E’ la sfida che tutto il mondo Nhl vuole vedere. Ancora una volta Alex Ovechkin contro Sidney Crosby, le massime stelle del campionato si sfidano per arrivare alla finale di conference, ancora una volta, se lo Zar vuole la coppa, deve disfarsi del canadese vinci tutto.

Pittsburgh @ Washington gara 1

Fleury in porta tra i Penguins sfida Holtby che fa la prima grande parata su Hornqvist che devia il tiro di Schultz. La gara ovviamente è vissuta con particolare intensità, i Capitals gravitano in tutto e per tutto su Ovechkin ed è il russo a spaventare il portiere ospite con una sassata, ma il tiro è respinto con un salvataggio al limite, anche grazie a Guentzel.

Primi venti minuti di studio, poi subito turbo. 12 secondi dall’inizio del periodo due e contropiede Guentzel-Crosby, il tiro di quest’ultimo è una sentenza, vantaggio Pittsburgh e grave disattenzione di Niskanen che si fa rubare il disco.

I Penguins possono colpire quando vogliono e per il raddoppio ci mettono un minuto in più al vantaggio. Azione che parte da Guentzel, puck offerto a Maatta che tira, Holtby non impeccabile respinge, arriva Hornqvist, assist per Crosby e 2-0, sono passati solo un minuto e 4 secondi dal primo intervallo.

Pittsburgh gioca con tranquillità e scioltezza, Crosby dispensa hockey e in un’azione con Cole e Hornqvist spaventa una volta di più Holtby.

A suonar la carica per i padroni di casa ci pensa lui, Alex Ovechkin da Mosca, il suo tiro è imparabile per qualsiasi portiere, anche Fleury deve inchinarsi ed è 2-1, con Washington che inizia a usar il fisico contro il fioretto dei Pens.

Contro Fleury si scatena l’assedio di Fort Apache, il portiere le respinge tutte, ma in mischia Sheary dimentica di chiudere su Kuznetsov che tutto solo sigla il 2-2 nella bolgia capitolina a otto minuti dalla fine della partita.

Con la postseason in casa Penguins si esalta un altro personaggio, Nick Bonino, famoso per l’urlo del telecronista del Punjabi, viene lanciato da Wilson, tutto solo si presenta al centro e supera Holtby nel 3-2.

Gli ultimi minuti sono un Fleury show, il portiere para l’impossibile, anche i tiri di Ovechkin, con Pittsburgh che espugna il Verizon Center e si porta in vantaggio di una partita nella serie.

Pittsburgh @ Washington gara 2 (1-0)

Sorpresi in casa per i Capitals è tempo di attaccare a testa bassa. Pronti via subito Kuznetsov impegna Fleury ma il portiere, ancora titolare, spiega che anche oggi è giornata no.

Washington le prova tutte per superare Fleury, per due volte è Eller ad andare vicino al gol ma il goalie ospite è in serata di grazie e para tutto.

La reazione di Pittsburgh passa per Sidney Crosby e Patric Hornqvist ma anche Holtby riesce a serrare la gabbia negando la gioia del gol.

Guentzel in difesa prova a salvare su TJ Oshie, preferisce la penalità ad un possibile gol subito, così in power play Washington deve esplodere, ma incredibilmente il vecchio Cullen, classe 1976 come Francesco Totti, recupera il disco in pressing su Shattenkirk, se ne va solo davanti a Holtby e segna in inferiorità numerica.

Sfortuna vuole che i Pens dopo il vantaggio si dimentichino di essere ancora sotto power play, vanno in tre in pressing su Backstrom, apertura per Ovechkin che trova tutto solo Niskanen e che, indisturbato, batte Fleury per il pareggio, 1-1.

Sul ghiaccio, Sidney Crosby fa ciò che vuole, Washington non riesce a fermarlo e quando in tandem con Kessel fa segnare il nuovo vantaggio per i Capitals si spegne la luce.

Crosby è assolutamente dominante, recupera un disco scivolando e lancia Guentzel, per Jake la Furia arriva l’ennesimo gol sorpresa e Pittsburgh avanza 3-1.

Il periodo finale si apre con una sorpresa, Braden Holtby si accomoda in panchina ma le cose con Grubauer non cambiano, anzi peggiorano quando Kevin Shattenkirk manda fuori il disco con conseguente penalità.

In power play l’artiglieria di Pittsburgh fa il resto, la cannonata scagliata verso Grubauer è di Phil Kessel, 4-1 dopo 2 minuti e 19 di gioco nel terzo periodo.

Lo spiraglio di luce che si consegna Washington è grazie a Nicklas Backstrom che segna sul rimbalzo della conclusione di Ovechkin su Fleury, è il gol bandiera dei Capitals perché Pittsburgh prosegue il personale show.

Meno di due minuti dal 4-2 è Evgeni Malkin a farsi trovare in traiettoria sul tiro di Cole, 5-2 e parola fine alla partita, con Guentzel che segna a porta vuota il 6-2 finale.

Alla fine della doppia sfida casalinga Washington esce battuta in entrambe le partite, pur iniziando meglio subisce la classe di Pittsburgh con un Crosby superlativo.

Fleury chiude gara 2 con 34 parate mentre Holtby subisce 3 gol in appena 14 tiri.

Washington @ Pittsburgh, gara 3 (0-2)

Nel Consol Energy Center sembra tutto apparecchiato per la grande festa. Ottimismo alle stelle per essere rientrati dalla capitale col bottino pieno.

Quello che non calcola il pubblico di casa è la rabbia e frustrazione dei Capitals di fronte ad un Crosby straripante. Volontariamente o no il trattamento sul numero 87 è il peggiore da mettere sul ghiaccio. Sono passati 6 minuti di gioco, Guentzel serve Crosby pronto alla conclusione davanti a Holtby, in una frazione di secondo il capitano dei Penguins riceve un bastone alto da Ovechkin e in caduta un’altro colpo al capo da parte di Niskanen.

Sopratutto il colpo da parte dell’ex difensore di Pittsburgh spaventa tutti, Crosby cade a terra con una torsione del ginocchio, il gioco si ferma perché l’87 non si rialza. La diagnosi è terribile, ennesima commozione cerebrale.

Terribile, perché il 30enne di Cole Harbour ha già tre commozioni cerebrali alle spalle, deve uscire dal ghiaccio e non prenderà parte alla quarta gara, questa almeno l’ultima news.

Niskanen riceve una penalità di 5 minuti per gioco pericoloso ma è come se su Pittsburgh sia caduto il gelo.

Contro i Penguins ci si mette anche una doppia penalità, con Hagelin prima e Rust poi che sbaglia gettando il disco fuori.

In 5 contro 3 Pittsburgh resiste al massimo, fino a quando non viene punita da Backstrom che consegna il vantaggio ai Capitals sfruttando la sponda su Cole.

La reazione dei Penguins passa per un gol annullato a Kunitz, poi sale in cattedra Holtby che spiega con grandi parateperché vuole essere il miglior portiere della Nhl.

Pittsburgh continua a lottare mischiando le carte, si aggrappa a Marc Andre Fleury che compie il salvataggio della serie su Johansson e Kuznetsov, ma non basta, perché è lo stesso russo a segnare il 2-0 attendendo quella frazione in più per far sdraiare Fleury e batterlo agevolmente.

A pochi minuti dalla fine vince la disperazione di Pittsburgh, a porta vuota si gettano tutti in avanti, con Malkin che scaglia una fucilata di rabbia che batte Holtby.

Tutto finito? Macché.

A un minuto e 5 dalla fine della partita, esattamente 40 secondi dopo il 2-1, Schultz trova nel traffico il pareggio, qualcosa d’insperato per l’arena di Pittsburgh, è supplementare.

Quando tutto sembra andar verso il meglio Trevor Daley frana su Marcus Johansson, consegnando il primo power play dell’overtime a Washington.

La penalità costa carissima, Shattenkirk nel traffico trova il gol vittoria che di colpo riapre i sogni dei Capitals, mentre getta moralmente nel baratro Pittsburgh costretta a vedere in infermeria Sheary (commozione cerebrale per uno scontro con Hornqvist nel secondo periodo), Murray, Letang e Crosby.

Lo scontro tra Crosby e Ovechkin potrebbe avere i titoli di coda già dopo la terza gara. Lo Zar esagera col fisico causando un qualcosa che, immaginiamo, neanche lui vorrebbe, anche se la durezza del trattamento sul numero 87 è da censura, alla quarta commozione cerebrale della carriera.

Resta ora così l’interrogativo di cosa sarà di Pittsburgh, una banda che con Sullivan ha dimostrato carattere ben oltre gli ostacoli.

Washington @ Pittsburgh gara 4 (1-2)

Questione di cuore e di fame, sacrificio e voglia di vincere, anche senza il leader, anche senza il miglior giocatore della Nhl. Pittsburgh ospita Washington per gara 4 in una serie che dopo l’infortunio di Crosby ha le premesse di una guerra.

Chi pensa che i Penguins affrontino i Capitals solo per vendicare Crosby e quindi mettere il fisico anziché l’hockey giocato resta deluso.

I padroni di casa giocano semplicemente come Mike Sullivan ha insegnato loro, intensità e tanto, tanto cuore.

Crosby inizia nella Nhl nel 2005, in porta per i Penguins c’è la prima scelta del draft 2003, un tale di nome Marc André Fleury che lega col capitano tutta la carriera. Lo scorso anno una commozione cerebrale lo fa fuori e Sidney è tra le persone che lo incoraggia maggiormente.

L’introduzione al portiere discusso, odiato, amato, coccolato e poi di nuovo odiato è perché Fleury sbarra la strada ai Capitals in gara 4, una prova mostruosa esaltata dal fatto che lo stesso goalie aveva predetto di giocare per il capitano, di tirar fuori attributi sconosciuti ai più.

Il filo conduttore è sempre Crosby, nel primo tempo Maatta, a lungo infortunato come Sid, offre un disco a Patric Hornqvist, compagno di linea dell’87, conclusione e Holtby battuto, primo squillo e primo gol, con Orpik, ex Pens, in terribile ritardo.

Dopo il vantaggio sale in cattedra il già citato Fleury, prima su Kuznetsov, poi su Wilson, parate oltre la fisica, sembra che sul portiere padrone di casa si sia reincarnato Dominik Hasek.

Oshie, Kuznetsov e Backstrom sbattono sull’estremo difensore che compie parate in serie, poi nel secondo periodo apertura di Maatta per Jake Guentzel, altro talento esploso grazie a Crosby, disco al centro che colpisce il pattino di Orlov per un’incredibile autorete, giocata di furbizia, talento e anche fortuna.

Osannato Fleury va anche ricordato che Fleury è..sempre Fleury, nel senso che le amnesie non possono mancare, così dalla bolgia del 2-0 in un minuto di gioco arrivano due gol dei Caps, prima Evgeni Kuznetsov segna col portiere che non copre il suo palo, poi Nate Schmidt trova l’angolo nel traffico per il pareggio.

A questo punto vien fuori il cuore, Pittsburgh sa di peccare in stelle senza Crosby, ma non in comprimari stellari, Justin Schultz lancia una sassata terribile contro Holtby, dopo il primo tentativo di Malkin, il disco pare infuoca e si rivede dentro la rete, è il 3-2 nell’entusiasmo locale.

Il periodo finale è ancora il Fleury Show, col portiere che nega a Washington qualsiasi cosa, con doppio intervento su Lars Eller, mentre Guentzel con un palo spiega ai Caps che pur con meno conclusioni i Penguins restano più letali.

Finisce 3-2 per i Penguins ma sopratutto la serie va sul 3-1, con 3 match point per Pittsburgh, il primo il 6 maggio in quel di Washington dove hanno già vinto due volte.

Per i Capitals ennesimo incubo di stagione stellare che sbatte sulle 36 parate di un Fleury incredibile, al Verizon Center saranno spalle al muro, con Ovechkin che deve darsi una mossa se vuol scrivere la sua storia sulla Stanley Cup.

Prossimi appuntamenti

Pittsburgh @ Washington gara 5 6 maggio

Washington @ Pittsburgh eventuale gara 6 8 maggio

Pittsburgh @ Washington eventuale gara 7 10 maggio

2 thoughts on “Cuore, testa e..Fleury. Avanti Penguins 3-1 contro i Capitals

  1. Fleury eccezionale in questa serie e in tutti i Play off!
    Davvero monumentale, si stà prendendo tante rivincite dopo alcune post-season non esattamente esaltanti.
    Peccato che ai Penguins manchino pezzi da 90 come Letang e, ora, soprattutto Crosby (che stava giocando benissimo sia per se che per la squadra), oltre a Murray, ma con un Fleury così, la sua assenza è decisamente indolore

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