, ha segnato sette punti in fila, dando il via al parziale decisivo di Uconn.

Bene anche il freshman Jeremy Lamb, salito di colpi nelle gare dentro/fuori, con 14 punti e difesa all’altezza, limitando il back court di Cincinnati a soli 13 punti.

Partita difficile per Yancy Gates che ha subito la maggior fisicità della coppia Oriakhi-Okwandu, troppo poco l’impatto del solo Rashard Bishop (22 punti).

#1 Duke vs #8 Michigan 73-71

La vittoria numero 900 di Coach Krzyzewski porta Duke alle 22° apparizione alle Sweet Sixteen.

Dopo un primo tempo equilibrato, Nolan Smith ha preso in mano i Blue Devils e ha scavato il solco con 10 punti consecutivi, chiudendo apparentemente la gara.

Michigan è riuscita però a tornare a contatto, grazie ad una zona 1-3-1 molto mobile che ha completamente bloccato l’attacco di Duke. Il canestro decisivo è stato quello di Kyrie Irving, l’unico della sua partita, che a un minuto dal termine ha portato Duke avanti di tre punti. I Wolverines hanno avuto l’occasione di pareggiare, ma il runner di Darius Morris è finito sul secondo ferro.

24 punti di Smith, 13 per Kyle Singler e 11 di Irving, che sta lentamente recuperando la forma.  Per i Wolverines, 16 punti di Morris e 15 per Tim Hardaway Jr.

Importante prova per Duke, che ha mostrato di poter vincere nonostante una brutta giornata da 3 punti (5/20), su cui si basa gran parte del suo attacco.

#4 Texas vs #5 Arizona 69-70

Finale convulso tra Arizona e Texas, con i secondi che possono recriminare su un paio di decisioni arbitrali.

Il primo tempo si chiude con Arizona avanti in doppia cifra, guidata da Jordin Mayes (16 punti) e Solomon Hill (16 punti), mentre il solo Hamilton tenta di tenere a galla Texas.

Nella ripresa la rimonta è tutta opera di J’Covan Brown: 25 punti con 13/13 ai liberi (dopo il 12/12 contro Oakland) bucando continuamente la difesa avversaria sul pick and roll, mentre i Wildcats hanno continuato ha difendere la situazione nella stessa maniera, senza effettuare alcun aggiustamento.

Con i Longhorns in vantaggio di due punti, Hamilton decide di chiamare timeout, piuttosto che aspettare il fallo e sulla rimessa seguente gli arbitri decidono per una dubbia infrazione di cinque secondi, fischiata proprio mentre Joseph chiamava timeout. Da lì il canestro di Derrick Williams per il vantaggio Wildcats e il non fischio sui due contatti avvenuti nell’ultima azione.

Al di là delle decisioni arbitrali, Arizona ha sicuramente meritato la vittoria, mostrandosi più unita contro l’insieme di individualità di Texas. Ora nelle Sweet Sixteen è attesa dalla difficile partita contro Duke.

Sweet Sixteen

#2 San Diego St vs #3 Connecticut, Giovedì 24

#1 Duke vs #5 Arizona, Giovedì 24

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